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Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

mercoledì 21 novembre 2007

Bambini stronzi e bambine troie, un messaggio

Questa lunga email proviene da una lista di cui faccio parte
Non spiega perchè la realtà giovanile e non solo è così com'è, ma fornisce qualche criterio di lettura utile a distinguere le responsabilità....
E di questi tempi è sempre più difficile vedere qualcuno che si assume le sue.

"Capisco perfettamente il tuo punto di vista e non sarò certo io a dividere
il mondo in maschi e femmine, i primi brutti e cattivi e le seconde belle e
buone.
Premettendo che il testo de' Gem Boy ? una goliardata e che quindi lascia
il tempo che trova - anche se io continuo a preferire gli Squallor, erano
più ironici e simpatici, ma che ci vuoi fare, erano napoletani, vuoi
metterli con i bolognesi? :-)))) - il problema potrebbe essere una
riflessione più ampia.
Parecchi anni fa lessi un'intervista ad un pensatore ebreo di cui non
ricordo il nome che, a proposito degli slogan antisemiti di cui era venuto
a conoscenza, aveva detto che avrebbero dovuto vietarli.
All'obiezione che in un paese democratico si possa dire quello che si vuole, rispose che è
proprio partendo da questi fenomeni apparentemente pittoreschi e "naif" che
poi si nutre una cultura a livello popolare che potrebbe sfociare, nel futuro, in qualcosa di più consistente e pericoloso.

Ora, io rimango sempre dell'idea che Di Canio possa essere libero di fare il saluto romano, così
come ognuno dovrebbe essere libero di poter dire "sporco negro", "sporco ebreo", "sporco musulmano", "sporco frocio" (ma anche "sporco fascista" e "sporco leghista" se è per questo) e via discorrendo, tuttavia un fondo di verità quel tipo lì potrebbe anche averlo.

Fatta questa premessa, veniamo a noi. E' sotto gli occhi di tutti che al
giorno d'oggi, nella nostra meravigliosa democrazia occidentale, essere
donne è più duro che essere uomini. A parità di competenze, se una donna ed
un uomo si presentano da un datore di lavoro, in tanti casi verrà scelto
l'uomo. Fra i vari motivi ce n'è uno che sicuramente pesa sulle donne: gli
uomini, infatti, non corrono il rischio di vedersi gonfiare il pancino per
nove mesi. Detta così potrà sembrare una cazzata, e nemmeno voglio dire che
tute le ragazze che si presentano ad uno studio per essere assunte vengono
cacciate perché potrebbero rimanere incinte, però, personalmente è una
possibilità, questa, che ho potuto appurare da vicino: la figlia di una mia
collega laureata con ottimi voti in giurisprudenza è quello che ha vissuto
alla sua prima esperienza di lavoro, il bello è che queste persone non si
vergognano punto, detto testualmente: preferisco non assumerla per non
correre rischi, lei è in età da "maternità". Poi c'è il caso di una mia zia
farmacista straricca che licenziò una ragazza che lavorava nella sua
farmacia perché era rimasta incinta due volte nel giro di poco più di un
anno, "alla prima gravidanza feci finta di niente, ma alla seconda l'ho
lasciata a casa". Un tempo avere figli era un diritto, ora sono i datori di
lavoro a decidere quando rimanere incinte e quanti figli avere.
E mi viene in mente la simpatica battuta di una certa Rael che nella lista
"Disforia" scrisse che "per lo meno, per quanto riguarda l'assunzione, una
trans non corre questo rischio", battuta che fece infuriare una trans. Come
se non avesse detto la verità....
Ora, non tutti i datori di lavoro si comportano così con una giovane donna,
ma, di fatto, è una possibilità che può capitare e che all'uomo è risparmiata.

