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Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

mercoledì 19 gennaio 2011

Donne a pezzi ?

Diffondo, assieme i pro e i contro.
 Spero che chi è "sensibile" (non solo a parole e/o situazioni alterne) al "rispetto delle donne" avrà di che riflettere. E che  ci provi a farlo anche chi notoriamente non lo è.

Per quanto mi riguarda, trovo che se il messaggio è forte non significa che sia violento: la violenza, quella vera, quella che offende pesantemente la mia dignità di donna tutti i giorni, come dovrebbe offendere la dignità di chiunque coltivi civicamente il rispetto per chiunque altro da sé, la vedo bene quotidianamente, eppure troppo spesso, troppe la subiscono nelle loro famiglie, a scuola, nelle chiese, sul lavoro o sul non-lavoro, e persino quando si rivolgono alle istituzioni per esserne aiutate e protette.
Se chiunque, dal posteggiatore abusivo all'angolo, al padre di famiglia, al presidente del consiglio, al papa, si può permettere nel nostro paese di sostenere che il valore precipuo dell'esser femmina è quello di esser fattrice di figli,o madre, e quindi di essere oggetto sessuale procreativo/ricreativo, senza che ne venga né riprovato, né tantomeno sanzionato pesantemente il comportamento, non vedo perché adontarsi con chi lo mostra per immagini anziché attivarsi per modificare la situazione in sé.

alba montori

COMUNICATO STAMPA
con preghiera di pubblicazione

Donne a pezzi: le italiane secondo alcuni italiani?
Il Consorzio "Vera pelle italiana conciata al vegetale", basato in Toscana, con lo scopo, si presume, di far conoscere un prodotto artigiano nazionale di alto livello, ha commissionato al signor Toscani un calendario corredato da fotografie in primo piano di 12 pubi femminili, di donne o di ragazzine: nient'altro che pelle e pelo, anzi, come scrive Toscani stesso nella presentazione del calendario su Internet, 12 "magnifiche tarte au poil" (torte al pelo).

Il calendario è stato presentato alla Stazione Leopolda a Firenze, il 13 gennaio, in un "evento"  su "La forza della natura. Incontro sulla femmina", organizzato dal Consorzio in collaborazione con Rolling Stone Magazine e Pitti Immagine, con ospiti d'onore quali Crepet, Sgarbi e Ripa di Meana. Lo Spazio Alcatraz, dove si svolgeva il tutto, era stato allestito per l'occasione con 12 pezzi di pelle attaccati a dei ganci, tra le colonne della sala, per rendere ancora più esplicita l'associazione tra pelle di donne e pelle conciata degli animali.

Che dire che non sia già contenuto nelle immagini, nelle parole degli ideatori, autori e promotori di questa iniziativa?
Che ridurre le donne esclusivamente a corpo, e ancor più a pezzi di corpo, le rende oggetti, le umilia, ci umilia, profondamente? Che questi pezzi di donna, questi pubi senza corpo, ci ricordano fin troppo bene le donne, migliaia, milioni in tutto il mondo, e nella stessa Firenze, uccise e fatte a pezzi da serial killer, ma anche da amici, amanti, mariti o ex-mariti?
Che ci mettiamo nel corpo, nella testa e nel cuore di quella ragazza che arriva magari per un colloquio di assunzione, e si trova, nell'ufficio del potenziale datore di lavoro, appeso alla parete o nel formato da scrivania (ebbene sì: ci sono due formati) questo bel calendario, con il pube del mese sbattuto in primo piano? Per quanto preparata, baldanzosa e sicura di sé possa arrivare all'appuntamento, questo approccio non la mette forse al "suo" posto, quel posto subordinato che la società italiana le ha assegnato, e che le viene ricordato continuamente, con parole e immagini,  appena osa alzare la testa?
Quanto piacerebbe a un uomo, che deve incontrare una donna a cui è gerarchicamente subordinato (la capo-reparto, la dirigente, l'insegnante) trovarsi faccia a faccia con il suo pene, i suoi testicoli, il suoi peli? Ma né il Consorzio né Toscani hanno pensato a un calendario che sbattesse i pubi maschili in primo piano, perché esporre, e buttare in faccia anche a chi non le vuole vedere, le parti intime di qualcuno è qualcosa che si fa con chi è subordinato, non certo con chi è dominante. Né è facilmente immaginabile la situazione di un uomo aspirante a un lavoro, di fronte a una dirigente che ha sulla scrivania tale calendario. Non solo perché (speriamo) una donna avrebbe la consapevolezza di quanto tale scelta sia, come minimo, inopportuna: ma perché in Italia le donne ai vertici, nel mondo dell'industria, dei media e della politica sono pochissime, e queste vergognose assenze fanno sì che l'Italia sia quasi ultima in Europa per quanto riguarda il Gender Gap Index1, quell'indicatore internazionale che misura la disuguaglianza tra uomini e donne in un determinato paese. 
Se le immagini di questo calendario non bastassero, le parole che lo presentano ribadiscono l'idea che della donna hanno i promotori dell'iniziativa: che, per l'appunto, come dice il titolo del seminario (Incontro sulla femmina), non è "donna" ma è "femmina", un concetto che rimanda deliberatamente all'animalità; e che lungi dall'essere soggetto è oggetto, anzi è "prodotto". Toscani lo dice chiaramente su Internet: "Quelli della Pelle Conciata al Vegetale realizzano un prodotto unico al mondo, proprio come la pelle di questa natura". Quindi la pelle delle donne come prodotto, associato alla pelle di animali (maiali? mucche?) uccisi per essere poi scuoiati e conciati….

