Tuttavia in molti paesi europei continuano a esistere barriere di vario genere, come tempi di attesa e counseling obbligatori. In Italia, per esempio, è molto pressante il problema dell'obiezione di coscienza, che nel 2020 riguardava il 64,6% dei ginecologi, il 44,6% degli anestesisti e il 36,2% del personale non medico. Nelle regioni meridionali, dove l'incidenza degli obiettori di coscienza è particolarmente elevata, il tasso di abortività risulta basso: spesso le donne che vogliono interrompere la gravidanza sono costrette a cambiare regione.
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