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Alba Montori su Facebook

mercoledì 18 gennaio 2012

l'inchiesta di Fainotizia." aRoma di canna"

Segnalo questa inchiesta, molto accurata e dalle implicazioni  estrememente pregnanti.
I proibizionismi, tutti i proibizionismi, non solo quello della "droga"", si configurano fin dall'esperienza di quello antialcoolico americano del secolo scorso non solo destinati a fallire miseramente nei loro intenti, ma a rappresentare un territorio più che fertile per le mafie criminali che lucrano guadagni stratosferici proprio grazie alla proibizione.
Oltre alle conseguenze che ognuno può ben constatare nel diffuso degrado della sicurezza  del tessuto sociale.
Ma a quanto pare per forme di pregiudizio ipocrita e oltremodo miope  si è preferito non far tesoro dell'esperienza, e persistere nello sbizzarrirsi nel moltiplicare i priobizionismi, e ingrassare le conseguenti mafie o racket, anzichè coraggiosamente legalizzare e regolamentare.

E' sempre più inevitabilmente urgente ABOLIRE ogni forma di proibizionismo a favore di forme di legalizzazione e regolamentazione di ciò che attualmente è in grandissima parte oggetto di mercato nero, ovvero illegale, ma a quanto pare dall'inchiesta in questione, perfettamente integrato e sempre più fiorente grazie alla lievitazione dei prezzi in corrispondenza " al rischio",  nel tessuto socio-politico-culturale della Capitale, ma evidentemente non solo.


Alba Montori

"Cercà Maria pe' Roma" è come andare alla ricerca di un gatto al Colosseo, tutti sanno dov'è, perché perfettamente integrata nella Capitale.
Acquistare marijuana a Roma, infatti, non implica cimentarsi in una vana avventura, bensì comporta l'arrischiarsi nel territorio dell'illegalità consapevoli di riuscire, con ottime probabilità, nell'intento.
E' questo ciò che emerge dall'inchiesta di Fai Notizia realizzata da Francesco Midolo e Andrea Ossino. Per la prima volta, sono proprio le voci delle istituzioni capitoline, i presidenti di municipio, a spiegare dove si può trovare con facilità la droga a Roma. Il Re è nudo. Il proibizionismo ha fallito.
Il commercio delle droghe è gestito dal mercato nero, quindi oltre alle conseguenze previste dalla legge, spesso si confonde il consumo per spaccio, il consumatore abituale di cannabis è esposto ai pericoli della criminalità. Quartieri storici come San Lorenzo, sotto il profilo della sicurezza sono diventati ingestibili.
I fondi mancano anche per i detenuti tossicodipendenti, che pur potendo richiedere di scontare la pena in comunità di recupero grazie all'articolo 94, non vedono mai realizzato un loro diritto.
Le mafie invece, secondo un rapporto di Sos Impresa, ne fanno un business guadagnando 60 miliardi di euro l''anno.
Dopo un secolo di politiche proibizioniste, ci si interroga a livello mondiale quali siano gli effettivi benefici apportati. E se la via giusta da intraprendere fosse quella della legalizzazione? Quanto incasserebbe lo Stato? E quanto ci costa proibire?
Tra le altre opinioni raccolte dagli autori ci sono quelle del sen. Carlo Giovanardi, ex sottosegretario con delega al Contrasto delle Tossicodipendenze, Massimo Canu, direttore Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze, di Alessandro Gerardi, consulente della deputata del Partito Radicale Rita Bernardini, del sen. Marco Perduca, senatore del Partito Radicale,  dottoressa Roberta Pacifici, dirigente Istituto superiore della Sanità.
Le musiche sono di Rocco De Rosa, Colle der Fomento, Izio Sklero feat Aban.

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