Ma essere donna è più dura soprattutto nella conduzione della vita
familiare. Quando vado ai compleanni, alle feste, agli incontri, al parco,
al cinema, ecc. ecc. vedo, nella stragrande maggioranza de' casi, mamme con
i/le propri/e bambini/e. E' vero che un po' le cose sono cambiate, che
sempre più spesso si vedono anche de' papà, però per il momento la
percentuale è veramente bassa. Vedo mamme sempre più stanche, donne che
lavorano, si occupano de' figli e della casa se non possono permettersi una
donna delle pulizie. I papà in genere stanno un pochino con i loro figli e
poi via in bicicletta, in palestra o in giro. Poi ci sono casi patologici
di papà che i loro figli non li vedono veramente mai, sono sempre in giro
quando non lavorano, ma fortunatamente sono giusto una minoranza.
Ovviamente io parlo della mia esperienza.
Adesso è l'una e 29 di notte. Devo rispondere ad un altro paio di mail e
mettere la macchina in garage, dopo di che farò fare il giro al cane. In
genere prima delle due di notte non esco mai con il mio cagnetto. Ebbene,
io non ho MAI avuto paura di camminare alle due/due e mezzo di notte per la
strada. Qualunque ragazza dovesse uscire a quest'ora, sola, si metterebbe a
camminare magari tranquilla, forse potrebbe uscire di casa con la testa
piena di pensieri e, sempre con la testa fra le nuvole, percorrere alcuni
metri per andare chissà dove. Ebbene, se dovesse capitarle di sentire de'
passi alle spalle, il cuore comincerebbe a pomparle a mille, il terrore
comincerebbe a scorrere nelle sue vene finché, con uno sforzo disumano, si
volterebbe, e magari vedrebbe un'altra ragazza o il suo vicino di casa o il
vecchietto del bar.... nessun pericolo quindi (quando va bene), ma, di
fatto, il terrore l'ha completamente stravolta e le ha rovinato la nottata.
Ad una donna non è permesso uscire sola di notte.
Quindi, facendo un discorso in generale, nella nostra bella civiltà, le
donne ancora devono lottare per tutta una serie di cose, e il Femminismo
rimane, fatalmente, importantissimo.
Tu ti starai chiedendo che cosa c'entri tutto questo discorso con i Gem Boy.
E' un po' il discorso di quel pensatore ebreo.

Agli inizi di Dicembre il mio nipotino ha compiuto gli anni ed ho accompagnato mio figlio alla sua
festa di compleanno. Ha rivisto i suoi due cuginetti (un maschietto ed una
femminuccia) ed ha conosciuto gli amici di scuola del suo cugino che,
ovviamente, non conosceva. Hanno cominciato a giocare un po' in tutta la
casa, io ero in cucina. Ad un certo punto me lo sono visto arrivare, io
conosco mio figlio e dal suo broncio ho capito subito che qualcosa era
andata storta. Gli ho chiesto perché non era a giocare con i suoi nuovi
amichetti e mi ha risposto che aveva dato una spinta ad uno, quello più
grosso. Subito gliene ho dette quattro e intanto la madre del bimbo
cicciotto aveva seguito tutto ed era rimasta in silenzio. Ad un certo punto
sono arrivati tutti i bimbi. La mamma del bimbo cicciotto ha chiamato mio
figlio e poi ha chiesto al suo che cosa era successo. Il bimbo cicciotto ha
detto che aveva ricevuto una bella spinta e mio figlio è esploso
rabbiosamente in un "stava facendo male alla mia cuginetta e allora io sono
intervenuto e gli ho dato una spinta". A questo punto un amichetto del
bimbo cicciotto ha esclamato, rivolto a mio figlio: "Sei peggio di una
femminuccia, le bimbe si picchiano, non si difendono".
Pensa che è esattamente quello che dicono i Gem Boy in un altro testo (non in quello
che ho postato). Meno male che quella signora gli ha dato una bella
sgridata, tuttavia questo episodio è indicativo di come sono messi certi
insegnamenti, non è la prima volta che mi capita di sentire queste "chicche
educative", e quando va bene, il papà di turno dice che "le donne dopo i 35
anni sono buone solo per fare il brodo".
Tante belle battutine goliardiche che però sono indicative di una certa società.

