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venerdì 15 febbraio 2008

BOLOGNA. UN UFFICIO ANCHE PER I «TRANS»

L'ESEMPIO BOLOGNESE

di il Resto del Carlino Ven 15 Feb 2008

UN UFFICIO dedicato a donne, gay, bisessuali e transessuali per
combattere le discriminazioni. A deciderne l'apertura, all'interno
dell'assessorato alla Scuola, pochi giorni fa. Dotazione: una
collaboratrice esterna affiancata da quattro persone e 20mila euro
di fondi, come dire paghiamo un sacco di soldi in personale per una
cifra ridicola in contenuti. Una scelta che ha visto l'approvazione
del consigliere Pd, Sergio Lo Giudice, presidente onorario di
Arcigay, che si è dichiarato soddisfatto perché «l'Amministrazione
risponde con un atto concreto alle richieste delle associazioni» .

Il cattolico pd Natali, però, si è premurato anche di chiarire che
il programma «non è alternativo a ciò che il Comune deve fare per la
famiglia e che l'attenzione sarà focalizzata sulla donna». «La
questione dei gay — si affrettato ad aggiungere — sarà solo
residuale». Allora, ha ragione Lo Giudice o Natali? L'impressione,
come già in altre occasioni, è che il tema dei gay sia spinosissimo,
anche per una giunta progressista e di sinistra come quella
Cofferati.

MA DELLE DUE L'UNA: o si è convinti che i gay siano discriminati e
che pertanto vadano riconosciuti loro ben altri diritti e ben
diversi accessi oppure, quelle che si lasciano cadere (e
timidamente) sul tavolo, sono briciole. Briciole per strizzare
l'occhiolino al mondo degli `alternativi' e per non irritare troppo
i cattolici di sinistra che sennò potrebbero levare qualche velata
critica.

E' IL SOLITO problema delle `vaste maggioranze' che devono tenere
assieme tutto e il contrario di tutto, gay e cattolici. Pur avendo
rotto con Rifondazione, pur avendo raffreddato i rapporti con le
altre sigle di sinistra, il decisionista Cofferati sul tema delle
differenze ha partorito un topolino. Magari per il timore di non
irritare troppo le gerarchie cattoliche. Quindi: niente assessorato
alla famiglia. In cambio un ufficetto per donne e gay, per
i `panda', come qualcuno lo ha definito.

STESSO DISCORSO anche per Rovigo? Lo sapremo nelle prossime
settimane quando scopriremo se la proposta di Politropia resterà
lettera morta, magari per evitare di creare nel centrosinistra
rodigino gli stessi `imbarazzi' che pare ci siano stati anche nella
più `aperta' Bologna.

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