Oggi 11 settembre 2020 ricorrono 421 anni dalla morte di Beatrice Cenci per mano del boia sulla pubblica piazza di Roma.
Fanciulla nobile, bella e colta, era nata libera e ricchissima ereditiera, ed era molto amata dal popolo romano che conosceva la sua storia.
L'immensa ricchezza, la ricchezza di famiglia accumulata dal nonno Cristoforo, spesa e utilizzata dal padre per i suoi affari e tenere a bada la corte pontificia e il papa che volevano impossessarsene, non portò loro alcuna fortuna: il padre Francesco screditato moralmente fu ucciso in circostanze opinabili lontano da Roma, probabilmente da sicari di Clemente VIII col preciso scopo di liberarsi di una famiglia potente e scomoda e incamerare i loro beni.
Beatrice, i suoi fratelli Giacomo, Bernardo e Paolo, assieme alla matrigna Lucrezia Petroni furono accusati del delitto di parricidio e riconosciuti colpevoli con un processo farsa, in cui il papa rimase sordo ad ogni richiesta di grazia, come lo era stato prima del fattaccio a ogni richiesta di aiuto di Beatrice.
I fratelli e la matrigna, assieme a Beatrice rimasero a lungo imprigionati tra Castel Sant'Angelo e Tor di Nona, torturati tutti orribilmente per un delitto che altri avevano commesso, e infine Beatrice e Lucrezia furono giustiziate assieme mediante decapitazione e i suoi fratelli squartati....
Lo scopo del potente pontefice, non dichiarato ma noto a tutti i cittadini romani, quello di impossessarsi dell'ingentissima fortuna in proprietà immobili e mobili della famiglia Cenci, che venne infatti distribuita dallo stesso tra il nipote Aldobrandini e i suoi sostenitori e clienti, utilizzando addirittura un testamento apocrifo di Beatrice.
Tuttavia questa giovane sfortunata non ebbe pace neanche da morta: le sue spoglie custodite nella cripta del tempietto di San Pietro in Montorio per sua espressa volontà, sono state violate da un ignoto soldato francese al soldo del Papa Pio IX, durante la terribile battaglia in cui cadde la Repubblica Romana del 1949. La testa, che era collocata accanto alla bara col corpo, fu rubata e mai più ritrovata....
Di lei ci è giunto forse solo questo ritratto, attribuito a Guido Reni, conservato nella Galleria di Palazzo Barberini
Santa Caterina d'Alessandria dipinto a olio su tela (173x133 cm) realizzato nel 1598-1599 dal Caravaggio |
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