Ora i Gem Boy potrebbero
anche essere simpatici e fare ridere, ma questo avverebbe se cantassero qualche testo del tipo che ho spedito in lista e qualche altro diverso....
nel loro libro di canzoni che sono più di cento, è tutto un troiaio, con
bimbe che lo prendono in bocca, fiumi di sperma che scorrono di qua e di
lì, in una canzone dedicata a Cristina D'Avena dicono che se la prendono le
strappano le corde vocali, in un'altra si meravigliano se la loro donna si
stupisce se la picchiano dal momento che picchiare le donne non è
disprezzabile, ecc. ecc. e stiamo parlando anche di trentenni, non sono
tutti ragazzini come dici tu, un paio della band hanno passato i trent'anni.

E poi non c'è nulla che funzioni in quel testo lì e non so proprio come tu
possa sorriderci sopra e trovarlo simpatico, ti faccio un esempio.
Alcuni anni fa, quando le figlie di una mia collega di lavoro erano delle
teen agers, un giorno la mia collega mi confidò, sorridendo, che finalmente
aveva capito che fine facevano i dischetti che usava per struccarsi. Aveva
scoperto la figlia - completamente "piatta" e tale è rimasta tuttora che è
più adulta, proprio come te :-)))) - che se li infilava sotto il reggiseno.
Questa ragazza era una ragazza che non aveva nulla a che fare con le
ragazzine di cui parlano quei trogloditi, era una ragazza diafana, sembrava
uscita da un quadro del Botticelli, una delle migliori della classe, senza
il moroso, che non faceva altro che stare in casa tutti i giorni a studiare
e poi usciva solo il Sabato sera. Io ascoltavo con molto piacere quello che
mi raccontava la mia collega e mi immaginavo questa giovane ragazza,
"sentivo" i suoi tremori, i suoi dubbi, se qualche ragazzino che magari a
lei piaceva l'avesse guardata con quei dischetti lì.... insomma,
partecipavo idealmente a tutto questo.
E i tuoi amichetti che cazzo fanno?
Cantano: "Bambine troie per la città / che girano gonfiate qua e là, / con
le protesi infilate nei reggiseni / a far sì che sembrino pieni!"

Ma andassero a raccogliereleperelemeleleolive all'inferno quel branco di
depravati.
Magari c'è una ragazzina che timidamente prova a "gonfiarsi" un
pochino tanto per piacersi un pochino di più per prima cosa, e poi magari
per dare anche nell'occhio, una cosa che trovo tenera e buffa, e loro
invece interpretano senza possibilità di appello, anche una cosa così
caruccia e innocente che a noi genitori dovrebbe fare tanta tenerezza.

Perché chi la prostituzione ce l'ha nella testa la vede ovunque.
Tuttavia, ammettiamo che loro possano avere ragione per tante ragazzine
come dici tu.
Ammettiamo che tutte queste teen agers s'impegnino a bere, a
succhiare, a strafocarsi. A loro che cazzo frega? Se veramente ad una
quindicenne piace fare queste cose loro che cacchio vogliono? Io non le
difendo per un discorso moralistico o sessuofobico, io sono per la libera
espressione del bambino, dell'adolescente, posso giusto constatare che ad
una bambina (più piccola di una teen ager) il sesso non interessa, potrà
incuriosirla se le capita di vedere o sentire qualcosa, ma, di fatto, a
quella età preferisce fare altri giochi e stare in compagnia di altre
persone. Se poi fra qualche generazione le bambine di dieci, otto, sei anni
saranno tutte interessate al sesso non avrò nulla da dire, ma ora, di
fatto, ad una bambina, fare sesso, non interessa.
E' questo il motivo per il quale avverso la pedofilia, perché nella pedofilia se la gode solo l'adulto, e quindi si crea un rapporto di prevaricazione, cosa che io non
posso né sopportare né accettare.
L'altra notte da Chiambretti Sgarbi ad un certo punto ha detto: "Gli omosessuali fanno vedere i sorci verdi ai preti, ma aspetta che si facciano avanti i pedofili.... sempre più ragazzinesempre più giovani sono attratte dal sesso, non solo, pensa alle donne attratte dai ragazzini giovanissimi.... d'altronde se un bambina fa di
tutto per sedurti tu che cosa fai?"
Certo, capisco Sgarbi, un adulto che vede una lolita smaniare che cosa fa? Potrebbe fare l'adulto e non finirci obbligatoriamente a letto, tuttavia questo è uno scenario possibilissimo che si potrà liberamente e serenamente affrontare quando sarà il caso.

