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FOTO DELLA SETTIMANA |
Il diritto alla conoscenza riguarda anche il modo in cui le istituzioni raccolgono, analizzano e propongono al pubblico i dati relativi al proprio settore di attivitàRITA BERNARDININel sito ufficiale del Ministero della Giustizia vengono resi mensilmente i dati della “capienza regolamentare” e del numero totale dei detenuti. Al 31 dicembre 2013, risulta che 62.536 detenuti sono ristretti in 47.709 posti “regolamentari”. Il dato, di per sé drammatico, diviene tragicamente esplosivo se si considerano i posti realmente esistenti, che sono almeno diecimila in meno! Il Ministero della Giustizia lo sa, ma non lo dice. Sa quante sono le sezioni carcerarie chiuse per inagibilità, ristrutturazione o inutilizzate per mancanza di personale, ma preferisce tenere il dato nascosto. Il “potere” (lo Stato, le istituzioni tutte) deve darsi delle regole per evitare i suoi stessi abusi. Nella scorsa legislatura i deputati radicali presentarono una proposta di legge elaborata con l’aiuto dell’Associazione “Il Detenuto ignoto” e denominata “anagrafe pubblica delle carceri” proprio per monitorarle quotidianamente, fornendo al pubblico tutta una serie di dati che includevano, evidentemente, anche i posti effettivamente disponibili. Il Ministro della giustizia di allora rifiutò quella proposta, dando il suo parere negativo. Il carcere, ammoniva (e ammonisce) -a ragione- Il Prof. Luigi Ferrajoli, è un’istituzione opaca. La nostra lotta di radicali è fare in modo che in Italia e nel mondo divenga un’istituzione dalle mura trasparenti. Con la conoscenza diffusa, si ridurrebbero drasticamente gli abusi, lo Stato di diritto avrebbe finalmente cittadinanza e lo Stato stesso sarebbe riconosciuto dai suoi stessi cittadini come autorevole e da rispettare. Vale per le carceri. Vale per tutto. COMMENTA CON TWITTERVA BENE! *TORNA SU |
La trasparenza sostituisce il segreto istituzionale dell’Unione europeaMAURIZIO TURCOCon questo titolo il quotidiano inglese The Times commentava la sentenza del 2005 della Corte di Giustizia dell’Unione europea che affermava il diritto dei cittadini di conoscere i pareri legali del servizio giuridico del Consiglio dell’Unione Europea. I pareri legali, infatti, spesso costituiscono l’alibi per decisioni impopolari o che favoriscono una lobby, questo vale in particolare per il Consiglio e la Commissione, che sono organi intergovernativi eredi di quella tradizione che si rifà alla Ragione di Stato fondata su un esasperato, inutile e spesso infondato ricorso al segreto di Stato propria degli Stati nazione. Il ricorso contro la decisione del Consiglio di non rendere pubblica una opinione legale elaborata dal Servizio Giuridico del Consiglio è stato presentato dal deputato radicale Maurizio Turco con il sostegno del solo Regno di Svezia, avendo quindi contro il Consiglio e la Commissione. Mentre ilParlamento europeo che voleva costituirsi a favore del ricorso è stato bloccato… dal servizio giuridico del Parlamento. Già in precedenza diverse organizzazioni avevano fatto ricorso alla Corte in punta di diritto per rendere più trasparenti le istituzioni europee. Con il ricorso radicale per la prima volta è stato proposto alla Corte anche un discorso politico che ha poi ripreso in sentenza, La trasparenza contribuisce a rafforzare la democrazia permettendo ai cittadini di controllare tutte le informazioni che hanno costituito il fondamento di un atto legislativo. Infatti, la possibilità per i cittadini di conoscere il fondamento dell’azione legislativa è condizione per l’esercizio effettivo, da parte di questi ultimi, dei loro diritti democratici. Per approfondire COMMENTA CON TWITTERVA BENE! *TORNA SU |
Una finanziaria omnibus anche negli USA con tanto di emendamenti secretati!MARCO PERDUCALa maggioranza dei senatori in commissione bilancio ha votato a favore di questo veto ritenendo che la CIA sia più attrezzata a individuare obiettivi certi e quindi a ridurre il numero di vittime civili, l'amministrazione Obama invece vuole avere il controllo totale sul se, come, dove e quando colpire. Indipendente dalla questione della guerra dei droni, di cui però torneremo a parlare, è gravissimo il fatto che esistano degli emendamenti secretati! Un motivo in più per ampliare la riflessione sulla necessità di codificare il diritto alla conoscenza di tutti i cittadini in merito alle scelte e decisioni dei propri governi. COMMENTA CON TWITTERVA BENE! *TORNA SU |
Dopo la Conferenza di NTC in Sierra Leone: dal Regionale al ContinentaleELISABETTA ZAMPARUTTIErano presenti anche rappresentanti di ONG provenienti da Burkina Faso, Ghana, Guinea, Liberia, Mali, Niger insieme alla Coalizione mondiale contro la pena di morte, la FIACAT e il Prof. Speedy Rice dagli Stati Uniti. La Commissione africana sui diritti umani e dei popoli (ACHPR) è stata rappresentata dal Prof. Philip Iya del Sud Africa, esperto della commissione per la pena di morte del ACHPR. Circa 200 persone hanno seguito la conferenza. Come scritto nella risoluzione finale, il risultato più rilevante ottenuto dalla Conferenza è la disponibilità del governo del Benin ad ospitare una Conferenza continentale a Cotonou in vista del voto del 2014 sulla nuova Risoluzione sulla moratoria all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e per rilanciare il processo abolizionista nel continente. COMMENTA CON TWITTERVA BENE! *TORNA SU |
