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Alba Montori su Facebook

martedì 10 gennaio 2012

Da Maurizio Turco: Il voto radicale sulla richiesta di arresto dell'On. Cosentino

Mi giunge in queste ore dal Senatore radicale Maurizio Turco, che ringrazio, questa comunicazione che ho deciso a mia volta di render nota, data l'importanza della questione e la costante mistificazione a mezzo stampa/media delle azioni radicali anche nella loro attività parlamentare.
 E' importante, anzi indispensabile in un paese civile, per tutta la gente sinceramente democratica e attenta alla propria  e altrui libertà, che tutti possano essere correttamente informati e che si sia  tutti, compresi i parlamentari, liberi da posizioni preconcette.

alba montori


Cara Alba,


fra poche ore la Giunta per le autorizzazioni della Camera dei Deputati di cui faccio parte dovrà votare la seconda richiesta di arresto dell'On. Cosentino.
Per informazione ti invio quello che sarà il comunicato stampa con il quale annuncio il mio voto e la dichiarazione che farò verbalizzare.
In questi giorni mi è stata attribuita dalla stampa una costante incertezza in realtà non avevo ancora deciso perché oltre gli atti inviati in Giunta ho voluto approfondire la questione leggendo altre sentenze e materiale vario inerente la questione.

Ti ringrazio per l'attenzione

Maurizio Turco


CASO COSENTINO – DICHIARAZIONE DI MAURIZO TURCO, DEPUTATO RADICALE, MEMBRO DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI

"Oggi purtroppo ancora una volta nulla si precisa e si contesta che alla mia lettura appaia penalmente rilevante come tale all'on. Cosentino, allo stato dei fatti e degli atti ritengo che la richiesta di esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del collega a me pare infondata e frutto di un obiettivo fumus persecutionis, se si fa sforzo di serietà e omaggio alla legge.

Colgo l'occasione per rivolgere a Roberto Saviano un auspicio al grande contributo di lettura e conoscenza che ci può sicuramente venire dalla sua attenzione anche a questo momento della vita parlamentare e della giustizia, temi sui quali noi radicali gli facciamo grande fiducia."

*  *  *  *  *  *  *  *

 

Dichiarazione di voto di Maurizio Turco, membro della Giunta per le autorizzazioni,
sulla richiesta di arresto dell'On. Nicola Cosentino


Il contesto ed il testo nel quale maturano le accuse rivolte al collega Cosentino fanno riferimento all'esistenza, storicamente accertata e giudiziariamente cristallizzata, del gruppo camorristico denominato 'clan dei Casalesi'.

La natura, la struttura, i protagonisti e le dinamiche del 'clan dei Casalesi' sono state approfonditamente delineate nelle sentenze conclusive e definitive dei processi denominati Spartacus 1 e Spartacus 2, oltreché nel saggio "Gomorra".

Sia le citate sentenze, sia il noto saggio, prendono in esame ed approfondiscono un lungo arco temporale di vita dell'associazione criminale di Casal di Principe, p aese nel quale è nato ed ha lungamente vissuto l'on. Cosentino. Ciò nonostante e sino al 2005, cioè sino a quando l'on. Cosentino non ha ricoperto un ruolo politico di livello nazionale, le strade del clan dei Casalesi e dell'on. Cosentino non si sono mai, neppure per sbaglio, incrociate. Nessuna traccia nei procedimenti e nei saggi.

Oggi l'on. Cosentino viene accusato di condotte che non hanno, in sé, a alcun rilievo penale e delle quali l'on. Cosentino ha fornito ampia ed esaustiva spiegazione nelle memorie depositate presso questa commissione e che, se vorrà, mi incaricherò di rendere pubbliche.

Gli inquirenti prima ed il GIP poi, vestono queste condotte di rilevanza penale in relazione alla circostanza per la quale l'on. Cosentino sarebbe addirittura il referente politico nazionale del Clan dei Casalesi; affermazione questa che però appare essere del tutto apodittica e slegata da qualsiasi accertamento concreto di un qualsivoglia fatto specifico.

Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che svolgono chiamate di correo nei confronti del collega, senza peraltro attribuirgli mai fatti concreti specifici, oltre a non essere supportate da alcun riscontro obiettivo ed individualizzante- per quanto emerge dalla stessa lettura dell'ordinanza di custodia cautelare – appaiono essere in diversi punti platealmente smentite da dati storicamente accertati di segno assolutamente diverso.

Ritengo pertanto che la richiesta di esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del collega sia infondata e frutto di un obiettivo fumus persecutionis.

 

 

 

 

 




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