Vivere per la proposta di legge Eutanasia Legale

Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

lunedì 23 luglio 2007

AK - NEWSLETTER N. 17

NEWSLETTER N. 17
Informazione libera di accademia kronos
8 luglio 2007

Sommario
- Il Creazionismo;
- Ministro dell’ambiente se ci sei batti un colpo!
- Dimezzata la popolazione di uccelli in Europa;
- Emanato il Decreto Legge che definisce la “querelle” sulle ZPS;
- Gli italiani dicono si all’energia pulita.

**************

IL CREAZIONISMO
(di Ennio La Malfa)

“L’UOMO E’ APPARSO SULLA TERRA CIRCA 6000 ANNI FA”.
Questo è quanto alcuni fanatici fondamentalisti cristiani sostengono essere la verità. 6000 anni per i più radicali, 10.000 anni per i più moderati. Alcuni correggono il tiro dicendo che la vita in genere sulla Terra è comparsa milioni di anni fa, come lo dimostrano i giacimenti fossili, ma l’uomo è stato messo da Dio su questo pineta solo di recente.
Il tutto è legato alla interpretazione letteraria della Bibbia in cui Adamo ed Eva avrebbero posato i loro piedi sul nostro pianeta, dopo la cacciata dal Paradiso, all’incirca 5.800 anni fa. Di filosofi e pensatori stravaganti la storia ed anche la cronaca dell’ultimo secolo ci offrono un lungo elenco, come di profeti della fine del mondo e di nuovi messia. Non dovremmo quindi preoccuparci più di tanto, tuttavia quello che ci fa riflettere è che, soprattutto negli USA, autorevoli personaggi della politica e della cultura ne stanno facendo un loro cavallo di battaglia, incentivando così la nascita di gruppi di adepti e di sette fanatiche religiose. Anche in Italia si è tentato recentemente di proibire o limitare l’insegnamento delle teorie evoluzionistiche darwiniane nelle scuole, ma per fortuna da noi la reazione della classe intellettuale e scientifica è stata tale che il tutto si è sciolto come neve al Sole.
In un momento in cui la scienza sta scoprendo giorno dopo giorno sempre nuovi sistemi solari nella nostra galassia, in un momento in cui è riuscita a svelare i segreti del nostro DNA e comincia a penetrare nell’intimo della materia, oltre l’atomo e i quark, non si comprende il senso logico di questi anacronistici creazionisti.
Basta conoscere il procedimento di misurazione del tempo attraverso il carbonio 14. Questa è una realtà scientifica, inoppugnabile. Si sa che il carbonio 14 ha dei tempi di decadimento rigidi e che giunge a misurare l’età di un reperto di origine organica fino a 45 mila anni fa. La radiodatazione effettuata su resti dell’uomo sapiens e dell’uomo di neandertal ha dato valori che si spingono oltre i 40 mila anni fa. Con altre tecniche poi ci si è sospinti fini ai primi ominidi che si avvicinano agli 