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mercoledì 6 febbraio 2013

Comitato nazionale di Radicali italiani 1-3 febbraio - Mozione e documenti approvati

Dall'1 al 3 febbraio si sono tenuti a Roma i lavori del Comitato nazionale di Radicali italiani. Allegati la mozione generale e gli altri documenti approvati, unitamenti ai link per riascoltare l'audiovideo dei lavori su radioradicale.it 



La Mozione generale approvata


Il Comitato Nazionale di Radicali italiani, riunitosi a Roma dal al 3 febbraio 2013, udite le relazioni del segretario e del tesoriere, le approva.
Considerato che le elezioni politiche e regionali del 24 e 25 febbraio si terranno, come puntualmente documentato e denunciato in sede nazionale e internazionale, in condizioni antidemocratichesenza precedenti, contrassegnate dall'illegalità dell'intero procedimento elettorale nonché dall'annullamento dei diritti civili e politici dei cittadini per il periodo precedente alla campagna elettorale;
considerato il carattere fondamentale della lotta volta acontrastare la sempre più strutturale negazione del dirittoumano a libere elezioni, incardinata dal Movimento attraverso un primo coinvolgimento dell'Osce e del Consiglio d'Europa e la predisposizione e presentazione dei ricorsi alla Corte europea dei diritti dell'uomo rispetto alla cancellazione per cinque anni delle tribune politiche previste come obbligatorie dalle legge;
denuncia l'operazione di polizia di regime posta in essere dal Partito democratico che, sviluppando ed aggravando la strategia adottata in occasione delle elezioni del 2008, ha impedito qualsiasi alleanza politica ed elettorale sia a livello nazionale che nelle realtà regionali lombarde e laziali, con motivazioni diverse ma ugualmente convergenti rispetto all'obiettivo di normalizzare o in alternativa sopprimere l'alterità radicale, massimamente realizzato con il veto di Zingaretti rispetto alla ricandidatura dei due consiglieri radicali uscenti che avevano fatto emergere l'utilizzo partitocratico dei fondi dei gruppi regionali;
individua nelle liste Amnistia Giustizia Libertà l'unico progetto elettorale che pone come priorità l'uscita dello Stato italiano dalla condizione di fuorilegge rispetto ai diritti umani e ai fondamenti dello Stato di diritto e della democrazia, condizione confermata da ultimo dalla sentenza pilota della Corte di Strasburgo che condanna l'Italia per lo stato delle nostre carceri;
ringrazia tutti i militanti che, pur in condizioni proibitive, hanno assicurato le loro energie ai fini della presentazione delle liste.
Il Comitato, in vista della rimanente fase della cosiddettacampagna elettorale, si appella alle realtà sociali e alle personalità che in questi anni hanno manifestato appoggio agli obiettivi fatti propri dalle liste Amnistia Giustizia Libertà affinché sostengano le iniziative che saranno assunte, anche in forma di eventuali nuclei organizzati, e impegna gli organi dirigenti ad assicurare ad esse il prioritario e massimo coinvolgimento del Movimento, nella prospettiva dell'approvazione da parte del prossimo Parlamento di un provvedimento di amnistia e indulto che faccia da precursore alla ripartenza del sistema giustizia.
Rivolge sin da ora agli elettori delle circoscrizioni in cui le liste AGL non saranno presenti, l'invito a prestare attenzione ai comportamenti con cui gli obiettivi alla base di quel progetto potranno meglio essere rafforzati.
Impegna altresì gli organi dirigenti a proseguire nelcoinvolgimento degli organismi internazionali perché si assumano la responsabilità del pieno esercizio delle funzioni che le convenzioni e i trattati attribuiscono loro, nonché a tradurre ladocumentazione sin qui prodotta in un ricorso alla Corte di Strasburgo relativo alle violazioni dei diritti umani degli italiani perpetrate in occasione dei prossimi appuntamenti elettorali, ivi compresa da ultimo la negazione del diritto di voto ai deten uti reclusi in regioni diverse da quelle di residenza.
Il Comitato inoltre, nel ribadire la centralità per il Movimento della lotta per restituire valore al Diritto quale premessa per quelle riforme radicali da tempo individuate, impegna gli organi dirigenti
  • continuare l'attivazione delle giurisdizioni internazionali, aggiungendo ai ricorsi già depositati rispetto alla cancellazione delle tribune politiche e al "rischio Vesuvio" una serie di ricorsi aventi ad oggetto i più gravi casi di tortura commessi dalle istituzioni della Repubblica nei confronti di cittadini già privati della loro libertà. Ringraziacalorosamente i giuristi che hanno messo a disposizione la loro professionalità a questi fini.
  • intervenire formalmente nel procedimento aperto contro l'Italia dal Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa per le trentennali condanne dovute all'irragionevole durata dei processi, nel contempo operando con tutte le realtà territoriali per aprire in Italia varchi di conoscenza rispetto alle conseguenze umane ed economiche della bancarotta del sistema giustizia.
Il Comitato, in applicazione di quanto stabilito dall'XI Congresso di Radicali Italiani, da mandato agli organi dirigenti di predisporre per il periodo successivo alle elezioni quanto necessario per ilrilancio di una strategia di riforme istituzionalieconomichee sociali attraverso iniziative popolari a tutti i livelli, a partire dalla collaborazione con l'Associazione Luca Coscioni nella raccolta firme sulla proposta di legge per la legalizzazione dell'eutanasia, dal deposito in Corte di Cassazione dei quesiti referendari già predisposti al fine di ricercare le convergenze indispensabili per avviare la campagna, dalle battaglie per garantir e il diritto alla verità sulla vita delle istituzioni e alla trasparenza degli enti locali.
Il Comitato, infine, considerato che da sempre la presentazione alle elezioni è stata per i Radicali occasione e strumento per far fare un salto di qualità alla lotta per l'alternativa liberale al regime italiano oltre che per creare forme di resistenza democratica al gioco elettorale truccato, ritiene utile che Radicali italiani, come fatto in passato, possa e debba continuare a rappresentare sede di dibattito, confronto e decisione per tale lotta di resistenza, ferma restando l'autonomia di ciascuno dei soggetti dell'area radicale.
Il Comitato riconosce la valenza politica del dibattito responsabilmente avviato sulle modalità e tempistiche con cui il Movimento è stato partecipe delle scelte elettorali relative alla presentazione della lista Amnistia Giustizia Libertà; ritiene quindinecessaria la prosecuzione di tale confronto successivamente alle scadenze elettorali, affinché il Movimento possa farsi forza dell'esperienza acquisita.
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