Il Parlamento Europeo sostiene la richiesta di Sam Rainsy per un'Inchiesta indipendente in CambogiaUMBERTO GAMBINIIl testo ricorda la lunga lotta nonviolenta del nostro compagno Sam Rainsy. La risoluzione sollecita il Governo cambogiano ad attivarsi su numerosi fronti: il riconoscimento del legittimo ruolo svolto dall'opposizione politica; il ritiro immediato dei mandati di comparizione emessi nei confronti dei leaders del Partito di Salvezza Nazionale per la Cambogia; la creazione di un'indagine indipendente, con l'ausilio degli attori internazionali, per conoscere la verità sulle frodi denunciate nelle votazioni relative alle elezioni del luglio 2013; il rafforzamento della democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani. Questo sostegno, per nulla scontato, del Parlamento Europeo ad un'inchiesta internazionale che faccia luce sulle ultime elezioni-truffa, darà sicuramente forza e coraggio a Sam Rainsy e agli oppositori nella loro lotta impari contro il regime corrotto e assassino del clan Hun Sen. A 64 anni, ritornato in Patria nello scorso luglio dopo un lungo esilio in Francia, il leader dell'opposizione Sam Rainsy, rappresenta la vera alternativa al mafioso Hun Sen, ed è più che mai determinato a lottare, sempre in modo nonviolento, per fare rispettare la Democrazia, lo Stato di Diritto ed i Diritti Umani nel suo paese, ovviamente cominciando dagli ultimi. Sam Rainsy si trova sulla cresta di un’onda, un’onda immensa che vuole il cambiamento. Per la prima volta nella sua vita, egli è il leader indiscusso dell'opposizione e del popolo, vittima di frodi sistematiche durante decenni. La paura è scomparsa, la gente non si nasconde più, gli slogan si fanno chiari. Le persone urlano “Hun Sen vattene!”. Nelle parole di Sam Rainsy, che ama definirsi “il Marco Pannella della Cambogia”, e nei suoi occhi si vedono speranza e non odio! FORZA SAM RAINSY, SIAMO CON TE! Link alla Risoluzione approvata COMMENTA CON TWITTERVA BENE! *TORNA SU |
Procedimenti in corso dinanzi alla Corte Europea dei diritti dell’uomoFILOMENA GALLOLe ragioni di politica criminale che spinsero i costituenti a prevedere un’ipotesi piuttosto specifica all’interno della costituzione rispecchia la tragica esperienza del fascismo, durante il quale erano perpetrati arbitri e violenze, soprattutto per mano della polizia. Di fronte a una condotta che potrebbe essere descritta come tortura, le autorità giudiziarie italiane intervengono con gli strumenti che il codice penale mette loro a disposizione. Le incriminazioni esistenti, però, sono assolutamenteinadeguate a svolgere il compito che viene loro affidato dalla Costituzione e dalle convenzioni internazionali di cui l’Italia è parte. Anche il codice penale, se si cercano norme applicabili a un caso di tortura, mostra un quadro normativo del tutto insoddisfacente: non sono adempiuti gli obblighi internazionali e non è soddisfatto il dettato costituzionale. La disposizione è quindi completamente inadatta a punire un fatto come quello che comunemente, a livello internazionale viene definito “tortura”. Di seguito alcuni procedimenti che vedono come ricorrente il Partito Radicale, Non c’è Pace Senza Giustizia e Radicali Italia ni con i legali dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. Corte EDU - Reato di Tortura Amicus Curiae singoli per: Partito Radicale, Non c’è pace senza giustizia e Radicali italiani. Procedimenti in corso COMMENTA CON TWITTERVA BENE! *TORNA SU |
La trasparenza non basta
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“À l’ombre de la République” di Stephane Mércurio: splendori e miserie delle carceri francesiGIANFRANCO CERCONENon ha un’aura eroica, non è un paladino dei diritti civili. E’ un funzionario statale che appare scrupoloso ed efficiente; che per sei anni non rinnovabili ha ricevuto tale incarico dalla Presidenza della Repubblica; che può accedere in qualsiasi momento nelle carceri come negli ospedali psichiatrici giudiziari del territorio francese; e portare all’attenzione dei dirigenti o del governo i problemi o le irregolarità che riscontra. Misura la capienza delle celle, controlla il funzionamento delle docce, ascolta personalmente i detenuti sui problemi più gravi o più minuti che essi sottopongono alla sua attenzione. Verifica insomma che le condizioni di detenzione siano legali, che i malati siano curati e che non siano commessi degli abusi. Così se il film ci restituisce con abilità l’atmosfera di desolazione del carcere, allo stesso tempo descrive una realtà che, sotto alcuni punti di vista, rispetto a quella italiana, è ideale. Se di questo film volete saperne di più, trovate sul sito di Radio Radicale un’intervista di Marco Pannella a Jean-Marie Delarue e un’intervista di Matteo Angioli alla regista COMMENTA CON TWITTERVA BENE! *TORNA SU |
Vasco Rossi rinnova la tessera del Partito Radicale e dona i diritti di "Vivere" alla campagna per la legalizzazione dell'eutanasia in ItaliaCOMMENTA CON TWITTERVA BENE! *TORNA SU |
ONG con Status Consultivo Generale di prima categoria presso l'ECOSOC delle Nazioni Unite |
Coordinatore newsletter: Matteo Angioli @Matteo_Angioli |
* E' un omaggio al nostro Presidente Sergio Stanzani, scomparso il 17 ottobre 2013, che aveva come frequente intercalare quel "va bene" per il quale veniva sempre preso affettuosamente in giro.
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