15 NOV 2021 17:17 PST
Alfa-sinucleina come biomarcatore per la malattia di Parkinson
La malattia di Parkinson (MdP) è una malattia neurogenerativa diffusa che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita di una persona. Oltre ai sintomi motori come rigidità e tremore, possono verificarsi anche declino cognitivo e depressione. Circa 60.000 persone negli Stati Uniti viene diagnosticato il morbo di Parkinson ogni anno. Nonostante la nostra comprensione in rapida crescita del morbo di Parkinson, esistono ancora molte lacune nelle nostre conoscenze e una diagnosi accurata e precoce rimane una sfida. Attualmente, non esistono test di laboratorio o di imaging per casi non genetici di malattia di Parkinson. La diagnosi si basa sulla storia clinica e sull'esame, nonché sulla risposta ai farmaci. Varie tecniche di imaging molecolare per tracciare i marcatori associati al morbo di Parkinson sono attualmente in fase di valutazione attraverso studi finanziati dall'Istituto nazionale dei disturbi neurologici e dell'ictus. Tuttavia, i ricercatori stanno anche studiando attivamente la possibilità di utilizzare determinati biomarcatori rilevati in vari fluidi corporei per aiutare nella diagnosi del morbo di Parkinson.
alfa-sinucleina è una proteina ritenuta fondamentale per la patogenesi del PD, sebbene il meccanismo attraverso il quale questa proteina provoca neurotossicità e degenerazione non sia completamente compreso. L'alfa-sinucleina è presente nel liquido cerebrospinale, nella saliva e nel sangue. Tuttavia, i livelli di questa proteina possono variare; pertanto, l'interpretazione dei livelli alterati di alfa-sinucleina può essere problematica. Un'ulteriore limitazione della ricerca disponibile sono le variazioni nelle procedure di test che sono state utilizzate per misurare l'alfa-sinucleina, rendendo difficili i confronti tra gli studi. L'alfa-sinucleina ha forme diverse e la nostra conoscenza dei livelli nei soggetti sani rispetto a quelli con PD è carente. Alcuni studi, tuttavia, hanno prodotto risultati entusiasmanti. Ad esempio, sebbene siano in numero limitato, gli studi che misurano l'alfa-sinucleina nelle biopsie cutanee sono stati coerenti.Inoltre, le biopsie cutanee sono minimamente invasive e facili da eseguire.
Trovare un biomarcatore affidabile per il morbo di Parkinson migliorerebbe significativamente l'accuratezza diagnostica e consentirebbe ai fornitori di monitorare il miglioramento o l'avanzamento della malattia. Potrebbe anche aiutare nella misurazione oggettiva della risposta al trattamento. Saranno necessari studi più ampi con pazienti con PD per ottenere risultati affidabili. L'alfa-sinucleina è un biomarcatore promettente, ma la sua utilità clinica è attualmente limitata. I ricercatori dovrebbero continuare a esplorare l'uso di biomarcatori combinati e biomarcatori di imaging per la diagnosi e la prognosi del morbo di Parkinson.
Fonti: Parkinson's Foundation , Frontiers in Aging Neuroscience
Nessun commento:
Posta un commento