Diffondo questo testo di Angelo Pezzana condividendone appieno lo spirito e la lettera e aggiungo che questa proposta di legge sull'omofobia che va ad essere approvata in Senato oltre a sancire che è buono e giusto che ci sia chi da solo o in comitiva esprime questo odio liberamente, perché ne ha diritto, chi è omosessuale non ha affatto il diritto di essere considerato uguale nel godimento reale e legale di pari diritti dalla legge a chi non lo è.
E questo mi appare decisamente un insulto, un vulnus inaccettabile al senso e alla lettera della Costituzione Italiana ( un altro) che di fatto ne verrebbe non solo a non essere applicata ma ne risulterebbe irrimediabilmente stravolta nei suoi princìpi fondamentali.
Chissà se la Corte Costituzionale sarà in grado ormai di accorgersene ?
I deputati omosessuali della sinistra specialmente a quanto pare non lo sono: forse la loro condizione di vita la ritengono alla pari con quella di chiunque altro parlamentare etero. Ma è così anche per un semplice povero/a cittadino/a ?
Alba Montori
<<I fatti sono noti. Prima le dichiarazioni di papa Francesco, poi l'approvazione alla Camera della proposta di legge sull'omofobia.
Cominciamo dal papa, le sue dichiarazioni su omosessualità, divorzio, aborto hanno avuto una eco enorme in tutto il mondo, suscitando soprattutto commenti positivi, anche da quei settori cattolici conservatori il cui consenso è arrivato a denti stretti.
Che cosa ha detto Francesco per suscitare simili applausi ?
Che è finito il tempo degli anatemi, gli esseri umani sono più liberi, si comportano senza più seguire i dettami della Chiesa, quindi non ha più nessun senso predicare l'ubbidienza e il senso del peccato, storia vecchia, finita. Meglio raggiungere lo stesso risultato come metodi diversi, anche perché, ha sottolineato il papa, la dottrina non cambia.
Si è inventato allora l'"ospedale da campo", un luogo dai confini incerti ma dal significato preciso.
Chi va in un ospedale ?
Chi ha bisogno di cure, mi pare ovvio.
Ci andranno, idealmente, divorziati e abortiste, la cui condanna sociale – almeno nei paesi civili – si è ormai dissolta.
Ci andremo però anche noi, che viviamo in un paese dove gran parte di psicologi/psichiatri e di gente comune continua a ritenere che l'omosessualità debba essere ancora classificata non come un normale comportamento sessuale, ma come una malattia.
E dove si cura una malattia se non in un ospedale ?
Il papa ha capito, astutamente, come la definizione di peccato era diventata obsoleta in una società moderna, mentre il ricorso alla parola "malattia" poteva ancora avere una chance. E l'ha evocata, senza pronunciarla apertamente.
Noi, che sappiamo bene come l'ipocrisia non sia una malattia, non gli consiglieremo di andarci lui in un "ospedale da campo" per farsi curare. Purtroppo l'ipocrisia, come la persecuzione, si curano solo con le buone leggi.
Con "la" buona legge, quella del 'matrimonio per tutti', con tutto il contorno di possibilità approvate nei paesi civili. Una legge che il papa, e con lui quasi tutti i legislatori del nostro parlamento, si guardano bene dall'approvare.
Il movimento LGBT italiano ha perso una enorme opportunità: mentre Francia, Inghilterra, Usa procedevano spediti nell'approvazione di leggi definitive di eguaglianza, si è lasciato trascinare nelle sabbie mobili della "legge sull'omofobia",un pastrocchio che non solo non avrebbe portato nessun reale cambiamento, ma che avrebbe dato spunto a infinite discussioni, portatore alla fine di un miserevole, inutile risultato.
Veniamo dunque al testo approvato alla Camera, che ha dato origine a due reazioni.