8 milioni di anni fa. Tutto questo non è fantasia è pura realtà provata e riprovata secondo la scienza galileiana. E allora, a che gioco si vuol giocare? Che siano i talebani o le sconfinate masse analfabete islamiche ad affermare ciò, si può comprendere, ma che sia l’evoluto occidente a rinnegare l’evidenza storica delle prime civiltà, che si spingono oltre il 6000 a.C. come i Sumeri, gli abitanti della Valle dell’Indo e delle varie popolazioni che vivevano già organizzate 5000 anni fa lungo il fiume Giallo, ci fa un po’ paura.
Molti ricorderanno i film di fantascienza che tra gli anni ’70 e ’80 narravano di una umanità risorta dopo una catastrofe nucleare, soggiogata da dittatori e scienziati-sacerdoti pazzi che ai poveri sopravvissuti tentavano di dare informazioni falsate della storia dell’uomo al fine di schiavizzarli completamente. Ovviamente non stiamo a quel punto, per fortuna, ma certamente su una strada che alla fine, se dovesse accadere qualche malaugurato cataclisma e l’umanità dovesse ricominciare da capo, questi concetti potrebbero diventare legge suprema di nuovi capi(pazzi) del pianeta. L’ultimo capolavoro cinematografico “Matrix” in effetti parla di una umanità a cui viene artefatta con grande bravura la verità, e questo ci fa riflettere profondamente. E come se lo scrittore e il regista della serie di film su Matrix avessero compreso qualche perverso meccanismo che a noi oggi sfugge e che loro, attraverso la pellicola cinematografica, hanno invece cercato di rivelarci.
Viene allora da domandarci se è in atto un grande cambiamento (negativo) per l’uomo, e se tale cambiamento parta proprio dal creazionismo, oltre che dal fondamentalismo islamico.
Non credo che la stessa Chiesa di Roma, condivida questo nuovo movimento teologico. Difficile pensare che i giovani occidentali più acculturati e scientificamente informati possano cadere in questa trappola. E’ facile, invece, che ciò possa accadere nelle sacche di povertà e di bassa cultura delle grandi megalopoli, dove pur di sopravvivere e sperare in condizioni sociali migliori, molte persone potrebbero dar vita a nuove grandi sette religiose integraliste.
Quello che meraviglia è come personalità americane di un certo rilievo sociale, possano dar credito a queste assurdità. Due allora potrebbero essere le risposte: o sono grandi ingenui irresponsabili o persone in pura malafede che hanno in mente qualche perverso progetto che voglia, per un loro unico beneficio, riportarci al medioevo.
E allora potremmo concludere che i veri talebani non sono solo in Afganistan, ma anche nel mondo occidentale, tra di noi. Ma noi vigileremo perché l’oscurantismo non torni tra l’uomo.

