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sabato 8 marzo 2014

8 Marzo festa delle donne. Ipazia e le donne per la religione cristiana.

 I laici hanno l'occasione di poter ricordare oggi il martirio di Ipazia (o Ipatia o Hypatia) di Alessandria del marzo 415, (giorno esatto non conosciuto).

 IPAZIA (nata fra il 370 ed il 375). 
Figlia dell'astronomo e matematico Teosone (detto anche Teone) e moglie del filosofo Isodoro, fu filosofa matematica e astronoma e fu un'ardente cultrice della cultura classica. Invento' un aerometro, un astrolabio piatto, un idroscopio. Per istigazione del Vescovo Cirillo venne assalita mentre tornava a casa da una torma di monaci guidati da un "lettore", Pietro, linciata e fatta a pezzi con cocci o conchiglie. I suoi resti furono dati alle fiamme in un immondezzaio, il Cinerone. Il Patriarca Cirillo fu ovviamente fatto santo.

I primi a scrivere di Lei furono Socrate Scolastico e Filostorgio, cristiani storici della Chiesa che rischiarono di grosso accusando, seppur velatamente, Cirillo di essere il mandante di quel delitto, dato che scrivevano mentre molti dei responsabili erano ancora in vita.
 Ne scrisse Damascio, 80 anni dopo la di lei morte.
 In epoca moderna l'irlandese John Toland nel 1720 scrisse un libro "Ipazia" , poi ne scrissero Voltaire nelle Questions sur l'Encyclopedie (1772)  nonche' Gibbon in Decline and Fall  of Roman Empire: "Ipazia fu disumanamente macellata dalle nude mani di Pietro il lettore e da quella ciurma di selvaggi e implacabili fanatici [...] ma l'assassinio di Ipazia impresse un marchio indelebile sul carattere della religione di Cirillo d'Alessandria." 
Monti scrisse: "La voce alzate, o secoli caduti, / Gridi l'Africa all'Asia e l'innocente / Ombra d'Ipazia il grido orrendo aiuti".
 Ne scrissero Wolff (1879) e Meyer (1886); su di essa compose la contessa Diodata Saluzzo Rosero.
 "La profonda impressione che la sua morte suscitò ad Alessandria indusse alcuni ad assumere tale anno (415) per marcare la fine della matematica antica"
 (da  STORIA DELLA MATEMATICA di Carl B. Boyer 1968).
 Il martirio di Ipazia è considerato il primo martirio avvenuto espressamente per colpire la libertà di pensiero.

Un altro fanatico cristiano di Alessandria il vescovo Teofilo incendiò poco dopo, nel quinto secolo, lo splendido tempio di Serapide presso il quale era la famosissima ed insostituibile biblioteca di Alessandria che
conservava tutta la grande cultura dell'antichità classica. Il tempio fu distrutto con tutti gli arredi e parte della biblioteca danneggiata e bruciata. Un successivo incendio appiccato dagli Arabi invasori guidati alla guerra santa dal primo successore di Maometto, il bigotto Califfo Omar, distrusse definitivamente quanto restava dopo la conquista arabo-islamica della città il 17/9/642.

Di Ipazia i cristiani hanno fatto sparire le opere, ci resta solo qualche frase a lei attribuita: 
 [A proposito dell'educazione dei giovani:]

"La giovane mente e' plastica, impressionabile ed accetta senza dubbi tutto cio' che le viene detto. Percio' le favole dovrebbero essere insegnate come favole, i miti come miti, ed i miracoli come fantasie poetiche. Insegnare superstizioni come verita' e' la cosa piu' terribile. La mente infantile le accetta e le crede e solo con grande pena dopo anni egli puo' esserne sollevato, forse anche dopo tragedie. In realta' l'uomo sara' pronto a combattere per una superstizione tanto quanto per una realta' viva, e spesso anche di piu', dato che una superstizione e' così eterea che non si puo' neanche riuscire a confutarla, mentre la verita' e' un punto di vista, e dunque e' mutevole. "


Ecco alcuni pensierini della sera, riguardo alla donna nella teologia Cristiana.


"La sola consapevolezza del proprio essere dovrebbe costituire una vergogna per le donne."
 Clemente Alessandrino, padre della chiesa secondo - terzo secolo prima del 215.


"Le donne servono soprattutto per soddisfare la libidine degli uomini." -
"Tutto il sesso (femminile) è debole e sventato. Esse giungono alla salvezza solo tramite i figli."
 S. Giovanni Crisostomo, 349-407, dottore della Chiesa


"La donna è un essere inferiore, che non fu creato da Dio a Sua immagine. Secondo l'ordine naturale, le donne devono servire gli uomini."
Sant'Agostino, 354-430, padre e dottore della Chiesa fra i più importanti.


"Il valore principale della donna è costituito dalla sua capacità di partorire e dalla sua utilità nelle faccende domestiche."
"La donna è un errore della natura ... con la sua eccessiva secrezione di liquidi e la sua bassa temperatura essa è fisicamente e spiritualmente inferiore ... è una specie di uomo mutilato, fallito e mal riuscito ... la piena realizzazione della specie umana è costituita solo dall'uomo."
 "Un feto maschile diviene un essere umano dopo 40 giorni, uno femminile dopo 80 giorni. Le femmine nascono a causa di un seme guasto o di venti umidi."
 S. Tommaso d'Aquino, dottore della Chiesa, patrono delle università cattoliche 1225-1275.


"La donna deve velarsi il capo perché non è l'immagine di Dio". 
S.Ambrogio da MI dottore della Chiesa, 339-397.


"La donna ha il diritto di vestirsi solo a lutto. Non appena ha raggiunto l'età adulta, dovrà 'coprire il suo viso che è fonte di tanti pericoli, altrimenti rischia di perdere la beatitudine eterna."
 Il padre della Chiesa Tertulliano


"Le donne non possono cantare in chiesa."
 S.Bonifacio, missionario benedettino e apostolo dei tedeschi, 675-754


"Quando vedi una donna, pensa che si tratti del diavolo! Essa è come l'inferno!
Papa Pio II, 1458-1464


"Le donne sono destinate di natura al comune godimento."
 Carpocrate, fondatore di un convento e condannato come eretico gnostico da Eusebio di Cesarea


"Nessuna donna può entrare dove si intrattiene un sacerdote." 
Sinodo di Parigi, 846


"Vicino alle chiese non possono abitare donne." 
Sinodo di Coyaca, 1050. -


"I sacerdoti che ospitano donne sospette dovranno essere puniti. Il vescovo dovrà vendere le donne come schiave." 
2° sinodo di Toledo, 589 . -


"Le donne non possono né scrivere, né ricevere lettere a proprio nome."
Sinodo di Elvira, 4° sec.


"Le ragazze che portano la minigonna finiranno all'inferno."
 Il gesuita Wild nel XX° secolo


"In nessuna religione o cultura la donna viene rispettata e onorata come nel cristianesimo!"
Il teologo cattolico Bernhard Häring nel XX° secolo.

LA LOTTA DELLE DONNE NON è FINITA 

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