5 aprile 2013
Il presidente indiano Pranab Mukherjee ha dato il suo assenso al disegno di legge anti-stupri che prevede ergastoli e condanne a morte per i condannati per stupro, oltre a punizioni severe per reati quali le aggressioni con l'acido, stalking e voyeurismo.
Il 2 aprile Mukherjee ha accordato il suo assenso al Ddl-2013 di emendamento del codice penale, che sarà ora denominato Legge 2013 di emendamento del codice penale, è scritto in un comunicato ufficiale.
La Legge, approvata dal Lok Sabha (Camera bassa) il 19 marzo e dal Rajya Sabha (Camera alta) il 21 marzo, ha sostituito un decreto promulgato il 3 febbraio. Essa modifica varie sezioni del codice penale indiano, del codice di procedura penale, della Legge indiana sulle Prove e della Legge sulla
Protezione dei Bambini dai Crimini Sessuali.
Con l'obiettivo di fornire un forte deterrente contro i crimini come lo stupro, la nuova legge stabilisce condanne al carcere duro per un periodo non inferiore a 20 anni, ma che può estendersi fino all'ergastolo, con una multa.
Contiene inoltre disposizioni per emettere la condanna a morte per i trasgressori che siano stati condannati in precedenza per gli stessi crimini.
La Legge, per la prima volta, nega il rilascio su cauzione nel caso in cui reati di stalking e voyeurismo vengano commessi per la seconda volta.
Gli autori di attacchi con acidi riceveranno una condanna a 10 anni di carcere.
La Legge definisce inoltre gli attacchi con acidi come un crimine, riconoscendo alla vittima il diritto di auto-difesa. Per i responsabili dei crimini prevede come pena minima 10 anni di carcere.
La Legge fissa l'età per il sesso consensuale a 18 anni.
Nuove sezioni per prevenire stalking e voyeurismo sono state introdotte a seguito di una forte richiesta da parte delle organizzazioni femminili.
Per saperne di più
Il 2 aprile Mukherjee ha accordato il suo assenso al Ddl-2013 di emendamento del codice penale, che sarà ora denominato Legge 2013 di emendamento del codice penale, è scritto in un comunicato ufficiale.
La Legge, approvata dal Lok Sabha (Camera bassa) il 19 marzo e dal Rajya Sabha (Camera alta) il 21 marzo, ha sostituito un decreto promulgato il 3 febbraio. Essa modifica varie sezioni del codice penale indiano, del codice di procedura penale, della Legge indiana sulle Prove e della Legge sulla
Protezione dei Bambini dai Crimini Sessuali.
Con l'obiettivo di fornire un forte deterrente contro i crimini come lo stupro, la nuova legge stabilisce condanne al carcere duro per un periodo non inferiore a 20 anni, ma che può estendersi fino all'ergastolo, con una multa.
Contiene inoltre disposizioni per emettere la condanna a morte per i trasgressori che siano stati condannati in precedenza per gli stessi crimini.
La Legge, per la prima volta, nega il rilascio su cauzione nel caso in cui reati di stalking e voyeurismo vengano commessi per la seconda volta.
Gli autori di attacchi con acidi riceveranno una condanna a 10 anni di carcere.
La Legge definisce inoltre gli attacchi con acidi come un crimine, riconoscendo alla vittima il diritto di auto-difesa. Per i responsabili dei crimini prevede come pena minima 10 anni di carcere.
La Legge fissa l'età per il sesso consensuale a 18 anni.
Nuove sezioni per prevenire stalking e voyeurismo sono state introdotte a seguito di una forte richiesta da parte delle organizzazioni femminili.
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