Il linguaggio della sentenza sarà anche in giuridichese ma il concetto emerge chiarissimo : una giunta di 16 persone dove 15 sono uomini e dove vi è 1 sola donna "è una giunta illegittima".
E' illegittima perchè viola le norme vigenti : così afferma il Consiglio di Stato, il massimo organo della giustizia amministrativa.
I fatti : ieri 21 giugno a Roma la Quinta Sezione del Consiglio di Stato ha emanato la sentenza n. 3670, che ha mandato a dire lassù al Nord che lo statuto regionale lombardo va rispettato anche dalla Regione Lombardia che lo ha emanato e che quando lo statuto afferma che "la Regione promuove il riequilibrio tra entrambi i generi negli organi di governo" significa che quel riequilibrio è un obiettivo da raggiungere e non una esortazione per rinviarlo.
Tre associazioni -Art. 51 Laboratorio di democrazia paritaria, Donne in quota e Usciamo dal Silenzio- quattro avvocate -Ileana Alesso, Cinzia Ammirati, Giovanna Fantini, Stefania Leone- e sette cittadine milanesi hanno anche ottenuto dal Consiglio di Stato la pressochè totale equiparazione del concetto di riequilibrio di genere con quello di democrazia paritaria.
Per il giudice amministrativo per equilibrio di genere deve "intendersi la sostanziale approssimazione alla metà tra donne e uomini" corrispondente alla sintesi del logo 50e50 ovunque si decide dell'UDI-Unione Donne in Italia e mentre con il solstizio di ieri inizia una nuova stagione la sentenza è rintracciabile in http://www.ilcorpodelledonne. net/?p=12530
COMUNICATO STAMPA
LA GIUNTA FORMIGONI HA FATTO IL SUO TEMPO: LO DICONO DUE DELLE TRE ASSOCIAZIONI CHE SI SONO IMPEGNATE NELLA CAUSA CONTRO LE VIOLAZIONI DELLE LEGGI PARITARIE IN REGIONE LOMBARDIA, DONNEINQUOTA E USCIAMO DAL SILENZIO.
DonneinQuota e Usciamo dal silenzio sono le due associazioni di donne che, assieme ad Articolo 51, ad un gruppo di avvocate e ad alcune cittadine, hanno intentato e vinto la causa in appello presso il Consiglio di stato contro la sentenza del Tar Lombardia, che aveva salvato la Giunta Formigoni a suo tempo composta da 15 Assessori uomini e da una sola donna.
Le motivazioni di quella sentenza (n. 3670/2012 ) sono ormai note, e danno piena ragione alle convinzioni che ci hanno spinto a proseguire il percorso legale.
Oggi però, alla luce della presa di posizione di Articolo 51 a sostegno delle politiche della Giunta della Regione Lombardia, vogliamo sottolineare che noi siamo, al contrario, convinte che il Presidente Formigoni debba trarre le conseguenze politiche delle quotidiane tempeste giudiziarie che ormai lo riguardano anche in prima persona.
E' grave che questa Giunta regionale, che ha ormai più inquisiti che donne, persista ad ignorare le voci delle cittadine e dei cittadini che chiedono rispetto delle regole, onestà e trasparenza.
E ' grazie all'azione delle donne che vogliono una società paritaria e democratica che la Giunta è stata costretta ad un rimpasto per colmare, in modo che non giudichiamo sufficiente, un'evidente "violazione" delle norme di parità.
Ora le donne vogliono di più: anche in Lombardia, come a Milano, si può voltare pagina e restituire a tutte e a tutti dignità e speranza nel futuro.
Le associazioni DonneinQuota e Usciamo dal silenzio
La sentenza è rintracciabile su http://www.ilcorpodelledonne.net/?p=12530
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