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Sui diritti civili i giornali italiani prendano esempio da "Economist" e "New York Times" |
Due dei giornali più importanti del mondo prendono ufficialmente posizione su temi di rilevante interesse in materia di diritti civili. “The Economist” annuncia che condurrà una campagna per sostenere la legge di Lord Falconer che legalizza il suicidio assistito in Inghilterra. Il “New York Times” cambia la propria linea sulla legalizzazione della cannabis ed inizia una campagna in suo favore, spiegando le ragioni della nuova linea: l’aumento degli americani favorevoli (54%) e i danni sociali derivanti dal proibizionismo: nel 2012 negli USA vi sono stati 658mila arresti per possesso di marijuana rispetto ai 256mila relativi a cocaina, eroina e loro derivati. Mentre l’editoriale del “New York Times” è stato ripreso dal “Corriere della Sera”, quello di “The Economist” (salvo mia svista) non ha avuto alcuna eco e nessun commento sulla stampa italiana, benché si tratti di una delle testate più autorevoli nel mondo, fondata nel 1843 per sostenere la causa del liberismo politico ed economico. Dunque in Italia di questa notizia importante – su un tema che interessa larga parte dell’opinione pubblica - solo “gli addetti ai lavori” hanno avuto sentore, per il provincialismo e la superficialità della nostra classe dirigente: politici, intellettuali, giornalisti, medici e cosiddetti “bioeticisti”. Penso valga la pena di segnalare in particolare ai giornali italiani l’esempio delle due grandi testate anglosassoni, che prima di pubblicare i loro editoriali hanno riunito i rispettivi board e le direzioni giornalistiche per definire una linea che diviene da ora e con chiarezza quella ufficiale dei rispettivi giornali. Mentre in Italia sul tema dell’ eutanasia – che è una delle questioni su cui maggiormente è impegnata la nostra associazione – non ricordo, dai tempi lontani di Montanelli, un solo direttore che abbia firmato un editoriale in merito per impegnare la linea del giornale, non contentandosi di riferire sui fatti di cronaca o, al massimo, di pubblicare due pareri sul tema, con la formula scolastica del “favorevole” e “contrario”. In questo modo i direttori dei giornali si rendono “complici” dei parlamentari che continuano ad ignorare la nostra proposta di legge di iniziativa popolare sulla eutanasia dopo quasi un anno dalla sua presentazione ed oltre 4 mesi dalla lettera aperta inviatami dal Presidente Napolitano per sollecitare il Parlamento a discuterne.
Novità sulla fecondazione eterologa: il Ministro Lorenzin propone un decreto legge che serva a normare 9 punti lasciati aperti dalla sentenza costituzionale. L’Associazione Luca Coscioni insieme a molti giuristi elabora un appello, invece, per il pieno rispetto della sentenza che ha cancellato il divieto di fecondazione con donazione di gameti.
Arrivederci a settembre e buone vacanze a tutti.
AGGIORNAMENTO ISCRIZIONI Situazione delle iscrizioni all'associazione Luca Coscioni: 1.053 iscritti (e 1.622 contribuenti non iscritti), dei quali 86 iscritti tra docenti e ricercatori universitari, 76 medici, 33 avvocati, 23 giornalisti, 10 parlamentari.
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