- 05-04-2013
La situazione è più che drammatica. Le carceri italiane "sono più affollate oggi che prima dell'indulto del 2006" e "lo sono più che le carceri delle altre democrazie europee"; non solo: in alcuni istituti italiani "si superano i tre detenuti per posto" e "l'80 per cento degli istituti ha più detenuti che posti regolamentari". Un sovraffollamento carcerario che "non dipende dall'aumento dei detenuti: Paesi con livelli di crescita della detenzione più alti del nostro controllano meglio di noi il sovraffollamento carcerario". È quanto certifica uno studio dell'Istituto Carlo Cattaneo di Bologna. | Vai all'articolo
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Altri due detenuti morti: da inizio anno 51 decessi (15 per suicidio), 38 anni la loro età media.
- 05-04-2013
Casa Circondariale di Catanzaro. Ieri mattina è morto Carmine Morra, nato a Napoli nel 1957. Si è suicidato impiccandosi in cella. Era detenuto in regime di Alta Sicurezza dal luglio 2008, quando fu raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare con l'accusa di associazione a delinquere di stampo camorristico nell'ambito di una maxi-operazione contro il "Clan Licciardi" di Secondigliano. Questo suicidio arriva a pochi giorni da quello di un altro esponente camorristico, Domenico Antonio Pagano, 46 anni, che si è tolto la vita il 17 marzo scorso nel carcere di Opera (Mi), dove era sottoposto al regime di 41bis, il cosiddetto "carcere duro".
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Associazione Radicale Certi Diritti:
Visita reparto trans del carcere di Poggioreale con l'Onorevole Sandro Gozi
--05-04-2013
In occasione del VI congresso dell'Associazione Radicale Certi Diritti che si terrà a Napoli dal 5 al 7 aprile 2013, una delegazione guidata dall'on. Sandro Gozi e composta dal segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti, Yuri Guaiana, e dal tesoriere dell'Associazione Radicale per la Grande Napoli, Roberto Gaudioso, visiterà il carcere di Poggioreale il 5 aprile alle 10. Alle 12.15, alla fine della visita, di fronte al carcere, è indetta una conferenza stampa nella quale la delegazione renderà noto l'esito dell'ispezione.
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E il BRACCIALETTO ELETTRONICO ?
Potrebbe essere una soluzione, come già avviene da tempo in molti paesi europei.
MA....
Troviamo sulla rete:-Braccialetto elettronico, all'estero funziona e in Italia no
e si legge
in cui [...] Dei costi invece Maroni diceva: «L'accordo con la società Telecom ha comportato un impegno finanziario, una tantum, all'epoca, per l'attivazione del servizio, pari a circa 10 milioni e 369 mila euro, per il 2003, e un canone annuo di 10 milioni 899mila 600 euro, dal 2004 fino al 2011, per la realizzazione della rete, cosa che Telecom ha fatto». Quindi, ora che il contratto è terminato, sono stati spesi in tutto 76 milioni 297mila 200 euro di canone che, sommati ai costi di attivazione da oltre 10 milioni, arrivano a 86 milioni 666mila 200 euro. Gianfilippo D'Agostino allora direttore del public sector di Telecom Italia durante un'audizione della Commissione giustizia della Camera, due anni dopo l'interrogazione di Maroni, l'11 maggio 2010, del braccialetto disse: «Il Viminale ci chiese di riorganizzare la sperimentazione, sempre con 400 braccialetti, ma allargandola a tutto il territorio nazionale. E la Telecom dispose un servizio attivo 24 ore al giorno, con una grande centrale di controllo installata a Oriolo Romano, ben protetta e collegata con tutte le questure d'Italia. L'allarme avrebbe suonato al più tardi dopo 90 secondi dalla fuga o dalla manomissione degli apparecchi. E dal 2003 a oggi non abbiamo rilevato alcun problema operativo».
Volete sapere come funziona ? Ecco qua:
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