La prima di rabbia da parte delle associazioni gay – come hanno riportato i giornali – dall'altra il plauso di chi il progetto ha redatto - l'On.Ivan Scalfarotto – che, dopo il voto, in un commento sull'Unità, scrive addirittura che ci troviamo di fronte a un "passo storico". Il movimento ha poco da indignarsi, bastava un minimo di intelligenza preventiva per capire come una discussione su un progetto di legge sull'omofobia avrebbe scacciato il dibattito sulla legge vera, importante, quella su matrimonio, adozione ecc.
E così è avvenuto.
Ma non è finita, nel passaggio al senato succederà anche di peggio, come se non fossero bastati i due emendamenti di Scelta Civica – accettati da Scalfarotto & C.- che hanno annullato anche quel che c'era di accettabile, anche se inutile. Li cita il Foglio, che non perde occasione di confermarsi il giornale più omofobo, scrivendo in merito agli emendamenti del prof.Monti
" .. riconosce una clausola di salvaguardia a chi, nell'ambito di organizzazioni che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, istruzione ovvero di religione o di culto, relative all'attuazione dei principi e dei valori di rilevanza costituzionale che connotano tali organizzazioni, esprima opinioni sull'omosessualità non gradite al conformismo dei nuovi dritti".
Il che, detto non in politichese, significa, egregio On.Scalfarotto, che in Italia, con la legge che hai proposto e approvato, tutto sarà come prima,in campo politico, sindacale, culturale, sanitario religioso – praticamente l'intera società italiana – tutti potranno dire ciò che vogliono, senza incorrere in nessuna illegalità.
Rimarrà tutto come prima.
PDL e Lega hanno confermato ciò che sono sempre stati, due forze politiche lontane anni luce dalla modernità, disinteressate nel modo più totale ai diritti delle persone LGBT. Ciò che è scandaloso, ancora una volta, dopo l'umiliante proposta dei "Dico", è il comportamento della sinistra. Da registrare l'assenza totale dei parlamentari gay, che si sono ben guardati dal rivendicare le ragioni per cui sono stati votati.
Prendiamo atto che il nostro paese è fra i più arretrati, e riconosciamo le nostre responsabilità. Ci restano solo più le iniziative individuali, dei piccoli gruppi, delle associazioni, e, come è sempre successo per le rivendicazioni delle minoranze, sperare nella consapevolezza e onestà di una parte della maggioranza, perché le nostre avanguardie hanno fallito.
Ricordiamocelo alle prossime elezioni.>>
E questo mi appare decisamente un insulto, un vulnus inaccettabile al senso e alla lettera della Costituzione Italiana ( un altro) che di fatto ne verrebbe non solo a non essere applicata ma ne risulterebbe irrimediabilmente stravolta nei suoi princìpi fondamentali.
Chissà se la Corte Costituzionale sarà in grado ormai di accorgersene ?
I deputati omosessuali della sinistra specialmente a quanto pare non lo sono: forse la loro condizione di vita la ritengono alla pari con quella di chiunque altro parlamentare etero. Ma è così anche per un semplice povero/a cittadino/a ?
Alba Montori
<<I fatti sono noti. Prima le dichiarazioni di papa Francesco, poi l'approvazione alla Camera della proposta di legge sull'omofobia.
Cominciamo dal papa, le sue dichiarazioni su omosessualità, divorzio, aborto hanno avuto una eco enorme in tutto il mondo, suscitando soprattutto commenti positivi, anche da quei settori cattolici conservatori il cui consenso è arrivato a denti stretti.
Che cosa ha detto Francesco per suscitare simili applausi ?
Che è finito il tempo degli anatemi, gli esseri umani sono più liberi, si comportano senza più seguire i dettami della Chiesa, quindi non ha più nessun senso predicare l'ubbidienza e il senso del peccato, storia vecchia, finita. Meglio raggiungere lo stesso risultato come metodi diversi, anche perché, ha sottolineato il papa, la dottrina non cambia.
Si è inventato allora l'"ospedale da campo", un luogo dai confini incerti ma dal significato preciso.
Chi va in un ospedale ?
Chi ha bisogno di cure, mi pare ovvio.
Ci andranno, idealmente, divorziati e abortiste, la cui condanna sociale – almeno nei paesi civili – si è ormai dissolta.
