Cara Virginia (Raggi),
sono davvero stupita delle tue parole, che riporto qui di seguito, ricche di pregiudizi e di una mancanza di rispetto per la libertà di scelta delle donne per l'uso del proprio corpo che suona proprio un insulto.
Il fatto che tu non sia evidentemente disposta a prestare il tuo corpo a un'altra persona per permetterle di figliare, se la natura non glie lo consente, non può significare per tutti, a cominciare da te, che ogni donna che lo faccia diventi praticamente una (abbietta e riprovevole) venditrice di sé.
Ciascuna donna deve essere invece messa in grado di decidere da sé per sé, sempre, e senza stigma o riprovazione per qualunque uso del proprio corpo scelga di fare. Questo è il compito della gente di buona volontà e amore del prossimo.
Mi dispiace, hai perso una splendida occasione per dare prova di rispetto per le donne, compresa te, se ci pensi. Peccato.
Ti auguro di riflettere su quanto di pregiudizio cattotalebano patriarcale inquina il tuo pensiero e riuscire a liberartene.
Buon compleanno.
Alba Montori
Virginia Raggi
In questi mesi si è avviato un dibattito sulla legittimità della maternità surrogata, ovvero della possibilità tecnica di portare avanti una gravidanza per conto di un'altra donna.Un dibattito con posizioni dure, a volte radicali, ma che interessa tutta la nostra società attuale ed il futuro delle prossime generazioni.
Ci si pone una domanda forte alla quale siamo chiamati tutti a rispondere: è giusto che una donna porti in grembo un bimbo, con lo scopo di cederlo, ad un'altra persona?
A mio avviso si tratta di una pratica aberrante che mercifica il corpo delle donne, soprattutto quelle più povere che accettano di portare in grembo un bimbo che però non cresceranno.
In cambio ricevono un compenso economico che viene però "camuffato" come sostegno alla gestazione di bambini che il più delle volte non potranno mai più vedere nel corso della propria vita. In Italia questo è un reato.
La Cassazione si è espressa in tal senso.
Il desiderio di un figlio è assolutamente legittimo ma non a qualsiasi costo.
Si semplifichi l'adozione ma si dica no all'utero in affitto.
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