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mercoledì 1 settembre 2010

IL CASO - ma non è un caso, è una precisa scelta, discriminatoria, incostituzionale, dettata da convinta omofobia

IL CASO
Più punti alle famiglie che ai gay
Pdl e Lega: case popolari, si cambia
Donazzan e Stival: pronti a cambiare in giunta le norme di assegnazione
VENEZIA - Modifiche al regolamento di assegnazione delle case popolari che premino con ancora più punti rispetto a oggi le famiglie considerate «tradizionali», quelle formate da un uomo e una donna, sposate con rito religioso o civile e con figli. La maggioranza di centrodestra in Regione non solo fa ancora di più quadrato attorno a Massimo Giorgetti, il suo assessore all'Edilizia pubblica protagonista dell'esternazione che -di fatto-ha detto «no» alla concessione alle coppie omosessuali di alloggi dell'Ater (l'azienda regionale che gestisce gli immobili da concedere ai cittadini bisognosi). Adesso il Pdl e la Lega rilanciano. Respingono le richieste di dimissioni e le censure per il veronese Giorgetti avanzate da Arcigay, Partito Democratico e Udc, condite da lettere in partenza verso il governatore del Veneto Luca Zaia e-per presunte violazioni costituzionali del principio di uguaglianza- il presidente della Repubblica Napolitano. Ora Pdl e Carroccio dicono che, senza fare discriminazioni, vogliono ridurre sempre più le possibilità per una coppia omosessuale di ottenere un tetto pubblico in affitto. A guidare la riscossa Elena Donazzan, del Pdl come Giorgetti e assessore regionale a Istruzione, Formazione e Lavoro. Anche lei, in linea con Giorgetti, non ne fa una crociata contro i gay. «I comportamenti sessuali sono privati-chiarisce l'esponente di punta bassanese del partito berlusconiano, ex Alleanza Nazionale come Giorgetti - però è diritto della politica fare scelte precise, specie nei momenti difficili come l'attuale dove le risorse sono limitate.
 
Serve un serio sostegno alla famiglia. E per me e il mio partito l'unica famiglia possibile è formata da un uomo e una donna, uniti stabilmente, con i loro figli. La casa pubblica va destinata a loro, specie se in difficoltà economica». La Donazzan punzecchia l'opposizione. «Non stupisce - sottolinea l'assessore regionale- che il centrosinistra si scandalizzi e parli di discriminazione anti-gay. È chiara la sua concezione di "famiglia",ma ha perso le elezioni e, anche su questo punto, è stato bocciato dai cittadini. Invece il centrodestra e noi di destra siamo stati votati per questo e rispetteremo la parola data agli elettori ». Conclude la Donazzan: «A Giorgetti il mio sostegno. Sono pronta a votare in giunta regionale un regolamento per ridefinire i criteri di attribuzione delle case pubbliche ancora di più a favore delle famiglie». A dare man forte ai colleghi del Pdl l'assessore regionale all'Identità veneta, Daniele Stival, leghista del Veneto Orientale. «Sono d'accordo e pronto a votare unamaggiore caratterizzazione pro-famiglie tradizionali nell'assegnazione delle case popolari - precisa Stival - aggiungendoci però il requisito della residenza in regione da almeno 15 anni». E pure Giorgetti ieri è tornato sul caso da lui involontariamente acceso domenica scorsa sul «Corriere del Veneto». «Non ho intenti discriminatori- precisa l'assessore -Invito qualche esponente politico del Pd e dell'Udc, improvvisati costituzionalisti, a leggersi gli articoli 29 e 31 della Costituzione e dimostrarmi che ho detto qualcosa di diverso. Alla Puppato, capogruppo del Pd a Palazzo Ferro-Fini, rispondo a un'annunciata interrogazione: come politico e assessore rivendico il mio diritto-dovere di promuovere politiche specifiche anche di aiuto alla famiglia con gli strumenti che ho a disposizione, senza dover essere accusato di omofobia. Se così non fosse mi spieghi se tanti provvedimenti regionali, votati e condivisi anche dal suo gruppo, che incentivano specifiche categorie e corpi sociali, sono discriminatori. Sulla casa, ad esempio, i provvedimenti pro-anziani discriminano i giovani?». Giorgetti conclude con una provocazione- paradosso. «L'opposizione, se i veneti gliene dessero la possibilità, potrà legittimamente incentivare coppie gay rispetto alle famiglie. Non sarò d'accordo, ma io e mia moglie non ci sentiremo discriminati».
 
Gianni Sciancalepore
01 settembre 2010
 
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2010/1-settembre-2010/piu-punti-famiglie-che-gay-pdl-lega-case-popolari-si-cambia-1703675915889.shtml



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