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mercoledì 4 maggio 2011

Il digiuno di Marco Pannella, perché ?

anche un gruppo di carcerati sarà in sciopero dal 15 maggio prossimo

mail inviata a Rita Bernardini


Egr. Onorevole,
Mi chiamo Annalisa De Angelis, sono la sorella di Talarico Antonio, un detenuto nel carcere di Regina Coeli, il quale mi ha incaricato di mandare un messaggio simultaneo a tutte le reti televisive, redazioni di giornali, a Lei e all'On. Pannella, il quale venendo in visita all'interno della sua sezione prima di Pasqua, ha promosso questa iniziativa.
Sto usando ogni canale possibile, mi permetto di mandarLe la presente anche qui su facebook per avere la certezza che venga presa in considerazione. E' un'iniziativa molto importante, e spero possa veramente cambiare quel minimo che basti per garantire la semplice "umanizzazione" di queste strutture. Sentitamente La ringrazio per l'attenzione e Le invio i miei più cordiali saluti.

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In riferimento alla recente visita dell' On. Marco Pannella avvenuta presso quest'istituto il 24/04/2011, a seguito delle rimostranze per il "non rispetto" dei diritti fondamentali dell'Uomo all'interno del carcere per cause connesse al sovraffollamento e dipendenti anche dalla mancanza di strutture idonee a garantire il proposito Costituzionale (artt. 2-27-32), i detenuti del carcere di Regina Coeli hanno deciso a maggioranza di adottare le seguenti misure:

1) Sciopero della fame generale, ad esclusione delle persone affette da patologie a rischio (diabetici e/o con problemi di pressione bassa, etc) con conseguente rifiuto del vitto governativo e dei pacchi familiari ad esclusione dei panni intimi e personali.
2) Chiusura dei lavoranti, scopini, portavitto, cucina e scrivani.
3) Spesa limitata ai soli acquisti di sigarette, tabacco, cartine, thè, caffè, camomilla, gas.

Lo sciopero proseguirà ad oltranza sino all'ottenimento di quello che è già previsto dalla Costituzione, che per renderlo effettivo occorrerà una riforma del Codice Penale e di Procedura Penale, riforma della Giustizia, amnistia generalizzata ad esclusione dei reati di pedofilia e di quelli inerenti alla violenza sessuale.

Si dovrà ridurre la popolazione detenuta almeno del 50% considerando, in primo luogo, i detenuti "non definitivi" e, per i "definitivi" chiediamo che l'indulto concesso nel 2006 non venga revocato ed anzi venga adeguato alle altre Nazioni Europee nelle quali la "concessione"  dell'indulto è avvenuta scontando le pene di 5 anni.

Tali richieste sono formulate in quanto:
nessun detenuto ha avuto il "beneficio" previsto dall'art. 27 Cost. nessun detenuto ha 7 mq come previsto dal Codice Penale nessun detenuto, una volta scontata la pena, ha avuto una riabilitazione tale da consentirgli il cambiamento sostanziale per non reiterare il reato commesso.

La rieducazione, la riabilitazione non sono affatto sufficienti in quanto "uscendo" non ci sono possibilità di lavoro (art. 1 Cost.) e di reinserimento mentre "all'interno" si alimenta l'ira e l'odio verso le Istituzioni che non fanno né concedono nulla di positivo anzi, in alcuni casi "tolgono" quel che di positivo ci può essere nelle persone detenute non curandosi minimamente di analizzarle e di capire le differenze che possono esser differenti da individuo ad individuo.

 La "persona" umana non deve essere trattata come un numero; ognuno di noi ha bisogni differenti che devono essere analizzati attentamente per poter rieducare e riabilitare, altrimenti non viene soddisfatto il principio enunciato negli artt. 1-2-27-32 della Costituzione...ai principi devono concretizzarsi gli atti che producono "effetti" positivi sulla persona umana, per far in modo che "uscendo" ci sia un animo diverso dall'odio verso le Istituzioni, un animo che si avvicini alla fiducia verso le stesse e verso il "Bel Paese"dove viviamo.

Tutto questo lo facciamo anche a tutela degli interessi degli stessi Agenti di Polizia Penitenziaria che sono carenti nell'organico previsto, ed è inammissibile che se un detenuto ha un malore al 1° piano e nello stesso momento un altro detenuto ha un malore al 3° piano, l'Agente di Polizia Penitenziaria può intervenire per una persona soltanto! Carenze dei Servizi Sanitari che non riescono a far fronte alla mole di lavoro che hanno per il sovraffollamento.

Per tali motivazioni inizieremo lo sciopero della fame a partire da 15/05/2011.

Roma, lì 25/04/2011

I Detenuti sez. II

Antonio Talarico

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