Sono tollerabili queste immagini, questi messaggi? Se in una pubblicità analoga, al posto del pube delle donne, ci fossero parti del corpo di altri gruppi storicamente dominati o sterminati, lo accetteremmo? Sarebbe accettabile se ci fossero i capelli o i denti degli ebrei, a fare la pubblicità di un tessuto o di un sapone naturale?

Coerentemente con la violenza implicita nel messaggio del calendario, c'è stata la violenza esplicita: nell'incontro di presentazione, le donne del gruppo femminista Frida hanno voluto leggere un comunicato di protesta: sono state interrotte, insultate e schernite dagli ospiti presenti, ed è stato loro impedito di continuare.

Per concludere, il signor Toscani non merita che si sprechino su di lui troppe parole. Gli piace credersi un "artista maledetto", quando non è né l'uno né  l'altro. E' un tale che facendo foto che aggrediscono e offendono la sensibilità di molte persone, si fa un sacco di soldi. La "libertà" artistica che rivendica, è la libertà del mercato, del neo-liberismo senza regole e senza etica di oggi, in cui tutto – comprese le persone o gli organi delle persone- sono in vendita. Che ricavi un lauto profitto fotografando pubi di donne per far pubblicità a un trattamento di concia della pelle di porco è un'altra indicazione dei tempi sciagurati che vive questo sciagurato paese.

Lo Iap, Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria, ha preso posizione contro il calendario, ma non basta 2.

Chiediamo:
-che il Consorzio "Vera pelle italiana conciata al vegetale" ritiri i calendari distribuiti, rifletta sulle reazioni indignate e prenda le distanze dalla campagna
- che il giornale Rolling Stones che ha distribuito il calendario ritiri le copie invendute e che sul prossimo numero dedichi due pagine per le critiche alla campagna, incluso il comunicato dell'Associazione Frida

Chiediamo:
agli uomini che non si riconoscono in queste immagini – di donne ridotte a pubi e di uomini che questo dalle donne vogliono- di fare sentire la loro voce, alta e forte.
A questi uomini diciamo: avete più  potere, più spazio sui media, e più tempo libero di noi donne:  questa posizione è privilegiata, quindi ingiusta, ma intanto potete usarla per farvi sentire più facilmente di noi

Chiediamo:
alle lavoratrici e ai lavoratori del Consorzio "Vera pelle italiana conciata al vegetale" e ai loro sindacati di esprimere il loro parere in proposito; suggeriamo loro inoltre di esigere dai dirigenti del Consorzio di rendere pubblico il costo della campagna stessa (onorario a Toscani; stampa calendari; presentazioni pubbliche).

Ci riserviamo inoltre di indagare su quali siano i prodotti contraddistinti dal marchio "Vera pelle italiana conciata al vegetale", e se necessario di promuovere una campagna di boicottaggio di questi prodotti, in Italia e all'estero.


La Casa Internazionale delle Donne – Trieste
(Associazione Luna e L'Altra –  Associazione Goap Centro Antiviolenza – Associazione La Settima Onda – Associazione Gattanera – Cooperativa Sociale Cassiopea – Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute/Sezione Femminile – Interfemmes/Sezione Femminile Associazione Interethnos – SIL Società Italiana delle Letterate – Circolo UDI-ZžI La Mimosa)

Trieste, 18 gennaio 2011
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Stop al calendario Toscani con pube

Campagna "offensiva" per le donne

Clamore per i 12 triangoli pubici di Oliviero Toscani per il calendario del Consorzio Vera Pelle Conciata al Vegetale. L'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, al quale si era rivolto la Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Firenze, ha accolto l'istanza inibendo la pubblicità e la campagna del Consorzio, definendo "offensivo" l'accostamento di una parte del corpo femminile alla pelle di un animale conciato.