MINISTRO DELL’AMBIENTE, SE CI SEI BATTI UN COLPO!!!!

Noi di Accademia Kronos, si sa veniamo dal fronte politico progressista, da quella sinistra culturale che non ha niente a che fare con gli estremismi e con le nostalgie bolsceviche. La nostra sinistra è quella della difesa dell’ambiente, della libertà dell’uomo e della qualità della vita. Voliamo in alto e questo ci consente di dialogare con tutti, con tutti gli uomini “di buona volontà” sia di destra che di sinistra, purché impegnati nei valori a cui noi crediamo. Detto questo dobbiamo riscontrare che il passato Governo Berlusconi per le nostre iniziative ambientali aveva rispetto e ci finanziava. La campagna Un Bosco per Kyoto ogni anno riceveva dai 30 ai 40.000 euro, certamente non una grande cifra, ma almeno con quei soldi riuscivamo a gestire sul territorio tutta la campagna estiva e pagare le spese ordinarie dell’Associazione ( fitti sedi, personale, utenze, pubblicazioni, spedizioni, contributi alle sezioni, ecc.)
Arrivato il nuovo Governo, tutti noi esultammo: “ Evviva c’è Alfonso Pecoraro Scanio come nuovo ministro, già dirigente del vecchio Kronos 1991 e, quindi, sensibile più di tutti alle nostre iniziative ambientaliste. Finalmente potremo avere più soldi per allargare a livello europeo la campagna “Un Bosco per Kyoto”!
E’passato più di un anno dalla sua investitura a Ministro dell’Ambiente e, nonostante le promesse da lui stesso fatteci, nonostante le assicurazioni degli altri dirigenti Verdi, ad oggi le nostre richieste ufficiali di finanziamento non hanno avuto ancora una risposta. Intanto un bosco per Kyoto, per impegni assunti da tempo sia a livello nazionale che internazionale, è partito e anche quest’anno si concluderà al dicembre presso il Campidoglio di Roma.
Ma che sta succedendo? Chiedono i dirigenti di Accademia Kronos. Con un Governo amico abbiamo meno di quello precedente, anzi non abbiamo nulla!
Eppure, fanno notare i dirigenti più attenti di AK , per una serata al Tevere sotto le stelle, organizzata dall’associazione x, per parlare d’ambiente escono fiumi di euro, per convegni e tavole rotonde di indubbia validità ambientale e per le solite pubblicazioni ci sono altri soldi e poi per non parlare dei fiumi di euro che arrivano a Lega Ambiente. C’è forse qualcosa che non va ?
Non va, risponde il nostro presidente La Malfa, perchè non siamo capaci di fare appostamenti mirati al Ministero per beccare questo o quel segretario o alto collaboratore vicino al Ministro e subissarlo di richieste e “ricatti morali ed elettorali”, non siamo capaci di farci raccomandare dai big della sinistra al Governo, insomma su questo fronte siamo un fiasco! Tutto questo perché abbiamo una nostra dignità e non vogliamo perderla per fare i ruffiani o i lecca…. Accademia Kronos, come erede di Kronos 1991, esiste da circa 40 anni: è più vecchia di Lega Ambiente e di tante altre organizzazioni ambientali “mungi soldi” apparse da meno di un decennio. Facendo un attento esame sul nostro sito internet, ci si rende conto che con pochi spiccioli abbiamo fatto cose importanti sia in Italia che all’estero. Qualcuno non ci crede e, visto il nostro curriculum, ci chiede con quanti MILIONI di euro abbiamo realizzato tutti quei programmi. Con pochissimo! Noi rispondiamo. Il nostro bilancio annuale è di molto sotto ai 200.000 euro contro i milioni di euro delle altre grandi associazioni ambientaliste. Ma tornando a noi c’è comunque da dire che fino ad oggi la Presidenza di AK ha inviato all’attenzione del Ministro e dei suoi Sottosegretari ben 31 lettere e richieste ufficiali per ottenere un minimo di finanziamento per Un Bosco per Kyoto e per altre iniziative di spessore legate sempre all’ambiente, a tutte queste richieste nessuna risposta. Ad onor del vero c’è da dire che l’Onorevole Grazia Francescato si è invece adoperata moltissimo per farci avere almeno 50.000 euro per il Bosco per Kyoto dello scorso anno, ma nonostante il suo impegno e la sua insistenza non è riuscita a farci ottenere alcun contributo.
Morale della favola oggi AK non avendo avuto più i tradizionali finanziamenti del Ministero dell’Ambiente, viaggia con un deficit di circa 50.000 euro.
Certamente non ci perdiamo d’animo, con nuovi debiti e finanziamenti di soci e dirigenti continuiamo ad andare avanti sulla nostra strada.
E allora se questo Governo dovesse cadere, visto che ormai non ha più nulla da esprimere, potrebbe essere per noi l’apertura ad una nuova speranza: forse il prossimo ministro sarà più attento e sensibile alle nostre legittime richieste. E a pensare che sul vecchio dirigente di Kronos 1991, Alfonso Pecoraro Scanio, ci avevamo scommesso la camicia e, invece, ne siamo usciti nudi perché l’abbiamo persa.
AK






