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giovedì 24 gennaio 2008

ASILO POLITICO ANCHE PER GAY E LESBICHE: ITALIA INADEMPIENTE

RICONOSCERE ASILO POLITICO ANCHE PER GAY E LESBICHE: ITALIA INADEMPIENTE.

LO DICE LA COMMISSIONE EUROPEA IN RISPOSTA A UN'INTERROGAZIONE DEL RADICALE MARCO CAPPATO.

PREANNUNCIATO ANCHE RICORSO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA .


Rispondendo ad una interrogazione dei deputati europei Marco Cappato (Radicali) e di Sophie In't Veld (Democratici 66, Paesi Bassi), la Commissione europea ha denunciato ritardi nella trasposizione nazionale della direttiva sull'asilo politico 2004/83/CE, che include un obbligo per gli Stati membri di considerare l'orientamento sessuale come ragione per concedere lo status di rifugiato, sulla base delle circostanze fattuali.


Dichiarazione di Marco Cappato, deputato europeo radicale:

"Su 27 Stati membri dell'Unione europea, solamente 17 hanno rispettato la scadenza del 10 ottobre 2006 per trasporre nel diritto nazionale la direttiva sull'asilo. Gli altri, tra i quali l'Italia, hanno nel frattempo ricevuto nel luglio 2007 una lettera dalla Commissione con parere motivato che li richiamava ai loro obblighi. La Commissione annuncia nella risposta all'interrogazione l'intenzione di portare questi Stati alla Corte di Giustizia nel caso persistano nella loro inadempienza, di cui la lettera é la prima tappa. La Commissione ha inoltre annunciato di stare esaminando l'applicazione della direttiva nell'Unione, ed in particolare l'obbligo fatto agli Stati membri di riconoscere l'orientamento sessuale come ragione per concedere l'asilo politico. Mi auguro che l'Italia trasponga la direttiva al più presto e che lo faccia pienamente e correttamente, in particolare rispetto alle norme sull'orientamento sessuale".

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