13.10.2013
Un'altra vittima senza nome
Un'altra vittima senza nome
Cari amici,
il crimine odia le sue vittime. Le
disumanizza, toglie loro oltre la vita, l'identità. Anche quando ha la
forma del terrorismo, che deve cercare la più ampia risonanza del
delitto per produrre quella paura e quella soggezione psicologica che
sono il suo obiettivo, tende a nascondere le tracce, a negare il delitto
e chi l'ha subito.
E' accaduto con l'11 settembre, insieme rivendicato da Al Queida e negato dai suoi sostenitori. E' accaduto con la Shoà, col negazionismo condotto fino al paradosso di Priebke, che ha ammazzato con le sue mani alcune delle vittime delle Fosse Ardeatine, ha fatto uccidere le altre dai suoi soldati, ha sempre rifiutato ogni forma di pentimento e alla fine della sua vita ha affermato due cose contraddittorie: di essere fedele e orgoglioso di quel che aveva fatto, e che non c'erano mai stati i crimini di cui si era fatto volonteroso carnefice.
Per questo il museo della Shoà di Gerusalemme si chiama Yad Vashem, la citazione di un'espressione biblica che letteralmente vuol dire "mano e volto", e che indica l'identità. Dio, dice il profeta, renderà l'identità ai dispersi e alle vittime; per ora pietosamente si sforza di farlo la memoria umana.
E' accaduto con l'11 settembre, insieme rivendicato da Al Queida e negato dai suoi sostenitori. E' accaduto con la Shoà, col negazionismo condotto fino al paradosso di Priebke, che ha ammazzato con le sue mani alcune delle vittime delle Fosse Ardeatine, ha fatto uccidere le altre dai suoi soldati, ha sempre rifiutato ogni forma di pentimento e alla fine della sua vita ha affermato due cose contraddittorie: di essere fedele e orgoglioso di quel che aveva fatto, e che non c'erano mai stati i crimini di cui si era fatto volonteroso carnefice.
Per questo il museo della Shoà di Gerusalemme si chiama Yad Vashem, la citazione di un'espressione biblica che letteralmente vuol dire "mano e volto", e che indica l'identità. Dio, dice il profeta, renderà l'identità ai dispersi e alle vittime; per ora pietosamente si sforza di farlo la memoria umana.
Vi dico questo per chiedervi di ricordare
una nuova vittima dell'odio antriebraico. Si chiamava Sarya Ofer, è
stato uciso a colpi di spranga come un cane fuori dalla sua casa in un
villaggio della Valle del Giordano, subito a sud del luogo dove una
trentina d'anni fa fu falciata a colpi di mitra da un arabo una
scolaresca di bambine. Ofer aveva sentito dei rumori strani fuori casa,
era uscito a vedere ed era stato aggredito, sembra da due persone. Sua
moglie, ferita anche lei, era riuscita a dileguarsi nel buio.
E' il quarto attentato grave contro
singoli israeliani in meno di un mese. C'era stato il soldato di guardia
a Efron, ammazzato da uno sparo da lontano; il giovane attirato da un
suo compagno di lavoro in un villaggio arabo sotto il controllo
dell'Autorità Palestinese e lì ucciso per usarne il cadavere come arma
di ricatto; la bambina ferita meno di una settimana fa da un arabo che
si era introdotto a casa sua in un altro villaggio ebraico al di là
della linea verde.
E ora Sarya Ofer. Che dai mezzi di
comunicazione italiani non è stato nominato - due volte. Voglio dire che
non è stato nominato sia perché dell'episodio non ha parlato
praticamente nessuno nella carta stampata (ho trovato solo una noticina
di tre rigfhe su "Avvenire") e perché nei siti che hanno riferito
l'episodio, Ofer è diventato un nessuno, anzi peggio, è stato
etichettato con categorie che in qualche modo giustificano il suo
brutale assassinio:
"colonnello riservista" per Adn Kronos (http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/MO-ucciso-colonnello-riservista-israeliano-in-Cisgiordania_32718069730.html;
è vero, Ofer era stato ufficiale dell'esercito, ma aveva sessant'anni, i
suoi assassini certo non lo sapevano, non è stato ucciso in un contesto
militare);
"colonnello israeliano" per Irib (http://italian.irib.ir/notizie/palestina-news/item/132871-mo-ucciso-un-colonnello-israeliano );
"israeliano ucciso a colpi di spranga" per Repubblica (http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/m-o-israeliano-ucciso-a-colpi-di-spranga-in-cisgiordania/news-dettaglio/4411395 ) e in un altro pezzo si trasforma l'omicidio in un'azione militare "Commando palestinese assalta una colonia" (http://www.repubblica.it/esteri/2013/10/11/news/cisgiordania_israeliano_ucciso_ferita_la_moglie_commando_palestinese_assalta_una_colonia-68346972/
) ;
per l'Ansa, in un capolavoro di ipocrisia il titolo è questo:
"israeliano ucciso, si teme terrorismo - Si sospetta attacco
palestinese" (e nel corpo del testo si usa solo il condizionale:
"L'uomo, un colonnello dell'esercito in pensione, sarebbe stato, secondo
il racconto della moglie alle forze di sicurezza, bastonato da due
palestinesi che avevano spranghe e accette" http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/10/11/Mo-israeliano-ucciso-teme-terrorismo_9443238.html );
mentre per "Diretta news" è stato semplicemente "ucciso un colono", naturalmente "in Cisgiordania": http://www.direttanews.it/2013/10/11/agguato-in-cisgiordania-ucciso-un-colono/
.
