Vivere per la proposta di legge Eutanasia Legale
Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio
Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra
Alba Montori su Facebook
giovedì 7 febbraio 2013
Quello che le Regioni possono fare e che noi di Certi Diritti gli chiediamo di fare
Ai candidati e alle candidate, ai consiglieri e alle consigliere, agli amministratori ed alle amministratrici di ogni Regione e di ogni maggioranza:
1. Chiedere l'inserimento nello Statuto dell'Ente del principio di non discriminazione, associandolo a quello delle pari opportunità per tutti. E' da preferire la dizione precisa di "principio di non discriminazione" e di "pari opportunità per tutti", perché le stesse, garantiscono la possibilità di intervenire contro ogni forma di discriminazione, comprese quelle per orientamento sessuale e identità di genere, ai sensi di quanto prevede l'articolo 3 della Costituzione, dall'art. 21 della Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione Europea e dagli articoli 10 e 19 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. II
2. Inserire nei documenti di programmazione (compresi quelli connessi ai Fondi strutturali) per le politiche per il lavoro, le politiche sociali, e le politiche sanitarie, l'esplicita possibilità di intervenire a favore di persone a rischio o vittime di discriminazione, maltrattamenti e violenza a motivo del proprio orientamento sessuale ed identità di genere. Questa previsione può essere inserita in una formulazione più ampia ove vengono richiamate tutte le altre forme di potenziale discriminazione previste dalla normativa comunitaria.
3. Inserire nei documenti di programmazione in materia di politiche per le famiglie, la previsione che anche le famiglie non matrimoniali possono essere beneficiarie degli interventi in esse previste. Le famiglie non matrimoniali possono essere identificate attraverso il certificato di stato di famiglia rilasciato dalle anagrafi da dove risulti la convivenza stabile o dall'iscrizione ai Registri comunali delle unioni civili.
4. Istituire un servizio/ufficio specifico con competenza in materia di lotta alle discriminazione e per la promozione di pari opportunità per tutti. Deve essere indicato in modo esplicito che il servizio/ufficio si occupa anche di orientamento sessuale e identità di genere. I
5. Attivare specifici programmi di attività, o inserire in programmi più ampi specifiche azioni volte alla lotta contro ogni forma di discriminazione, maltrattamenti e violenza per motivi connessi all'orientamento sessuale e all'identità di genere nelle seguenti aree: lavoro, formazione professionale, istruzione, politiche sociali e sanitarie, famiglie, sicurezza e polizia locale, turismo e sport, giovani.
6. Attivare iniziative specifiche di assistenza e sostegno ai rifugiati e/o richiedenti asilo per motivi connessi al propri orientamento sessuale e identità di genere e definire indirizzi per le attività di cooperazione internazionale, decentrata ed ogni altra forma di sostegno a Paesi terzi che prevedano lo sviluppo di attività specifiche in materia antidiscriminatoria.
I L'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea ( 2000/C 364/01) recita "E' vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica e sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali".
II Per effetto della giurisprudenza europea l'identità di genere è compresa nella definizione di "sesso" che gli articoli citati riportano. Nel caso in cui si voglia essere più precisi è utile formulare l'emendamento copiando quanto previsto dall'articolo 21 della Carta, o in alternativa quanto previsto dall'art. 10 del TFEU avendo l'accortezza di aggiungere "identità di genere" ad "orientamento sessuale".
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7. Attivare iniziative di sensibilizzazione e formazione del personale regionale, del sistema sanitario e socio-assistenziale e di tutte le istituzioni, aziende ed enti strumentali connessi alla Regione, sui temi connessi all'orientamento sessuale ed alla identità di genere, anche coinvolgendo i CUG ed attingendo alle migliori esperienze italiane ed europee (si vedano le indicazioni emerse dal Progetto UE denominato AHEAD ed alle ricerche UNAR)
8. Stabilire forme di consultazione permanente con le organizzazioni lgbt attive sul territorio ed aderire alla Rete RE.A.DY. Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
PROGETTI SPECIALI
Vi sono alcuni temi che necessitano di progetti speciali e urgenti di intervento.
Interventi a favore delle persone trans
- garantire l'accesso gratuito ai servizi medici, psicologici e chirurgici necessari, pre e post intervento, ed anche in assenza di intervento chirurgico, assicurando contemporaneamente la qualità dei servizi resi presso un centro specializzato a livello regionale o convenzionandosi con centri regionali limitrofi;
- realizzare programmi di inserimento, orientamento e sostegno al lavoro. Interventi di promozione della salute
- attivare e promuovere programmi continuativi di prevenzione di tutte le malattie sessualmente trasmesse.
- attivare corsi di educazione alla sessualità responsabile per gli studenti delle scuole medie di primo livello, anche con l'obiettivo di lottare contro forme di bullismo sessuofobo ed omofobo.
Interventi a favore delle persone intersessuali
- attivare un centro regionale specializzato nel trattamento dei casi di intersessualità, o convenzionarsi al centro regionale più vicino, che operi nel pieno rispetto delle scelte della persona stessa ed aiuti famiglie, singoli e singole, ad affrontare la realtà in pienezza di conoscenza e responsabilità, anche ritardando interventi chirurgici irreversibili all'età maggiore delle persone direttamente coinvolte.
Carceri
- attivare specifiche iniziative di protezione e supporto alle persone omosessuali e transessuali detenute, all'interno delle competenze regionali in materia e vigilando sulla loro situazione di sicurezza;
- prevedere in forma esplicita la possibilità dei Garanti per i detenuti od altre Istituzioni ed enti che si occupino dei diritti delle persone carcerate, di occuparsi di persone detenute omosessuali, lesbiche e transessuali.
31 gennaio 2013
www.certidiritti.org www.sosfamiglie.it
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