Nessuno deve dire IO NON SAPEVO.
E soprattutto nessun uomo può anche solo pensare di non essere coinvolto.
Dobbiamo assolutamente trovare, donne e uomini di buona volontà e intelletto d'amore, il modo per interrompere questa scia di violenza, orrore e morte che attraversa i paesi come le città, le metropoli come le campagne, accomunando nella violenza contro le donne i maschi tutte le etnie, le religioni, i continenti.
Siamo tutti coinvolti, certo, ma I MASCHI lo sono DUE VOLTE perché maschi sono i carnefici.
E LA PRATICA ABOMINEVOLE DI FAR PASSARE LA VIOLENZA, FISICA E PSICOLOGICA, LO STUPRO E L'OMICIDIO per PASSIONE AMOROSA DEVIATA e INCONTENIBILE DEVE CESSARE ASSOLUTAMENTE, sui media, nel costume sociale, nell'azione delle forze di pubblica sicurezza e della magistratura.
Siete tutti coinvolti: ricordate che sono LE DONNE, LE FEMMINE DA 0 A 100 ANNI, ad esser VITTIME.
TUTTO QUESTO DEVE CESSARE. Ne va della vita del genere umano, oltre che della civiltà.
Noi donne non smetteremo di denunciare le violenze e di chiedere giustizia per le vittime, finchè non riusciremo a ottenere un mondo in cui le donne, tutte le donne, possano circolare e vivere in tutto il pianeta senza temere un solo attimo per il loro corpo e per la loro libertà di pensiero ed azione.
Alba Montori
FOTO VIDEO E TESTO COMPLETO
http://www.reset-italia.net/2013/04/20/dove-sono-finite-umanita-e-amore/#.UXJDjYKg5FQ
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Non possiamo andare avanti così , noi da sole e voi peggio. Ditemi se c'è una strada su cui incontrarci e darci una mano. Non sono solo notizie ma drammi che incombono sulle nostre famiglia, vicine e lontane.
Vorrei tanto dire e pensare che gli Uomini sono cambiati.
Doriana Goracci
In India: Una bambina di cinque anni è in fin di vita dopo essere stata brutalmente violentata e mutilata a New Delhi. Lo riferiscono oggi le televisioni indiane. Ieri nello stato dell'Uttar Pradesh, un'altra bimba di sei anni era stata trovata morta in una discarica con segni di strangolamento e di sospetto stupro. La piccola era stata rapita dalla sua casa di Gandhi Nagar, nel sud est della capitale alcuni giorni fa. E' stata trovata solo oggi con i genitali mutilati e diverse ferite sul corpo. Si trova in sala di rianimazione in gravissime condizioni. I medici hanno riferito che ha riportato profonde lesioni interne per essere stata violentata con una spranga e che l'asportazione delle parti intime ha causato una grave infezione.I genitori, che provengono da una famiglia molto povera, hanno accusato la polizia di inerzia per non aver agito prontamente quando la bambina è scomparsa di casa. Dopo aver interrogato i residenti della zona, gli investigatori sono alla ricerca di un sospetto che è un vicino di casa della famiglia e che è sparito dopo l'accaduto. Sempre ieri, a New Delhi, un maestro d'asilo ha abusato di un bambino di 5 anni che si trova in serie condizioni all'ospedale…Febbraio del 2013: Tre sorelline di undici, nove e sei anni sono state rapite, violentate e uccise in un villaggio dello Stato centrale indiano di Maharashtra.Lo riporta The Indian Express. I genitori hanno denunciato l'improvvisa scomparsa delle bimbe che, giovedì scorso, non erano tornate a casa da scuola. Due giorni dopo la polizia ha trovato i cadaveri delle piccole all'interno di un pozzo.L'autopsia ha confermato lo stupro prima dell'uccisione.
Un uomo di 25 anni sospettato di aver stuprato e mutilato una bambina di 5 anni a New Delhi e' stato arrestato nella nottata nello stato settentrionale del Bihar. Lo ha riferito la polizia. Il giovane, che si chiama Manoj Kumar, e' stato catturato nel villaggio di Chiknuota, a 50 chilometri dal capoluogo di Patna, dove abitano i suoi suoceri. Era arrivato con il treno dopo essere scappato dalla capitale in seguito al ritrovamento della bimba in fin di vita nella sua stanza chiusa a chiave dall'esterno.
