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venerdì 12 ottobre 2007

sondaggio di fainotizia sul caso De Magistris/Lombardi

è slittata al 17 dicembre prossimo l’udienza davanti alla sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura (Csm) del pm di Catanzaro Luigi De Magistris e del procuratore capo di Catanzaro Mariano Lombardi, avanzata dal ministro di Grazia e Giustizia Clemente Mastella.

Mezza Italia quindi continuerà a discutere e a schierarsi a favore di De Magistris o di Mastella. Oppure a ribadire l’autonomia del CSM.

RadioRadicale.it attraverso alcuni approfondimenti sta cercando di ricondurre il “Caso De Magistris” nei suoi parametri fisiologici e alle questioni strutturali che esso evidenzia. All’interno delle pagine del sito potete trovare in viva voce le accuse di De Magistris e le interviste a molti dei protagonisti della vicenda.

Tu che idea ti sei fatto?
Si può parlare di un comitato d’affari trasversale tra partiti e istituzioni, di una casta che gestisce fondi europei e appalti contro l’interesse della regione e che ora cerca di difendersi dalle inchieste?
O esistono ragioni per il trasferimento di un magistrato che non si è fatto scrupolo d’intervenire pubblicamente nel merito dei processi e ha commesso alcuni errori e omissioni?
E’ giusto affermare che «questo clima rischia di essere un terreno di coltura di un neo-terrorismo che in Italia non è mai sparito completamente» come ha recentemente fatto il Ministro della Giustizia?

"Rispondi su FaiNotizia"
(http://fainotizia.radioradicale.it/2007/10/09/caso-de-magistris-comitato-daffari-o-esibizionismo-giudiziario)

P.S. Vi riportiamo un estratto da un intervento del 29 settembre 2007 di Maurizio Turco, deputato della Rosa nel Pugno:

«Centrale è il problema della gestione dei fondi pubblici. Per quanto riguarda i fondi strutturali europei che sono stati erogati tra il 1994 ed il 2006 per le regioni meridionali, l’ammontare erogato è di 81 milioni di euro. Pertanto la cosa grave, della quale si fa finta di non sapere, è che in quel periodo è arrivata una quantità di denaro più o meno pari a dieci volte la quantità che è arrivata in tutto il periodo della Cassa del Mezzogiorno, in un trentennio.
La cosa impressionante è che nei primi periodi i fondi strutturali tornavano indietro perché non venivano spesi completamente. Nel secondo periodo però, quando quei soldi sono stati spesi, è stato ancora peggio. L’evidenza di questa situazione sta nel fatto che l’Italia è sotto osservazione continua da parte dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF).
Se noi prendiamo gli esempi dell’utilizzo dei fondi in Grecia, in Spagna, in Portogallo, e non parliamo dell’Irlanda, questi hanno cambiato il paese. Nel Meridione invece quei soldi non solo non hanno cambiato quel sistema, ma hanno contribuito ad ingessarlo e consolidarlo. Esattamente il fine contrario rispetto a quello istituzionale dei fondi, che è quello di liberare la società e di contribuire allo sviluppo.
La questione della mafia va poi chiarita. C’è la criminalità, c’è il sistema mafioso, direi sociale come diceva Falcone, di rapporti, di consuetudini, di modi di vivere, di qualcosa di culturale, e poi c’è qualcosa di più grave, su cui non si lavora. È quello che aveva capito Falcone, quando diceva che si deve metter mano sui grandi trasferimenti finanziari, cosa mai fatta.
Il problema non è chi è mafioso, il problema è qual è il sistema con cui quelle regioni vengono governate, cioè occupate dai partiti
».

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