Gabriele ( Scalfarotto) se n'è andato poche ore fa e l'ho appreso ora, con dolore grande.
Sono stupita e quasi incredula. Per il poco che abbiamo potuto frequentarci, ho avuto il privilegio di poter conoscere e apprezzare il suo grande cuore, la sua passionalità politica, la sua profondissima umanità. Per quel che ho potuto vedere la sua vita era prevalentemente rivolta all'aiutare e sostenere chi ne aveva bisogno e molto si è impegnato su questo, anche dedicandosi, lui comunista e uomo del sud, a promuovere l' integrazione piena nella società civile e politica della gente LGBT, collaborando con AGEDO e mettendo in gioco la sua vita e i suoi affetti personali giorno dopo giorno. E ha dato il suo contributo senza risparmiarsi per una società più giusta, più rispettosa dei diritti e degli affetti delle persone, dei suoi concittadini.
Penso che il suo amato figlio Ivan dovrà trovare molta forza dentro di sé per riuscire ad elaborare, come si dice, il lutto della sua scomparsa così tragica.
Ma la depressione è una malattia pericolosa e subdola, assume tante forme che sfuggono all'attenzione e possono facilmente sfuggire al controllo persino di chi si rende conto di esserci dentro.
Eppure lui mi è sempre apparso così pieno di passione di vivere che mi riesce davvero difficile pensare che abbia potuto decidere d'improvviso di togliersela, la vita, e non posso fare a meno di chiedermi che cosa lo abbia convinto a farlo.
Ma non è poi così importante.
L'importante è che un amico non c'è più e non ci sarà nessun altro come lui.
Sono stupita e quasi incredula. Per il poco che abbiamo potuto frequentarci, ho avuto il privilegio di poter conoscere e apprezzare il suo grande cuore, la sua passionalità politica, la sua profondissima umanità. Per quel che ho potuto vedere la sua vita era prevalentemente rivolta all'aiutare e sostenere chi ne aveva bisogno e molto si è impegnato su questo, anche dedicandosi, lui comunista e uomo del sud, a promuovere l' integrazione piena nella società civile e politica della gente LGBT, collaborando con AGEDO e mettendo in gioco la sua vita e i suoi affetti personali giorno dopo giorno. E ha dato il suo contributo senza risparmiarsi per una società più giusta, più rispettosa dei diritti e degli affetti delle persone, dei suoi concittadini.
Penso che il suo amato figlio Ivan dovrà trovare molta forza dentro di sé per riuscire ad elaborare, come si dice, il lutto della sua scomparsa così tragica.
Ma la depressione è una malattia pericolosa e subdola, assume tante forme che sfuggono all'attenzione e possono facilmente sfuggire al controllo persino di chi si rende conto di esserci dentro.
Eppure lui mi è sempre apparso così pieno di passione di vivere che mi riesce davvero difficile pensare che abbia potuto decidere d'improvviso di togliersela, la vita, e non posso fare a meno di chiedermi che cosa lo abbia convinto a farlo.
Ma non è poi così importante.
L'importante è che un amico non c'è più e non ci sarà nessun altro come lui.
Nessun commento:
Posta un commento