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venerdì 15 febbraio 2008

Il voto LGBT e il Partito Radicale

Ultimamente si è parlato della possibilità di fondare un partito gay. Una idea che non piace a nessuno, me compreso. Gli Italiani LGBT preferiscono rimanere stoicamente privi di uno stendardo o di un sigillo identitario, anche se così si ritrovano persi in una campagna elettorale che li priva di una reale possibilità di scelta e di autodeterminazione democratica.

Il voto gay? Una trappola...Infatti, tutti - ma proprio tutti - sono delusi dalla sinistra che non vogliono più votare. Pochi restano perplessamente fedeli ad un pensiero di destra che offende la dignità di chi non è eterosessuale. In tutto questo lamento, nella websfera ci sono sospiri che si ripetono, quasi a formare un coro di cauto buon senso: “Voterei il Partito Radicale, ma purtroppo ha zero peso politico. Sarebbe un voto sprecato, quindi non lo voterò.” Una logica rinunciataria, come le premesse implicite su cui si basa: “Noi cittadini omosessuali non possiamo fare nulla. Il nostro destino non è nelle nostre mani e dovremo attendere tempi migliori, una politica migliore”.

In realtà il Partito Radicale è l’unico partito in Italia le cui idee coincidono quasi al 100% con le rivendicazioni LGBT. Centimetro per centimetro. Non a caso gli omosessuali che hanno fiducia nel Partito Radicale sono tanti, anzi tantissimi. Il voto gay può essere una bomba. Un modo c'è...E allora chi ci vieta di investire in questa fiducia? Se il Partito Radicale non ha peso politico, diamo al partito Radicale il peso della nostra cittadinanza e del nostro voto. Diamo al Partito Radicale quei milioni di voti che non ha mai avuto. Facciamolo tutti insieme, sotto una leadership che sappia osare. Facciamolo una volta sola, per una sola legislatura, senza legarci politicamente con un partito ma condividendo un definito impegno programmatico. Come in un contratto a progetto, tranciando alla base ogni premessa di legami strategici o di lungo termine. Il grave errore fatto con il centrosinistra ancora fa male. Meglio restare sul piano dell’azione e poi ognuno per la sua strada.

A quanto arriverebbe il partito radicale in questo modo? Ad una percentuale mai vista prima! Ad una percentuale che non si potrà più dire che è un voto sprecato. Anzi. Sarà un voto utile, e quanto! In cambio, il Partito Radicale dovrebbe accettare di vincolarsi prioritariamente ad una totale adesione alle rivendicazioni LGBT. Dal primo all'ultimo giorno della legislatura, pretenderemo una maratona per i diritti civili.

Come si può mettere in pratica una simile idea? Il 1 Marzo Arcigay deciderà le linee programmatiche per le votazioni del 13 Aprile. Tanto vale sperare che siano linee guida coraggiose, innovative, coinvolgenti e sovversive.La mia speranza è che Arcigay, in quel giorno, ci indichi una strada unitaria per un obiettivo concreto e credibile. Arcigay potrebbe mostrare alle forze politiche la forza che siamo: non in potenza, ma di fatto. Arcigay potrebbe esprimere una leadership che sia finalmente vera, riuscendo ad aggregare un voto ad oggi pericolosamente disperso. Potrebbe infine mostrarsi capace di aggregare le strategie delle associazioni LGBT più importanti, Mario Mieli e DiGayProject in primis.

Certo, con una esposizione del genere ci si gioca la faccia. Ce se le giocherebbe la dirigenza Arcigay. Me ce la gioco io. Sono un blogger che sta muovendo i primi passi nell’impegno civile proprio in una nascente associazione radicale, e questa mia proposta può segnare il pregiudizio dei miei lettori per sempre. Ma non c’è nulla che io consideri più prezioso della mia libertà e della mia dignità; e di questo confido senza dubbio: che i miei lettori sapranno rendermene conto. Il fatto è che ho un obiettivo: sposarmi entro 4 anni e 4 mesi. Un obiettivo che è raggiungibile riuscendo ad esprimere il peso politico del nostro voto e il peso sociale della nostra cittadinanza.

E poi... è insostenibile vergognarsi di desiderare il nostro voto aggregato e quindi “pesante”. E' insostenibile avere delle riserve ad aggregare il voto LGBT nell’unica realtà politica che rispetta gli omosessuali al 100%: qualunque essa sia.

A volte, anche le cose necessarie non accadono solo perché nessuno ha l’avventatezza di parlarne. Ecco perché mi sono deciso a lanciare questa idea avventata.
da FamigliaFantasma





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