UCCELLI DIMEZZATI IN EUROPA

BIODIVERSITA’: DIMEZZATI IN 25 ANNI GLI UCCELLI DEGLI AMBIENTI AGRICOLI
NUOVO STUDIO EVIDENZIA IL DEVASTANTE EFFETTO DELL’INTENSIFICAZIONE AGRICOLA
IN EUROPA. A RISCHIO RONDINE, ALLODOLA E I PASSERI “Invertire il declino con nuove politiche agricole che rispettino l’ambiente” Nuovo allarme per gli uccelli tipici degli ambienti agricoli che, in soli 25 anni in Europa, si sono pressoché dimezzati. La colpa è dell’intensificazione agricola, che compromette l’habitat di nidificazione e fa scomparire specie un tempo molto più abbondanti come Allodola, Passeramattugia, Strillozzo, Rondine e Balestruccio. Lo studio, reso noto da LIPU-BirdLife Italia, è relativo al programma europeo di monitoraggio sulle specie diffuse di uccelli, il Pan European Common Bird Monitoring Schemes (PECBMS) - elaborato dall’EBCC (European Bird Census Council), da BirdLife International, dalla Royal Society for the Protection of Birds e da Statistic Netherlands - e costituito da un insieme di indicatori di biodiversità tra i più completi in Europa. I dati, raccolti in 20 Paesi europei (compresi alcuni entrati di recente nell’Unione Europea) nel periodo che va dal 1980 al 2005, analizzano l’andamento delle specie diffuse, ossia quelle che non sono concentrate su territori delimitati masparse sul territorio. Di queste, le specie agricole (33 quelle prese in esame) soffrono più delle altre: in media, sono infatti calate del 44%. Per gli uccelli delle foreste, la diminuzione, nello stesso periodo di tempo a livello europeo, è stata pari al 9%. Le zone più colpite dal calo di specie sono state le foresteboreali del Nord Europa, investite dallo sfruttamento intensivo del legname."I nuovi dati a disposizione - dichiara Patrizia Rossi, Responsabile Agricoltura LIPU-BirdLife Italia – dimostrano gli effetti negativi su habitat e specie provocati da decenni di politiche agricole europee insostenibili. Chiediamo all’Europa – prosegue Rossi - di approfittare dell’annunciata revisione di medio termine della PAC, la “health check” che si terrà nel 2008-2009, per avviare finalmente una politica che tuteli e valorizzi un’agricoltura di qualità, estensiva e rispettosa dellabiodiversità, anche tramite il rafforzamento del secondo pilastro della PAC, costituito dallo Sviluppo Rurale. Una politica - conclude Rossi – che disincentivi inoltre le pratiche agricole insostenibili per l’ambiente". Anche per l’Italia, come già evidenziato l’anno scorso dai dati finali del progetto MITO2000 curato da FaunaViva e Ciso (Centro Italiano Studi Ornitologici), che ricalca sul versante nazionale l’impostazione del Pan European Common Bird Monitoring Schemes, la diminuzione delle specieagricole è molto marcata (-10%). Le specie più colpite in Italia sono la Rondine (-3,8% in media annua), il Balestruccio (-4,4%), il Beccamoschino (-4,9%), il Saltimpalo (-5%), l’Allodola (-2,8%), l’Averla piccola e la Ballerina bianca (-3,2%), i passeri (-6,1% per la Passera d’Italia e -2,7%per la Passera mattugia) e lo Storno (-6,8%), ancora vittima, oltre che della perdita di habitat, della cosiddetta “caccia in deroga” (Fonte LIPU).



Emanato il Decreto Legge che definisce la “querelle” sulle ZPS ( Zone a Protezione Speciale)
Di Christiana Soccini

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto legge “recante disposizioni urgenti per assicurare l’adeguamento dell’ordinamento nazionale alla Direttiva 79/409/CEE in materia di conservazione della fauna selvatica”, che presentato successivamente come Disegno di Legge dovrà diventare Legge a tutti gli effetti. Per ora, quindi, con il DL è stato scongiurato il rischio di gravi sanzionamenti comunitari.