Martedì 26 marzo Shahnaz Nazli, maestra pachistana di 41 anni, è stata assassinata mentre si recava nella scuola femminile in cui insegnava. Gli assassini l'avrebbero brutalmente abbattuta da una motocicletta in corsa con ripetuti colpi di arma da fuoco.
In Italia: Omicidio e tentato suicidio a Roma. Un romano di 42 anni ha ucciso la sua ex-moglie, dopo averla inseguita e affiancata con l'auto in strada, sparando, prima di tentare il suicidio. L'episodio e' avvenuto in via Ostiense, a due passi da Ostia. L'uomo, una guardia giurata che era a bordo della propria auto, ha sparato contro la donna, al volante di un'altra macchina. Poi si è inferto un colpo alla tempia. La vittima, una romana di 41 anni, è morta mentre il 42/enne è in gravi condizioni. Sul posto i carabinieri di Ostia.Durante l'inseguimento, avvenuto sul viadotto Zelia Nuttal, la guardia giurata ha affiancato più volte la ex moglie, con la quale aveva avuto l'ennesima lite. La donna ha prima tentato di scappare, poi è stata costretta a fermarsi ed è stata raggiunta, attraverso il finestrino, da sei colpi, sparati dall'uomo con la sua pistola di ordinanza. La vittima è stata ferita a morte al torace e al collo. Poi l'uomo si è allontanato in auto e si è sparato alla tempia.A dare l'allarme è stato un automobilista che li precedeva ed ha assistito alla scena. L'uomo è stato trasportato in gravi condizioni all'ospedale San Camillo: a quanto si è appreso il proiettile avrebbe trapassato la testa. I due erano separati e in passato si erano già verificate liti ed episodi di violenza. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Ostia.
Il 17 aprile: Aggredita e sfigurata. Lucia Annibali, avvocato di 35 anni originaria di Urbino, appena rientrata in casa ha trovato un uomo che le ha gettato in faccia un contenitore pieno di acido. Prima di essere trasportata all'ospedale di Parma, la donna ha però sussurrato un nome. Un indizio che i carabinieri di Pesaro hanno seguito fino a trovare un uomo, Luca Varani, 35 anni, anche lui avvocato e collega di Lucia. Ora Varani è in stato di fermo per concorso in lesioni volontarie gravissime. L'accusa è di aver chiesto a un altro uomo di gettare l'acido in faccia alla collega con la quale Varani aveva avuto una relazione sentimentale, poi troncata dalla donna. In realtà, le forze dell'ordine cercano due complici, due albanesi ritenuti esecutori materiali dell'aggressione…
E per chiarire a tutti e tutte il termine femminicidio, riscrivo quanto bene argomentato su Wikipedia:In lingua inglese il termine femicide (femicidio) veniva usato già nel 1801 in Inghilterra per indicare "l'uccisione di una donna".Il termine è stato utilizzato dalla criminologa Diana Russell nel 1992, nel libro scritto insieme a Jill Radford Femicide: The Politics of woman killing. La Russell identificò nel femmicidio una categoria criminologica vera e propria: una violenza estrema da parte dell'uomo contro la donna «perché donna», in cui cioè la violenza è l'esito di pratiche misogine.Un anno dopo, nel 1993, l'antropologa messicana Marcela Lagarde utilizza il termine femminicidio per comprendere:
« La forma estrema di violenza di genere contro le donne, prodotto della violazione dei suoi diritti umani in ambito pubblico e privato, attraverso varie condotte misogine – maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa, sul lavoro, economica, patrimoniale, familiare, comunitaria o anche istituzionale – che comportano l'impunità delle condotte poste in essere tanto a livello sociale quanto dallo Stato e che, ponendo la donna in una posizione indifesa e di rischio, possono culminare con l'uccisione o il tentativo di uccisione della donna stessa, o in altre forme di morte violenta di donne e bambine: suicidi, incidenti, morti o sofferenze fisiche e psichiche comunque evitabili, dovute all'insicurezza, al disinteresse delle Istituzioni e alla esclusione dallo sviluppo e dalla democrazia »Il termine è stato ripreso e diffuso da numerosi studi di sociologia, antropologia, criminologia e utilizzato negli appelli internazionali lanciati dalle madri delle ragazze uccise a Ciudad Juárez. "Nuestras Hijas de regreso a casa" è il movimento cofondato fondato da Marisela Escobedo Ruiz, uccisa nel gennaio 2010 in Messico nel corso della sua protesta per ottenere la verità sulla morte della figlia. A un anno di distanza Norma Andrade, altra fondatrice di Nuestra Hijas, subisce un attentato. È proprio dall'analisi dei crimini di massa compiuti contro le donne che la Lagarde propone la sua definizione.
