Vivere per la proposta di legge Eutanasia Legale

Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

sabato 26 gennaio 2008

pnm02bis - Newsletter per l'azione liberale

pnm02bis

per non mollare

"[.] In pace, la politica - quantomeno la politica ideologica - è 'guerra di
parole'. E la tecnica della guerra delle parole è di usare per la propria parte
segni emotivi positivi, e per le parti avverse denominazioni a carica emotiva
negativa.[.] E le dizioni spregiative di democrazia borghese, capitalistica e
reazionaria hanno pesato sulle sorti del nostro tempo più di tutti i tomi di
Marx e, s'intende, più di tutti i tomi scritti per confutarlo. La guerra delle
parole è una guerra tra nomi 'nobili' e 'ignobili', ed è cosiffatta che i
nomignoli restano e le dimostrazioni - ammesso che ci siano - si dimenticano.
Allora, le parole 'pesano' e il potere delle parole è di per sé grandissimo.
Impadronirsi di una parola è impadronirsi della realtà che denota. [.]"

(cfr. GIOVANNI SARTORI "DEMOCRAZIA, COS'E'" Garzanti, Milano 2007, pag. 253-254)



Anno IX - n. 02bis - 26 gennaio 2008
"E' assurdo o meglio inconcludente vagheggiare un modo diverso di fare politica
con attori e mosse diverse senza tener conto che per farlo bisogna mutare le
regole che hanno creato quegli attori e predisposto quelle mosse"

Norberto Bobbio, Il Futuro della Democrazia

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APPUNTAMENTO

CASTELFRANCO VENETO 29/01/08 h. 21.00 Veneto liberale: riunione della direzione
ODG 1) Referendum elettorale Guzzetta - Segni 2) Liberali Veneti, Italiani ed
Europei 3) Per una nuova Convenzione europea con l'obiettivo di redigere una
Costituzione liberale e federale 4) "Satyagraha mondiale per la pace" 5)Varie ed
eventuali Per informazione cell. 328.973.80.29

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VERSO LA NUOVA REPUBBLICA?

Non c'è niente da ridere o da piangere quando crolla un regime. Non si può
ridere pensando a chi resta sommerso dalle macerie né si può piangere perché i
possibili disgraziati di oggi sono stati i prepotenti di ieri.

Il regime postfascista sta sprofondando e la crisi parlamentare del governo
Prodi ne è un segno indiscutibile. Nella prima e nella seconda repubblica la
crisi di governo è quasi sempre stata extraparlamentare, ossia la crisi di
governo è stato un segno della vigenza di una Costituzione materiale al posto di
quella formale. All'inizio dell'anno in cui si celebrano i sessant'anni della
Costituzione repubblicana, questa timida restaurazione di legalità (la forma è
sostanza, nel campo del diritto) sembra un segnale di cesura con il passato.

Andiamo di corsa verso la Nuova Repubblica? Non lo si può ancora dire. Dipende
dalla stagione politica che verrà. .....
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