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Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

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Alba Montori su Facebook

sabato 9 gennaio 2010

primo gennaio 2010, Capodanno

Finalmente scartocciato il mio braccio sinistro dopo più di un mese di gesso a termine 2009, fatti un paio di giorni di ginnastica in acqua calda ( con dolore, ma anche con cocciutaggine) per recuperarne un po' la funzionalità, e mi sono ritrovata in piazza della Repubblica, una volta nota come piazza Esedra, il primo gennaio 2010, Capodanno insomma.

C'era una festa? un concerto ? un concentramento per un corteo sindacale?
No, niente di così ludico o corporativo o "seriamente politico".

Solo (!!!) di un manipolo di nonviolenti che volevano comunicare alla cittadinanza di passaggio, ancora sbalordita dalle normali baldorie del capodanno, che loro, parte di un consistente gruppo di "stranieri", per niente clandestini perchè vivono e lavorano nel nostro civilissimo paese, sono scesi in sciopero della fame per ottenere dalle istituzioni appositamente preposte il rinnovo dei loro permessi di soggiorno, che aspettano ormai anche da due anni, in luogo dei venti giorni previsti dalle leggi del nostro civilissimo stato, democratico e attento ai diritti umani e sociali.
Mica perchè sono collezionisti, ma perchè sono stranieri, immigrati che non vogliono diventare "clandestini" solo perché senza il fatidico pezzo di carta ufficiale si trovano in serissime difficoltà per mantenersi il lavoro, la casa, la loro stessa presenza nel Paese in cui producono per tutti noi e pagano le relative tasse. Per non parlare di tutti quelli che clandestini lo sono già da un pezzo, da prima ancora di metter piede qua.

Naturalmente non c'erano riflettori, né folle oceaniche mobilitate dai sindacati o dai partiti, né tantomeno qualcuno dei "big" eletti a governare il paese attraverso il parlamento. Quelli che quelle leggi le hanno presentate, discusse, contestate, modificate, litigate, ma comunque approvate e promulgate. Ma le leggi dello stato pur promulgate, con tutte le loro restrizioni e incongruenze che possono apparire pure un po' razziste, non vengono applicate da chi ha il compito istituzionale di farlo; per giunta quando le applica, lo fa col contagocce, specie in alcune precise aree del nostro democraticissimo e civile paese, perchè si sa, qui in Italia chi ha anche una briciola di "potere per fare" legalmente, generalmente preferisce usarlo per impedire che si faccia legalmente.
Magari ci può lucrare pure sopra, da solo o in compagnia: tanto chi vuole o può impedirglielo?
Specie quando si tratta di gente "straniera", nera sporca e cattiva secondo lo stereotipo popolare dell'immigrato, nessuno ( chi razzista? io non sono razzista, gli do pure da lavorare, al nero!) nessuno dico si sogna di essere peggio che razzista, anche schiavista. Il che si manifesta inequivocabilmente proprio nel non riuscire a riconoscere i diritti umani di queste persone come uguali ai suoi. Li considera insomma, malgrado la Costituzione, la democrazia e l'Unione Europea, esseri umani con meno diritti, rispetto ai maschi e ai preti:un po' come le donne, le lesbiche,i froci, i/le trans..

Quindi in piazza Esedra nel pomeriggio di Capodanno 2010 eravamo in un manipolo di "stranieri extracomunitari", assieme a un manipolo di "italiani comunitari", e indovinate un po' di quale partito erano ? Manco a dirlo, quello dei radicali, proprio quelli che si battono da sempre per i diritti di tutti, ottenendone talvolta qualcuno anche, per tutti, senza altro premio che il dispezzo della casta dell'informazione e l'ostracismo dei partiti accomunati dalla lottizzazione del potere.
Infatti anche se c'erano qualche deputato e qualche senatore ( radicale), mancava quasi interamente la casta dell'informazione, se si esclude Radio Radicale e qualche altro reporter ardimentoso.

Dunque un gruppo apparentemente eterogeneo per colori e linguaggi: chi nato in luoghi lontani e da anni in Italia a cercare lavoro, libertà e rispetto perchè nella sua terra non c'è e chi li chiede e lo vuole magari lo ammazzano, chi nato e cresciuto qui. Accomunati dallo stesso bisogno di giustizia e dignità civili, sociali, politiche, che in Iitalia non ci sono neanche per idea, malgrado sian tanto strombazzate dai media ufficiali e da tutti i politici senza eccezione a gara.

C'era a documentare e informare solo " l'informazione faidate": tanti cartelli, un megafono, un lungo camicione/tatze bao invenzione notturna di un signore che ci aveva scritto la sua protesta semplice ma efficace, qualche bandiera, esibiti all'attenzione di passanti stupiti.
Poveri e terribili media dei poveri, di chi non ha accesso al quartopotere, perchè se la gente conoscesse un po' di più potrebbe scegliere di cambiare chi sta attaccato come una famiglia di cozze agli altri poteri sempre più forti contro i deboli.
Sotto il cielo di Roma che ne ha viste di tutti i colori e che ci piangeva addosso a tratti per ricordarci che la siccità dell'effetto serra esiste.

Non potevo scegliere modo più adatto per iniziare il nuovo anno: tentare almeno di collaborare a dare un segno di discontinuità, magari piccolissimo, infinitesimo rispetto all'andazzo incancrenito degli ultimi sessant'anni.
E a pochi giorni di distanza ecco gli spari dei camorristi ndranghetosi conto il popolo degli immigrati-schavi importati a caro prezzo ( per gli immigrati ) che chiedono al sindaco e al prefetto a Rosarno condizioni di vita da esseri umani, perchè quelle da schiavi già le subiscono nel lavoro...
Che vergogna.
Solo gli italiani "per bene", "padri" e "madri" di figli, bravi cristiani, seri democratici, preti e monache e vescovi che riescono a tollerare tutto questo, anzi chiudono le loro porte a chi protesta civilmente e magari armano i loro fucili, hanno cittadinanza in questo paese ?

Se è così io non mi sento italiana e non mi vergogno affatto, sono solo profondamente triste, e sempre più indignata.

Alba Montori
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