Da pochi anni in Italia si parla di questo problema ed esiste una percezione sociale di questo problema. Esiste una oggettiva difficoltà di rilevare in fenomeno e la sua diffusione anche perché a livello istituzionale non vengono raccolti i dati in modo sistematico. Dal 2005 i Centri antviolenza raccolgono i dati delle donne uccise dai casi riportati dalla stampa. Solo nel 2012, secondo l'indagine svolta dalla Casa delle donne per non subire violenza di Bologna i femicidi in Italia sono stati 124, i tentati omicidi di donne 47. Il 70% circa delle donne è stata uccisa da uomini con cui le donne avevano una relazione sentimentale (mariti, compagni, ex mariti, ex compagni etc.); la maggior parte degli omicidi vengono compiuti nella casa delle coppia, della vittime o dell'autore, circa 80% delle donne sono italiane, come anche gli autori sono italiani; la maggior parte di loro vive nelle Regioni del Nord. La stessa Rashida Manjoo, Special Rapporteur delle Nazioni Unite, nel rapporto sulla visita effettuata nel gennaio 2012 nel nostro paese per verificare l'applicazione della CEDAW denuncia l'elevato numero di femicidi in Italia e richiama il governo a politiche in contrasto a questo fenomeno.
Solo negli ultimi anni è nata una certa attenzione soprattutto nei mass-media con trasmissioni televisive come Amore criminale si è potuto notare l'impegno di giornalsiti come Riccado Iacona, è nato uno spettacolo teatrale sull'omicidio di donne Ferite a morte, di Serena Dandini. I Centri antiviolenza ma anche molti Comuni e altri Enti pubblici per il 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza alle donne e 8 marzo, Giornata internazionale della donna, organizzano flash mob, convegni, seminari, eventi pubblici di sensibilizzazione sul tema della violenza contro le donne e il femminicidio. L'EU.R.ES, che da diversi anni svolge ricerche sugli omicidi volontari in Italia, solo nel 2012 ha pubblicato la prima ricerca specifica sul femminicidio dal titolo "Il femminicidio in Italia nell'ultimo decennio".
Vorrei tanto dire e pensare che gli Uomini sono cambiati.
Doriana Goracci
In India: Una bambina di cinque anni è in fin di vita dopo essere stata brutalmente violentata e mutilata a New Delhi. Lo riferiscono oggi le televisioni indiane. Ieri nello stato dell'Uttar Pradesh, un'altra bimba di sei anni era stata trovata morta in una discarica con segni di strangolamento e di sospetto stupro. La piccola era stata rapita dalla sua casa di Gandhi Nagar, nel sud est della capitale alcuni giorni fa. E' stata trovata solo oggi con i genitali mutilati e diverse ferite sul corpo. Si trova in sala di rianimazione in gravissime condizioni. I medici hanno riferito che ha riportato profonde lesioni interne per essere stata violentata con una spranga e che l'asportazione delle parti intime ha causato una grave infezione.I genitori, che provengono da una famiglia molto povera, hanno accusato la polizia di inerzia per non aver agito prontamente quando la bambina è scomparsa di casa. Dopo aver interrogato i residenti della zona, gli investigatori sono alla ricerca di un sospetto che è un vicino di casa della famiglia e che è sparito dopo l'accaduto. Sempre ieri, a New Delhi, un maestro d'asilo ha abusato di un bambino di 5 anni che si trova in serie condizioni all'ospedale…Febbraio del 2013: Tre sorelline di undici, nove e sei anni sono state rapite, violentate e uccise in un villaggio dello Stato centrale indiano di Maharashtra.Lo riporta The Indian Express. I genitori hanno denunciato l'improvvisa scomparsa delle bimbe che, giovedì scorso, non erano tornate a casa da scuola. Due giorni dopo la polizia ha trovato i cadaveri delle piccole all'interno di un pozzo.L'autopsia ha confermato lo stupro prima dell'uccisione.