Oliviero Toscani si è rivolto al ministro Carfagna senza troppi giri di parole: "Il suo calendario era proprio volgare, non il mio. Avrei dovuto farglielo io e allora sarebbe diventata più bella, sarebbe diventata prima ministro e non solo ministro delle pari opportunità...".
Il calendario di Toscani era stato commissionato a scopo pubblicitario dal Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale di Ponte a Egola e distribuito insieme al numero di gennaio della rivista Rolling Stone. ''I calendari che sono già in edicola, allegati alla rivista - osserva Vincenzo Guggino dell'Iap - credo che rimarranno là dove sono. Non so che cosa deciderà di fare l'editore, ma non è nelle nostre possibilità intervenire su quel che è già in diffusione perché sarebbe, tra l'altro, censura preventiva. E' un po' come per un messaggio pubblicitario trasmesso in televisione. Noi inibiamo ma su quel che è già stato trasmesso non c'è alcuna possibilità di intervento, naturalmente".
"Questo istituto è una corporazione privata, come la mafia - ha detto Toscani -. Non mi interessa, è un istituto che appartiene ad un gruppo di pubblicitari che vogliono che tutto sia piatto, così almeno non si devono impegnare tanto. Io non ho niente a che fare con loro, io non sono un pubblicitario. Qui la giustizia ufficiale non c'è, non ci sono i carabinieri, non c'è nulla". Toscani ha aggiunto di non aver mai pensato "all'accostamento tra il corpo femminile e ad un animale scuoiato".
"E' trent'anni - ha detto - che voglio fare un calendario così e finalmente ho trovato qualcuno che l'ha fatto. Non è che la Fiat abbia bisogno della donna con i tacchi alti per la sua pubblicità. Allora, in questo caso, perché nessuno si lamenta? L'abbinamento con il prodotto non c'entra niente. Bisogna essere malati per dire una cosa così: che questi personaggi vadano dal dottore a farsi curare". Toscani ribadisce di aver sempre provato "fastidio" per l'uso del corpo femminile nella pubblicità. "I corpi - ha concluso - li fanno diventare così magri perché i vestiti vadano bene. Quale associazione femminile si è mai alzata contro gli stilisti e contro chi abusa del corpo femminile?".

Calendario shock di Toscani

Scandalo per dodici scatti del pube

Fa discutere il calendario shock di Oliviero Toscani, creato per il Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale di Ponte a Egola, in provincia di Pisa. Presentato a Firenze in occasione di Pitti Uomo, il calendario 2011 vede come protagonista dei mesi il pube femminile. Insorge la Commissione Pari Opportunità del Consiglio comunale di Firenze: "Pubblicità lesiva della dignità delle donne".
Foto Olycom
"Indignazione e grande amarezza per la scelta promozionale del Consorzio" è stata espressa da Maria Federica Giuliani, presidente della Commissione Pari Opportunità del Consiglio comunale di Firenze, e dall'Associazione "Libere tutte".
La Commissione Pari Opportunità condannerà il calendario e valuterà - ha spiegato Giuliani - "tutte le azioni possibili per tutelare la dignità e il rispetto della donna incluso il ritiro del calendario, forte del voto favorevole unanime del Consiglio comunale che si è espresso per la condanna di ogni tipo di pubblicitaà lesiva della dignità delle donne lo scorso 25 novembre in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne".
Dichiara indignata Giuliani: "Gli scatti che compongono il calendario realizzato da Toscani non mostrano certo i processi di produzione o le aziende che lo compongono bensì, e qui è l'incredibile, inquadrano le modelle all'altezza del pube, ognuno rigorosamente al naturale, senza l'intervento di rasoio o crema depilatoria". Il fotografo risponde sul Web: "Quelli della Pelle Conciata al Vegetale in Toscana realizzano un prodotto unico al mondo, proprio come la pelle di queste nature".
Una spiegazione fuori luogo per la presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Firenze, che replica: "E questo dovrebbe essere il messaggio subliminale pubblicitario? Ma come si puà solo immaginare una cosa del genere, ferendo così la popolazione femminile e ledendo così macroscopicamente la dignità delle donne non solo donne-oggetto ma ora anche pelle-vegetale. Senza parlare poi dell'aspetto sociale che vede la violenza nei confronti delle donne continuamente e drammaticamente aumentare ogni giorno".

Proprio dal calendario di Toscani, il 13 gennaio, prenderà l'avvio della tavola rotonda "Dibattito sulla Forza della Natura - Incontro sulla Femmina". Tra gli ospiti Paolo Crepet, Vittorio Sgarbi, Marina Ripa di Meana.

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