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domenica 6 maggio 2007

Aldo Moro sulla Famiglia - Assemblea Costituente nel 1946.

Aldo Moro - Famiglia - Assemblea Costituente nel 1946.

Intervento di Aldo Moro alla Costituente sul tema famiglia Famiglia e democrazia:

"Mettendo da parte, il vincolo sacramentale, si può raffigurare la famiglia nella sua struttura come una società complessa non soltanto di interessi e di affetti, ma soprattutto dotata di una propria consistenza che trascende i vincoli che possono solo temporaneamente tenere unite due persone"

Queste sono le parole che il leader Dc proferì all'Assemblea Costituente nel 1946.



25 aprile 2007 -

Il 25 aprile lo si può commemorare in tanti modi: alcuni sinceri, altri strumentali; alcuni politici, altri esistenziali; alcuni rituali, altri critici. Attorno al simbolo costituito da questa data, si possono intrecciare discussioni su cosa fu e cosa non fu la Resistenza; su ciò che il nuovo stato realizzò o accantonò. E tuttavia, alla luce di quel che oggi tutti noi vediamo, come imbarbarimento del dibattito politico, non posso non rievocare lo slancio costruttivo e la visione di prospettiva di cui le forze antifasciste erano portatrici e che ebbero modo di manifestare durante la discussione all'Assemblea Costituente.
L'esempio che sto per documentare ha del meraviglioso e dell'incredibile.
Un giovanissimo Aldo Moro prende la parola a proposito di ciò che si sarebbe poi concretizzato nell'Art. 29 della Costituzione: la questione della famiglia.

Carlo Loiodice

Ecco l'estratto dal verbale.
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ASSEMBLEA COSTITUENTE

Martedì 5 novembre 1946 - Seguito della discussione sulla famiglia

MORO:
Precisa che, quando si dice che la famiglia è una società naturale, non ci si deve riferire immediatamente al vincolo sacramentale; si vuole riconoscere che la famiglia nelle sue fasi iniziali è una società naturale.
Afferma quindi che, pur essendo molto caro ai democristiani il concetto del vincolo sacramentale nella famiglia, questo non impedisce di raffigurare anche una famiglia, comunque costituita, come una società che, presentando determinati caratteri di stabilità e di funzionalità umana, possa inserirsi nella vita sociale.
Mettendo da parte, il vincolo sacramentale, si può raffigurare la famiglia nella sua struttura come una società complessa non soltanto di interessi e di affetti, ma soprattutto dotata di una propria consistenza che trascende i vincoli che possono solo temporaneamente tenere unite due persone.
[Prima sottocommissione]

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