La sentenza fu eseguita, per volere del papa Clemente VIII, al termine di un processo farsa in cui fu giudicata colpevole di aver assassinato suo padre Francesco, ricchissimo e dissoluto figlio del banchiere Cristoforo Cenci, delitto che probabilmente lei e la matrigna non avevano neanche commesso.
Lo scopo non dichiarato ma noto a tutti i cittadini romani fu quello di impossessarsi dell'ingentissima fortuna in proprietà immobili e mobili della famiglia Cenci, che venne infatti distribuita tra il nipote Aldobrandini e i sostenitori del papa.
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