Un uomo di 25 anni sospettato di aver stuprato e mutilato una bambina di 5 anni a New Delhi e' stato arrestato nella nottata nello stato settentrionale del Bihar. Lo ha riferito la polizia. Il giovane, che si chiama Manoj Kumar, e' stato catturato nel villaggio di Chiknuota, a 50 chilometri dal capoluogo di Patna, dove abitano i suoi suoceri. Era arrivato con il treno dopo essere scappato dalla capitale in seguito al ritrovamento della bimba in fin di vita nella sua stanza chiusa a chiave dall'esterno.
Martedì 26 marzo Shahnaz Nazli, maestra pachistana di 41 anni, è stata assassinata mentre si recava nella scuola femminile in cui insegnava. Gli assassini l'avrebbero brutalmente abbattuta da una motocicletta in corsa con ripetuti colpi di arma da fuoco.
In Italia: Omicidio e tentato suicidio a Roma. Un romano di 42 anni ha ucciso la sua ex-moglie, dopo averla inseguita e affiancata con l'auto in strada, sparando, prima di tentare il suicidio. L'episodio e' avvenuto in via Ostiense, a due passi da Ostia. L'uomo, una guardia giurata che era a bordo della propria auto, ha sparato contro la donna, al volante di un'altra macchina. Poi si è inferto un colpo alla tempia. La vittima, una romana di 41 anni, è morta mentre il 42/enne è in gravi condizioni. Sul posto i carabinieri di Ostia.Durante l'inseguimento, avvenuto sul viadotto Zelia Nuttal, la guardia giurata ha affiancato più volte la ex moglie, con la quale aveva avuto l'ennesima lite. La donna ha prima tentato di scappare, poi è stata costretta a fermarsi ed è stata raggiunta, attraverso il finestrino, da sei colpi, sparati dall'uomo con la sua pistola di ordinanza. La vittima è stata ferita a morte al torace e al collo. Poi l'uomo si è allontanato in auto e si è sparato alla tempia.A dare l'allarme è stato un automobilista che li precedeva ed ha assistito alla scena. L'uomo è stato trasportato in gravi condizioni all'ospedale San Camillo: a quanto si è appreso il proiettile avrebbe trapassato la testa. I due erano separati e in passato si erano già verificate liti ed episodi di violenza. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Ostia.
