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martedì 3 novembre 2009

SCUOLA: CORTE STRASBURGO, NO AL CROCIFISSO IN CLASSE

Evviva l'Europa !
E' evidente che in un qualunque stato laico i simboli religiosi ( di qualunque religione) nei luoghi istituzionali non devono esserci: sono impropri, ovvero non attinenti alle attività per cui quello spazio è adibito.
Oltretutto distraggono la gente dai motivi per cui si è in quel luogo, rendono meno attenta al lavoro comune la loro presenza.
E se passano inosservati poi evidentemente sono del tutto inutili, a meno che non si voglia attribuire a quei tristi pupazzi di plastica, pagati a caro prezzo oltretutto anche da chi non li ama o vi è del tutto indifferente un valore apotropaico, o scaramantico, alimentato e alimentante la superstizione e l'inoranza.

Oltretutto non mi sembra che manchino, anzi siano più che numerosi, gli edifici di culto dove i simboli religiosi, a cominciare dai crocifissi ( oltre alle altre icone sacre) di cui sono affollate in tutte le forme, le dimensioni e i colori, assumono il loro significato proprio cioè, ne sono parte integrante e servono appunto per il culto.
Mi auguro vivamente che il regime teocratico assoluto vaticano ( il Vaticano non potrà entrare mai a far parte dell'Unione Europea finchè sarà tale) non continui a pretendere di considerare la Repubblica (democratica e laica) Italiana come suo privato possedimento....

Insomma ringrazio la Corte europea di aver decretato che a scuola si va per studiare e non per contemplare crocifissi ( o altri simboli religiosi) appesi al muro dietro la schiena del/la prof, quasi a sorvegliare il suo lavoro.
alba

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