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Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

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Alba Montori su Facebook

lunedì 27 agosto 2007

Pannella su dichiarazioni Veronesi: reazioni 3

Caro MarcoMI
è proprio vero che se si legge (o si ascolta, o si guarda) una parte senza aver conoscenza del contesto è facile equivocare, ed è ancora più facile se si tende, per motivi i più vari ad esser prevenuti, anche senza esserne consapevoli.
E' vero che Marco (Pannella) spesso riesce a risultare poco chiaro a chi è distratto o salta pezzi di discorso, perchè tende nei suoi assunti a presupporre che chi ascolta o legge conosca già a menadito il contesto nel quale lo inserisce e ricordi per giunta tutti i suoi assunti precedenti al riguardo. E' un dato personale ( non soltanto suo, peralto) che altrettanto spesso irrita e sconcerta chi lo ascolta, perchè costringe la mente a prestare attenzione oltre le orecchie...e molta gente o rifiuta di farlo, o semplicemente si distrae e ovviamente non afferra il nocciolo delle questioni.
E'una classica questione di comunicazione...

Ma da qui a dargli dell'omofobo!

Direi che è una vera provocazione, oppure è semplicemente comico.

Mi sono letta il brano che citi.
Il contesto a me non è nuovo, perchè fa parte delle mie stesse riflessioni e posizioni politiche almeno da 40 anni: riguarda molto evidentemente questioni legate alla procreazione, alla sessualità indissolubilmente costretta (dai Poteri politico-religiosi dominanti) nella procreazione, all'aumento esponenziale della popolazione mondiale malgrado la disponibilità di anticoncezionali di tanti tipi (tutti in vario modo osteggiati dai Poteri medesimi); questione da affrontarsi con assoluta priorità, con un salto di qualità antropologico di tutti gli umani del pianeta, poiché mette a rischio la sopravvivenza della specie umana ( intelligenza e amore compresi) per esaurimento delle risorse disponibili sul pianeta con le ovvie conseguenze.
L'ho detta qui un po' molto sinteticamente, ma se vuoi ( e spero che vorrai) conoscerne un po' di più del sentito dire puoi trovare lumi su
http://www.rientrodolce.org

Che politicamente MP voglia per tutti (omo o no, intelligenti o no) il diritto di amare con amore (e non semplicemente fare sesso senza procreare) e procreare con amore facendo sesso, non mi sembra proprio omofobico, anzi sono convinta che ne sia l'esatto contrario.
Tra l'altro mi par di ricordare che tali tesi fossero anche esposte da Mario Mieli in tempi ormai lontani, quando eravamo giovani ( MP, Mario e pure io ) e penso che a nessuno sia mai venuto in mente di dar dell'omofobo a Mario Mieli.
Forse ti disturba allora l'asserzione:
"un connotato che noi radicali abbiamo sempre dato alla battaglia per i diritti civili degli omosessuali e di tutti.
Abbiamo sempre tenuto presente l'aspirazione ad una sessualità diversa, non ad una sessualità migliore di quella eterosessuale o di quella omosessuale maschile, o meglio di quella femminile."
Forse sei convinto che bisogna combattere per i diritti dei soli omosessuali.
Forse hai idea che l'omosessualità sia meglio dell'eterosessualità?
Ma non si riproporrebbe in tal modo un'altra forma di sessismo, stavolta eterofobo?
Qui non si tratta di giudizi di merito o di demerito: a me è chiarissimo che se lo facessi darei prova di razzismo e di pregiudizi che non mi appartengono. Nè mi risulta appartengano a Pannella, checché se ne possa straparlare.
Non venire a dire proprio a me queste sciocchezze
Per il diritto di tutti, compreso lui, a esprimere la propria sessualità con amore, quale che essa sia, combatto e continuo a combattere ben da prima che MP facesse le sue prime esternazioni al riguardo.
E lotto per il diritto di ciascuno a formarsi una "famiglia" di affetti, solidarietà, dandole forma ciascuno secondo le proprie libere scelte, senza imposizioni rituali o religiose, o disegnate in leggi stereotipatamente ugualitarie e massificanti, senza che essa debba essere considerata immutabile nel corso della vita. Perché ciascuno, qualunque siano i suoi comportamenti sessuali, abbia il diritto di costruirsi la propria "famiglia",impegnandosi liberamente a farelo con chi assume nei suoi confronti davanti alla società pari impegno, rapportandosi e relazionandosi in reciprocità di rispetto, di amore, di sostegno e solidarietà. E anche perchè ciascuno abbia il diritto di scegliere di non farlo, nè alcuno possa discriminarlo per ciò.
Io considero inquietantemente omofobico il voler ridurre alla ripetizione di schemi e rituali sociali, già ampiamente bocciati dalla storia, la profonda rivoluzione culturale, quale è quella che è necessario realizzare, partendo da sé stessi, per costruire quella società in cui tutti, ma proprio tutt**, possano convivere con amore e rispetto della reciproca libertà di essere e di viversi, ciascuno nel modo che gli è congeniale.
Propugnare quegli stessi schemi, sessisti, precostituiti e imposti di convivenza applicandoli agli omosessuali come addirittura rivoluzionari mi sembra davvero suicida per chi è omosessuale specialmente, oltre che profondamente e antropofobicamente sessista. Il sessismo, col suo corollario procreativo, è stata la forma più perversa di potere di esseri umani su altri esseri umani per millenni, a cui i "diversi" si sono sempre ribellati di fatto, pagandone la fierezza anche con la loro stessa vita, ma su cui hanno costruito la loro forza, la loro intelligenza, la loro capacità di amore in evoluzione, che sono la nostra.
Le religioni hanno sempre giocato ( e la gente glie lo ha permesso) un ruolo fondamentale nella gestione delle relazioni sessuali, soprattutto nel matrimonio, ma anche fuori, al solo scopo procreativo, specie nelle religioni monoteiste. E ha trasformato il sesso procreativo nell'unica forma "buona e giusta" di amore. Escludendo i sentimenti e le pulsioni affettive individuali, trasformando il sesso in "amore" tout court.
Da qui la discriminazione di tutte le altre forme di comportamento sessuale che non fossero sessiste, e alla repressione delle forme di relazione affettiva anche solo potenzialmente non-procreative, la riduzione del mondo dei sentimenti a mero coito.

Penso di non sbagliare se ritengo che l'invettiva di MP è da intendere in questo senso.
Chi vuole in Italia dichiarare pubblicamente di essere "famiglia" con qualcun altro basta che lo faccia: pretenda che si applichi la Costituzione attraverso la norma di legge già esistente.
Il cosiddetto matrimonio non è una questione di amore, non lo è mai stata, e neanche di sessualità, perchè nelle società "civili" da quasi sempre la gestione della sessualità nel matrimonio è codificata solo in direzione della procreazione in esso legalizzata, in relazione al patrimonio, al potere economico e quindi politico e alla sua trasmissione da una generazione all'altra.

Per la sopravvivenza della specie umana e non solo, interrompere in modo nonviolento ( cioè non attraverso un'altra guerra globale) la crescita esponenziale della popolazione umana del pianeta è ben più grave problema del matrimonio gay o dell'adozione gay, o dell'effetto serra o della distruzione delle risorse del pianeta, o della polluzione o di molti spauracchi mediatici
(e difficilmente risolvibile con un atto pubblico).

alba
p.s.
Mi auguro che anche MP possa chiarirti personalmente il suo pensiero.
E sono davvero curiosa di confrontare queste mie riflessioni con le sue.

""BISESSUALITA', PANNELLA: HA RAGIONE VERONESI, DAL

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