In tutte queste notizie il nome della vittima non c'è, e non viene
fatta alcuna valutazione del delitto, non c'è alcuna condanna.
Un'eccezione abbastanza isolata c'è, ed è "Goop.it" che finalmente parla
di "efferato delitto" e nomina Ofer: http://www.qoop.it/similar/cisgiordania-ucciso-ex-colonnello-israeliano-negoziati-di-pace-a-rischio__f8aa1eab403945a4f05dfd35741b1aae .
Un posto a parte, in questa piccola
rassegna stampa, lo occupano i siti palestinisti. Ve ne cito solo uno,
per evitare di eccedere nella rabbia e nello schifo: Ecco come titola
"Palestina felix": "Colono ebreo di insediamento illegale ucciso in
Cisgiordania: azione della Resistenza o faida tra sionisti??". Nel corpo
del testo aggiunge "Il colono illegale, tale Ofer, era uno delle
migliaia di invasori che rubano acqua e risorse ai legittimi abitanti
della Cisgiordania nella totale inazione delle 'democrazie' ipocrite
dell'Occidente imperialista; ricordiamo che secondo la legge
internazionale NESSUNO dei residenti delle colonie illegali può venire
considerato "civile" in quanto miliziano che aiuta una forza armata a
presidiare un territorio invaso.
Colpirlo e ucciderlo, con ogni mezzo,
rappresenta quindi una legittima reazione della Resistenza nazionale
palestinese, qualunque siano le modalità dell'atto. Ma non é chiaro che
gli uccisori di Ofer siano palestinesi: le modalità con cui é stato
abbattuto, infatti, fanno più pensare a una faida tra coloni sionisti
visto che la Resistenza palestinese si sarebbe limitata ad abbatterlo da
distante o con un congegno esplosivo per limitare le possibilità di
inseguimento o arresto dei suoi militanti. Se fosse confermata la
matrice resistenziale dell'agguato, esso si inserirebbe in una generale
ripresa delle azioni armate antisioniste anche in Cisgiordania che
recentemente ha registrato molti promettenti successi." (http://palaestinafelix.blogspot.it/2013/10/colono-ebreo-di-insediamento-illegale.html
) Insomma, siamo in piena apologia di reato, cui risponde
immediatamente un lettore (che si firma Mohammed Mahdì Giulio, tanto per
rendere chiare le cose): "io penso che é bene che inizino ad avere
paura ... Certe bestie capiscono solo il linguaggio della violenza...
Troppo comodo fare i nazisti con la copertura di Israele e farla sempre
franca.... Non piangiamo certo l'animaccia di questo bastardo morto ... "
Scusate la lunga citazione, ma è bene
capire chi sono i "palestinesi", e chi i loro sostenitori. Che senso
abbia fare la pace con gente che ragiona così, lo lascia a voi da
pensare. O che senso abbia lasciar loro il territorio, come vorrebbe
l'amministrazione Obama (http://www.wnd.com/2013/10/obama-pushing-israel-to-vacate-jordan-valley/).
Perché bisogna essere chiari. Come i nazisti, che andavano a cercarsi
gli ebrei da ammazzare dappertutto, in Italia e in Grecia, in Ucraina e
in Estonia, così anche gli arabi. Cedere loro il territorio da
amministrare non diminuisce il terrorismo, ma semmai lo aumenta
esponenzialmente, come si è visto a Gaza, nel Libano del Sud, in Giudea e
Samaria. Pensare che il terrorismo è figlio dell'"occupazione" è
illudersi e concedere agli assassini una giustificazione che non hanno. Come
ha ricordato Netanyahu nel suo discorso di Bar Ilan, la strage degli
ebrei da quelle parti è iniziata sistematicamente nel 1921, molto prima
che esistesse non solo il governo israeliano della "Cisgiordania"
(quella che i giornali chiamano "occupazione" e inizia nel '67), ma lo
stesso Israele (che nasce nel '48).
E prima d'allora, nei paesi arabi
come in quelli europei, c'è una lunga strada di lutti. Sarya Ofer è
l'ultima vittima di questa serie infinita dei delitti
dell'antisemitismo, che comprende Auschwitz e gli "auto da fe"
dell'Inquisizione, come le stragi di Damasco nel 1840 e le persecuzioni
musulmane nella Spagna del XII secolo: l'ultimo per ora. Lo ricordiamo
come un difensore di Israele e del suo popolo, cui la complicità
dell'Occidente ha negato anche il nome.
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90
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