Quindi le battutine fatte in famiglia sulle donne e sui froci (ricordo
ancora quelle di mio padre, per esempio), i testi carini e sarcastici de'
Gem Boy, Elio le storie tese, ecc. ecc. tendono a creare un terreno fertile
per l'insorgenza di gesti e comportamenti maschilisti. E' per questo che
nel mio "testo di risposta" concludo dicendo:
"Mi piacerebbe conoscere i vostri
/ genitori, de' miseri falliti
/ in grado giusto di educare de' mostri
/ viziatelli coi culi ipernutriti.
/Se mio figlio sparasse le cazzate
/ che voi cantate, una faccia piena
/ dischiaffi, sul sedere due pedate
/ed a letto, in silenzio, e senza cena."

Perché io mio figlio lo sto crescendo con certi valori ed in una
determinata maniera e non è un caso se ha difeso la sua cuginetta durante
quel compleanno, e veramente se lo sentissi fare quei discorsi due pedate
sul sedere e a letto senza cena. Sia che abbia dieci anni, vent'anni,
trent'anni o quarant'anni, due pedate sul sedere e a letto senza cena.
Poi accolgo anche la tua "analisi psicologica", senz'altro il mio
strabordante senso materno ha larga parte in tutto questo, e come dici tu,
tutte queste ragazzine le "vivo" un po' come fossero mie figlie, e infatti
nei forum in cui bazzico quotidianamente, dove le teen agers sono come
minimo il 90% e quasi tutte giovanissime, intervengo spesso e
volentieri per dare consigli, suggerimenti, aiuti per quanto mi è
possibile, e con alcune ho instaurato un discreto rapporto, però, di fatto,
certe cose le trovo inaccettabili. Come quella canzone di Elio: "Eccoti la
pelliccia, ora dammi l'utero. No, non te lo dò. E allora ridammi la
pelliccia. Eccoti l'utero", ricordo che quando anni fa la sentii la prima
volta, se avessi incontrato quei cialtroni per strada li avrei presi a
schiaffi, capisco che tante donne hanno questo comportamento, ma chiamare
la vagina di una donna che decide di darla in cambio di una pelliccia con
la parola "utero", l'organo che richiama alla mente la fecondità, la
maternità, il magico momento in cui una nuova vita nasce e cresce, mi dette
un fastidio che non puoi immaginare. Così come, se tu vai a leggere un
vecchio messaggio che ho pubblicato nel mio blog e dedicato alle mamme
assassine - un vero e proprio corto circuito per me che ho il mito della
maternità - io inizio quell'articolo rievocando un vecchio fatto della mia
infanzia: perché non ho mai approfondito più di tanto l'affascinante
materia dell'informatica? Probabilmente perché non sono portata per la
matematica e per le materie scientifiche, tuttavia dai recessi della
memoria mi viene alla mente quella parola terribile, ABORT, con cui si
indicavano i programmi che non erano andati a buon fine. Ebbene, a me tutto
questo mi angosciava, mi chiedevo seriamente come mai si potessero usare
questi termini. Perchè viviamo in una società schifosamente maschilista a
tutti i livelli, a cominciare da quello del linguaggio. E quello fu uno de'
motivi per il quale quel manuale d'informatica non lo aprii più.

Poi concordo sul fatto che in alcuni campi vi sia una discriminazione verso
i maschi, che per esempio i papà che si separano fanno una fatica bestiale
ad incontrare i loro figli e questo non è assolutamente giusto innanzitutto
per i bambini il cui rapporto con il padre è molto importante, ma se
pesiamo sulla bilancia le cose, questa risulta schiacciante nei confronti
delle donne.
Dafne



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