Disattendendo reiteratamente l’Italia la correttezza dell’applicazione della Direttiva, recepita nel nostro Paese con la “legge sulla protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” n.157/1992, specificatamente per quanto attiene all’adozione ripetuta da parte di alcune regioni di deroghe alle specie cacciabili, dopo annose battaglie fra i filo-caccia e la Comunità Europea, quest’ultima ha dato aut-aut all’Italia di correre ai ripari adeguando la propria condotta al fine di evitare il pesantissimo sanzionamento comunitario (quattro le procedure già avviate verso l’Italia).
Bisogna ricordare che il sanzionamento comunitario non consta del pagamento di un’ammenda da parte di chi commette un’infrazione, ma si sviluppa attraverso l’arresto a monte di finanziamenti comunitari che possono investire i più disparati settori.
Nel nostro caso l’ambito maggiormente coinvolto dal processo di corretta applicazione della Direttiva 79/409/CEE è quello agricolo. Fra gli obiettivi europei di programmazione dello sviluppo rurale, infatti, la tutela della biodiversità è ritenuta un vincolo per avviare la negoziazione e l’approvazione da parte della Commissione europea dei Programmi regionali di sviluppo rurale (PSR), che è entrato in vigore a gennaio 2007. Il mancato recepimento dei criteri ed obiettivi minimi indicati dalla Comunità europea avrebbe potuto bloccare ben 8,3 miliardi di euro di risorse comunitarie destinate al Fondo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) previsto per i prossimi sette anni. Utile peraltro ricordare che le sanzioni comunitarie ricadono interamente sul bilancio statale e non su quello della Regione o della Provincia Autonoma che commette l’infrazione.
Fatta salva la recriminazione, attualmente insoluta, della UE sulla necessità per l’Italia di ampliare l’area finora complessivamente individuata come Zona a protezione speciale, il Decreto ha voluto e dovuto indicare norme certe di applicazione delle volontà concordemente definite fra tutti i Paesi della Comunità Europea con la Direttiva “Uccelli” 79/409.
Non che la pratica venatoria debba puntualmente riempire le pagine della stampa - non trattandosi di un diritto inviolabile ed acquisito ma di una fra le tante licenze governative riconosciute a fronte del pagamento di una tassa -, ma nei processi di tutela ambientale tale pratica rientra fra quelle che determinano un largo impatto sull’ecosistema e giacché le Zone di Protezione Speciale discendono dall’applicazione della Direttiva 79/409/CEE sulla tutela della fauna migratrice, conseguentemente la caccia unitamente ad altre specifiche attività antropiche sono state investite dalle regole dettate da Bruxelles.
Nel DL si leggono le correzioni e le specifiche apportate alla L.157/1992 da attuarsi nelle ZPS. Fra le misure inderogabili si hanno i divieti di:
- esercitare l’attività venatoria in data antecedente alla prima domenica di ottobre, con l’eccezione della caccia di selezione agli ungulati e al cinghiale (che comunque vanno segnalate con cartellonistica visibile);
- esercitare l’attività venatoria nel mese di gennaio con l’eccezione della caccia di selezione agli ungulati e al cinghiale e di quella da appostamento per due prefissate alla settimana;
- svolgere attività di addestramento di cani da caccia, con o senza sparo, prima della seconda domenica di settembre e dopo la chiusura della stagione venatoria (sempre al fine della tutela della fauna migratrice che inizia la stagione riproduttiva);
- effettuare la preapertura dell’attività venatoria (data la presenza di nidificazioni e specie rare anche in tarda estate);
- esercitare le deroghe alle specie cacciabili (fatto di assoluta eccezionalità, di limitata durata annuale, accettabile solo in caso di comprovati danni economici apportati dagli animali e in comprovata assenza di strumenti di contenimento numerico alternativi allo sparo);
- sparare ai nidi per contenere il numero dei corvidi;
- effettuare ripopolamenti a scopo venatorio (con esclusione per le aziende faunistico-venatorie e di quelli effettuati con fauna proveniente dalle zone locali di ripopolamento e cattura);
- cacciare la pernice bianca, il combattente, la moretta al di fuori dei limiti da fissarsi su criteri ornitologici da parte delle regioni.
In futuro le prossime stagioni venatorie non poptrannopiù iniziare dalla terza domenica di settembre.

