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Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

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Alba Montori su Facebook

sabato 8 settembre 2012

LA COSTITUZIONALISTA D'AMICO AFFERMA CHE NELLA COSTITUZIONE ITALIANA NON ESISTE ALCUN DIVIETO AL PIENO RICONOSCIMENTO DEL MATRIMONIO EGUALITARIO.

Sono felice del suo autorevole parere, ma io che non sono una costituzionalista, ma una semplice cittadina che che ho letto e riflettuto sul dettato della Carta Costituzionale, che da prof ho lavorato per diffonderne la conoscenza tra le giovani generazioni, so benissimo che LA COSTITUZIONE NON VIETA PROPRIO NULLA, SALVO LA DIS-UGUAGLIANZA,  fin dal 1948 quando la Costituzione della Repubblica italiana fu promulgata.
COMPRENDENDO il riconoscimento del diritto inalienabile di COSTRUIRSI la PROPRIA FAMIGLIA, come nucleo sociale dello Stato, al richiamo a tutti  al dovere/diritto di allevare i bambini, comunque nati.

E' dall'ormai lontano 1967 che continuo a informarne la gente ovunque...
Ma se non ci credete, chiunque può andarselo a leggere da sé, magari con l'aiuto del dizionario, per le parole più "nuove"... Ecco qua:

"" TITOLO II
RAPPORTI ETICO-SOCIALI

Art. 29.

La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.

Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.

Art. 30.

È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.
Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.
La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima.
La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.


Il Codice Civile Italiano, da sessantaquattro anni applicativo ( udite udite) delle norme costituzionali promulgate nel 1948, è ancora in gran parte quello dello stato monarchico sabaudo,
salvo le poche (e un po' raffazzonate, secondo me) modifiche che sono state fatte negli ultimi anni,  sotto la pressione crescente del bisogno di attuazione di diritti paritari... http://www.altalex.com/index.php?idnot=34808

Ma che vogliamo ancora aspettare ???
Mandiamo
una volta per tutte a casa, visto che non vogliamo mandarli in galera come pure meriterebbero, i cosiddetti politici (e politiche) che da quarant'anni sfruttano ( e pure a caro prezzo) l'ignoranza della Legge da parte dei cittadini di cui pure hanno promesso e giurato di difendere e aiutare a realizzare le legittimissime istanze di parità.
Altrimenti potrebbe venirci in mente di chiedere loro i danni per mezzo secolo di inadempienza della Legge e di sfruttamento della credulità popolare.

Alba Montori



*
Comunicato Stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti
Roma, 8 settembre 2012
Di fronte alla vera e propria campagna di disinformazione che, in questi giorni, alcuni esponenti del PD, e non solo, stanno sviluppando sul tema dell'incostituzionalità del pieno accesso per le persone omosessuali all'istituto del matrimonio civile, l'Associazione Radicale Certi Diritti ha chiesto alla prof.ssa Marilisa D'Amico, ordinario di Diritto Costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano, membro del collegio di difesa delle coppie omosessuali alla Corte Costituzionale nel 2010 e consigliere comunale del PD a Milano, cosa ne pensa. Ecco il testo che ci ha inviato:
"Leggo sui giornali le affermazioni secondo cui i matrimoni fra persone dello stesso sesso sarebbero "contrari alla Costituzione". Io, anche collaborando con l'Associazione Certi Diritti, ho sempre sostenuto il contrario, e il rispetto dovuto alla Carta impone chiarezza. 
Nel PD e con tutti coloro che sono impegnati per i diritti civili dobbiamo discutere serenamente, sapendo che sono pienamente legittime opinioni differenti: personalmente, e con me molti autorevoli studiosi di diritto costituzionale, sono convinta che sia discriminatorio negare il matrimonio alle coppie omosessuali, è un dibattito politico che non può chiudersi con la proclamazione di una verità obbligatoria per tutti.
Ma gli argomenti debbono essere di merito, lasciamo ad altri la demagogia e le frasi a effetto. Bene, nella nostra Costituzione non esiste alcun divieto al pieno riconoscimento del diritto degli omosessuali al matrimonio.  Secondo l' opinione della Corte Costituzionale - opinione autorevolissima, ma non sacra: è già capitato che la Consulta abbia mutato orientamento… -  non sussiste l'obbligo di quel riconoscimento, ma il legislatore sul punto è libero e una legge che riconoscesse a tutti il diritto al matrimonio sarebbe perfettamente costituzionale, visto che non può dirsi che tutto quanto non è obbligatorio è ipso facto vietato.
Ripeto, discutiamo serenamente, ma rispettando i grandi spazi di libertà che la nostra Costituzione ci offre: è proprio difendendo davanti alla Corte costituzionale il diritto per i gay al matrimonio, che mi sono resa conto di quanto questa sia una battaglia di eguaglianza".
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Dott. Yuri Guaiana
Segretario
Associazione radicale Certi Diritti
Via di Torre Argentina, 76, Roma, 00186

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