Il 17 aprile: Aggredita e sfigurata. Lucia Annibali, avvocato di 35 anni originaria di Urbino, appena rientrata in casa ha trovato un uomo che le ha gettato in faccia un contenitore pieno di acido. Prima di essere trasportata all'ospedale di Parma, la donna ha però sussurrato un nome. Un indizio che i carabinieri di Pesaro hanno seguito fino a trovare un uomo, Luca Varani, 35 anni, anche lui avvocato e collega di Lucia. Ora Varani è in stato di fermo per concorso in lesioni volontarie gravissime. L'accusa è di aver chiesto a un altro uomo di gettare l'acido in faccia alla collega con la quale Varani aveva avuto una relazione sentimentale, poi troncata dalla donna. In realtà, le forze dell'ordine cercano due complici, due albanesi ritenuti esecutori materiali dell'aggressione…
E per chiarire a tutti e tutte il termine femminicidio, riscrivo quanto bene argomentato su Wikipedia:In lingua inglese il termine femicide (femicidio) veniva usato già nel 1801 in Inghilterra per indicare "l'uccisione di una donna".Il termine è stato utilizzato dalla criminologa Diana Russell nel 1992, nel libro scritto insieme a Jill Radford Femicide: The Politics of woman killing. La Russell identificò nel femmicidio una categoria criminologica vera e propria: una violenza estrema da parte dell'uomo contro la donna «perché donna», in cui cioè la violenza è l'esito di pratiche misogine.Un anno dopo, nel 1993, l'antropologa messicana Marcela Lagarde utilizza il termine femminicidio per comprendere:
« La forma estrema di violenza di genere contro le donne, prodotto della violazione dei suoi diritti umani in ambito pubblico e privato, attraverso varie condotte misogine – maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa, sul lavoro, economica, patrimoniale, familiare, comunitaria o anche istituzionale – che comportano l'impunità delle condotte poste in essere tanto a livello sociale quanto dallo Stato e che, ponendo la donna in una posizione indifesa e di rischio, possono culminare con l'uccisione o il tentativo di uccisione della donna stessa, o in altre forme di morte violenta di donne e bambine: suicidi, incidenti, morti o sofferenze fisiche e psichiche comunque evitabili, dovute all'insicurezza, al disinteresse delle Istituzioni e alla esclusione dallo sviluppo e dalla democrazia »Il termine è stato ripreso e diffuso da numerosi studi di sociologia, antropologia, criminologia e utilizzato negli appelli internazionali lanciati dalle madri delle ragazze uccise a Ciudad Juárez. "Nuestras Hijas de regreso a casa" è il movimento cofondato fondato da Marisela Escobedo Ruiz, uccisa nel gennaio 2010 in Messico nel corso della sua protesta per ottenere la verità sulla morte della figlia. A un anno di distanza Norma Andrade, altra fondatrice di Nuestra Hijas, subisce un attentato. È proprio dall'analisi dei crimini di massa compiuti contro le donne che la Lagarde propone la sua definizione.
Da pochi anni in Italia si parla di questo problema ed esiste una percezione sociale di questo problema. Esiste una oggettiva difficoltà di rilevare in fenomeno e la sua diffusione anche perché a livello istituzionale non vengono raccolti i dati in modo sistematico. Dal 2005 i Centri antviolenza raccolgono i dati delle donne uccise dai casi riportati dalla stampa. Solo nel 2012, secondo l'indagine svolta dalla Casa delle donne per non subire violenza di Bologna i femicidi in Italia sono stati 124, i tentati omicidi di donne 47. Il 70% circa delle donne è stata uccisa da uomini con cui le donne avevano una relazione sentimentale (mariti, compagni, ex mariti, ex compagni etc.); la maggior parte degli omicidi vengono compiuti nella casa delle coppia, della vittime o dell'autore, circa 80% delle donne sono italiane, come anche gli autori sono italiani; la maggior parte di loro vive nelle Regioni del Nord. La stessa Rashida Manjoo, Special Rapporteur delle Nazioni Unite, nel rapporto sulla visita effettuata nel gennaio 2012 nel nostro paese per verificare l'applicazione della CEDAW denuncia l'elevato numero di femicidi in Italia e richiama il governo a politiche in contrasto a questo fenomeno.
Solo negli ultimi anni è nata una certa attenzione soprattutto nei mass-media con trasmissioni televisive come Amore criminale si è potuto notare l'impegno di giornalsiti come Riccado Iacona, è nato uno spettacolo teatrale sull'omicidio di donne Ferite a morte, di Serena Dandini. I Centri antiviolenza ma anche molti Comuni e altri Enti pubblici per il 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza alle donne e 8 marzo, Giornata internazionale della donna, organizzano flash mob, convegni, seminari, eventi pubblici di sensibilizzazione sul tema della violenza contro le donne e il femminicidio. L'EU.R.ES, che da diversi anni svolge ricerche sugli omicidi volontari in Italia, solo nel 2012 ha pubblicato la prima ricerca specifica sul femminicidio dal titolo "Il femminicidio in Italia nell'ultimo decennio".
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