Interessante notare che nelle aree ZPS è fatto divieto di realizzare nuove discariche o nuovi impianti di trattamento dei rifiuti e che le elettrovie a media ed alta tensione debbono essere messe in sicurezza rispetto al rischio di elettrocuzione della fauna volatrice.
All’Art.4 il DL riporta i seguenti ulteriori divieti che resteranno in vigore fino all’adozione da parte delle regioni di conformi misure di tutela sui medesimi punti di criticità per la tutela della fauna migratrice:
- realizzare elettrodotti aerei di alta e media tensione e di impianti a fune permanenti;
- realizzare nuovi impianti di risalita e piste da sci;
- utilizzare veicoli fuoristrada (ad eccezione dei mezzi agricoli, di soccorso, controllo e sorveglianza e per il raggiungimento del fondo da parte dei proprietari);
- la realizzazione di centrali eoliche.
Su questo aspetto la Conferenza Stato-Regioni ha già stilato indicazioni uniformi adeguabili alle tipicità ambientali regionali.
Nel caso comunque in cui le ZPS ricadano in territorio già protetto o su cui insistono strumenti locali di pianificazione, l’indicazione normativa che prevale è quella più restrittiva.
Inoltre, il DL indica chiaramente l’obbligatorietà per le regioni di pubblicizzare in maniera puntuale e chiara la cartografia delle ZPS.


SONDAGGIO: 85% ITALIANI DICONO SI' A ENERGIA PULITA

(ANSA) - ROMA - I cambiamenti climatici preoccupano oltre l'80% degli italiani che vedono nelle fonti pulite la strada efficace per invertire la marcia e chiedono interventi nei settori dell'industria e dei trasporti. Nel mirino anche le abitudini: la maggior parte sarebbe disposta a cambiare stile di vita ma pochi hanno effettivamente cambiato. In famiglia la maggior parte dei genitori (circa il 57%) dichiara di non parlare dei problemi dell'ambiente con i figli. Questi i risultati dell'indagine su ''La diffusione e l' affermazione delle energie alternative'' presentata alla 3/a edizione di Energetica, il convegno annuale dedicato ai grandi temi dell'energia e della sostenibilita' ambientale. Ed ecco cosa pensano gli italiani sulla questione clima ed energia. L'82,7%, secondo l'indagine diffusa a Energetica e condotta da Format per conto di Repubblica e Somedia, si dichiara molto o abbastanza preoccupato dei mutamenti climatici in atto e del peggioramento della qualita' dell'ambiente. Percentuale che sale al 92% se si considera anche il 9,3% dei mediamente preoccupati. Solo meno dell'1% in Italia non viene toccato dall'argomento. Ridotta a un lumicino anche la quota di chi guarda con diffidenza alle energie pulite (intorno allo 0,5%) perche', invece, per quasi l'85% degli italiani le fonti ''verdi'' sono una strada efficace per invertire la tendenza. Tra queste, l' eolico e' l'energia rinnovabile piu' conosciuta (85,7%) seguita dall'energia idraulica (74,2%) e da quella solare, piu' distaccata pero', con il 49,7%. Biomasse (31,2%) ed energia marina e geotermica (27%) sono invece meno conosciute. E ancora. Oltre il 70% degli italiani sarebbe molto o abbastanza disponibile a modificare il proprio stile di vita e a spendere eventualmente di piu' per migliorare l' ambiente urbano e diminuire l'emergenza inquinamento e traffico. Ma solo una parte ha effettivamente cercato di cambiare passando a una fonte di energia pulita in casa (11,4%) o nei trasporti (10,50%). Sul fronte delle azioni, quelle ritenute piu' utili per produrre miglioramenti nell'ambiente sono la riduzione dei consumi energetici nei settori dei trasporti (81,6%) e dell' industria (79,4%). E a proposito di industria, a Energetica una seconda indagine (condotta da Format in collaborazione con Federico Falcitelli dell'Istat) si e' concentrata sulle aziende. Dalla ricerca e' emerso che quasi un quarto delle imprese e' disponibile a investire nell'ambiente soprattutto in merito alla gestione dei rifiuti e protezione dell'aria e del clima (oltre il 40%) ma anche alla gestione delle acque reflue (oltre il 20%). (ANSA).


Cari Amici e soci,
vi invitiamo leggere l'ultimo notiziario di Luglio dove ci sono importanti informazione per candidare i comuni al premio un bosco per Kyoto, più informazioni sulla crociera di studio nel Mediterraneo, più altre notizie. Il sito è sempre: www.accademiakronos.it Un caro saluto da tutto l'AK

Nessun commento: