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Alba Montori su Facebook

lunedì 12 novembre 2007

L'ultimo saluto a Massimo, da Andrea

Ciao Alba,

non dovevi nemmeno chiedermelo, ma in un mondo di sospetti è sempre meglio chiedere “liberatorie” su tutto a tutt*. Puoi pubblicare, con mio immenso piacere, sia la lettera sia il racconto sull’ultimo saluto a Massimo.

Anzi a proposito, appena possibile, caso mai proprio il giorno del compleanno di Massimo, mi piacerebbe che tu scrivessi per GayToday.it – il portale che gestisco insieme ad alcune amiche ed amici ed il quale spero vorrai sostenere con la tua iscrizione e partecipazione - un ricordo personale su di lui. Ma se preferisci lo possiamo pubblicare qualche giorno prima così ci parli e ci convochi per la sorpresa. Chiaro che farò di tutto per esserci!

Il silenzio del “potere” non mi stupisce, anzi. Più che stupirmi mi intristisce il silenzio del movimento e dei singoli glbt. Massimo ha impiegato tutta la sua vita nell’insegnarci la memoria e spero di non dover constatare che in pochissimi hanno imparato qualcosa!

A presto

Andrea

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Ciao Andrea

Grazie per la liberatoria, sapevo che non ti saresti dispiaciuto, ma meglio chiedere comunque, no?
Sono andata a fare un giro ( troppo veloce, ma il mio tempo è sempre contingentato, grrr) sul tuo portale e l'ho trovato interessante e vivo.
Così l'ho anche aggiunto alla lista dei blog qui
Quanto a scriverci su, mi piacerebbe, ma ... beh, vedrò che riesco a fare,perchè ho qualche difficoltà a mettere in parole gli innumerevoli pensieri che mi frullano in testa...pure sui miei blog.
Da un po'di tempo la mia consueta vena scribacchina sembra in calo, anche la mia rubrica su Gaya CsF news non riesco più a mandarla in rete...forse sono pigra e forse il mio modo di esprimermi in questo periodo non è la parola scritta, ma secondo me è la troppa indignazione che si aggiunge ad altra indignazione ed altra ancora... non so se riesco a spiegarmi, ma mi pare che delle parole se ne stia abusando troppo e troppo spesso a sproposito, senza alcun rispetto delle idee altrui ma condite con overdoses di autoreferenzialità, che trovo asfissiante.
E poi affetti che scompaiono, emergenze che urgono, e una gran voglia di riflettere su ciò che capita, scremare, riordinare, che trova spazio troppo limitato nella mia testa e anche nella mia vita quotidiana in questi giorni ....e che fa groppo, una sorta di gnocco mentale che non riesco a trovare modo o di sciogliere o di ignorare.

Passerà. E' come una sorta di depressione, ma un po' diversa da quella da cui sono abituata a difendermi...
E' vero in fondo che con Massimo un pezzo della mia vita (un gran pezzo) non esiste più e vivere senza è difficile, anche se necessario, ma so perfettamente che non sarò mai più la stessa che ero solo il 3 novembre scorso...
Però so che tutto passa, prima o poi,e anche questa strana sensazione passerà e si trasformerà in altro ed è inutile incaponirsi: da creativa so bene che "quando l'uccello non canta..." è meglio aspettare ...
Perdonami lo sfogo, evidentemente hai solleticato qualche corda ipersensibile...
un abbraccio, a presto
alba

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