Ci andremo però anche noi, che viviamo in un paese dove gran parte di psicologi/psichiatri e di gente comune continua a ritenere che l'omosessualità debba essere ancora classificata non come un normale comportamento sessuale, ma come una malattia.
E dove si cura una malattia se non in un ospedale ?
Il papa ha capito, astutamente, come la definizione di peccato era diventata obsoleta in una società moderna, mentre il ricorso alla parola "malattia" poteva ancora avere una chance. E l'ha evocata, senza pronunciarla apertamente.
Noi, che sappiamo bene come l'ipocrisia non sia una malattia, non gli consiglieremo di andarci lui in un "ospedale da campo" per farsi curare. Purtroppo l'ipocrisia, come la persecuzione, si curano solo con le buone leggi.
Con "la" buona legge, quella del 'matrimonio per tutti', con tutto il contorno di possibilità approvate nei paesi civili. Una legge che il papa, e con lui quasi tutti i legislatori del nostro parlamento, si guardano bene dall'approvare.
Il movimento LGBT italiano ha perso una enorme opportunità: mentre Francia, Inghilterra, Usa procedevano spediti nell'approvazione di leggi definitive di eguaglianza, si è lasciato trascinare nelle sabbie mobili della "legge sull'omofobia",un pastrocchio che non solo non avrebbe portato nessun reale cambiamento, ma che avrebbe dato spunto a infinite discussioni, portatore alla fine di un miserevole, inutile risultato.
Veniamo dunque al testo approvato alla Camera, che ha dato origine a due reazioni.
La prima di rabbia da parte delle associazioni gay – come hanno riportato i giornali – dall'altra il plauso di chi il progetto ha redatto - l'On.Ivan Scalfarotto – che, dopo il voto, in un commento sull'Unità, scrive addirittura che ci troviamo di fronte a un "passo storico". Il movimento ha poco da indignarsi, bastava un minimo di intelligenza preventiva per capire come una discussione su un progetto di legge sull'omofobia avrebbe scacciato il dibattito sulla legge vera, importante, quella su matrimonio, adozione ecc.
E così è avvenuto.
Ma non è finita, nel passaggio al senato succederà anche di peggio, come se non fossero bastati i due emendamenti di Scelta Civica – accettati da Scalfarotto & C.- che hanno annullato anche quel che c'era di accettabile, anche se inutile. Li cita il Foglio, che non perde occasione di confermarsi il giornale più omofobo, scrivendo in merito agli emendamenti del prof.Monti
" .. riconosce una clausola di salvaguardia a chi, nell'ambito di organizzazioni che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, istruzione ovvero di religione o di culto, relative all'attuazione dei principi e dei valori di rilevanza costituzionale che connotano tali organizzazioni, esprima opinioni sull'omosessualità non gradite al conformismo dei nuovi dritti".
Il che, detto non in politichese, significa, egregio On.Scalfarotto, che in Italia, con la legge che hai proposto e approvato, tutto sarà come prima,in campo politico, sindacale, culturale, sanitario religioso – praticamente l'intera società italiana – tutti potranno dire ciò che vogliono, senza incorrere in nessuna illegalità.
Rimarrà tutto come prima.
PDL e Lega hanno confermato ciò che sono sempre stati, due forze politiche lontane anni luce dalla modernità, disinteressate nel modo più totale ai diritti delle persone LGBT. Ciò che è scandaloso, ancora una volta, dopo l'umiliante proposta dei "Dico", è il comportamento della sinistra. Da registrare l'assenza totale dei parlamentari gay, che si sono ben guardati dal rivendicare le ragioni per cui sono stati votati.
Prendiamo atto che il nostro paese è fra i più arretrati, e riconosciamo le nostre responsabilità. Ci restano solo più le iniziative individuali, dei piccoli gruppi, delle associazioni, e, come è sempre successo per le rivendicazioni delle minoranze, sperare nella consapevolezza e onestà di una parte della maggioranza, perché le nostre avanguardie hanno fallito.
Ricordiamocelo alle prossime elezioni.>>
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