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lunedì 21 gennaio 2008

la "Favoletta schifosetta" da Pansex

Vi reinvio la "Favoletta schifosetta" un poco riveduta insieme con la lettera che scrissi al Presidente Ciampi il 27 aprile 2002, che a tuttoggi è purtroppo attualissima e forse lo sarà ancora per i prossimi dieci presidenti della Repubblica Italiana. Per giorni i miei email non arrivavano a nessuno (strano, eh ???!!!), ma ora forse riuscirò di nuovo a mandarli. Almeno lo spero.

So che verrò attaccato per la forma della favoletta e non per la sostanza, che invece dovrebbe essere valutata con la massima attenzione.

Ultimamente ho cercato di attirare l'attenzione dei massmedia sui gravi abusi perpetrati dai preti pedofili, ma evidentemente in Italia vige un malinterpretato rispetto per una gerarchia cattolica che non ha rispetto per la vita né per la natura. Con alcuni brevi email, non presi in considerazione perché appunto parlavano di "plurifavoreggiamento" della pedofilìa da parte dei vertici della chiesa cattolica, un delitto altrimenti e giustamente preso molto sul serio e punito severamente, chiedevo che venisse aperta un'indagine.

Per attirare maggiore attenzione su questi fatti ho inventato la mia "Favoletta schifosetta". Come al solito avrò molti fastidi e anche minacce perché oso attaccare la chiesa e anche la maggior parte dei politici conniventi con essa, ma spero che serva per far cessare questi indegni scempi in questa "Bellissima Italia".

UN ALTRO PIANETA

Favoletta schifosetta, scritta male, non corretta e unpolitically correct di Peter Boom

C'era una volta un altro pianeta abitato da strane bestiole per metà cani e per metà umanoidi.

Le bestiole avevano attitudini e usanze simili a queste due categorie, erano operose, furbe ed alcune anche intelligenti, tutte dedite a peccati belli e brutti.

Nella città più importante era stata costruita una cuccia gigante, nella loro lingua chiamata "Ano", da non confondere con quel organo da dove defluiscono le cose digerite. I sudditi del grande capo Ano erano chiamati Ani, molto ossequiosi e obbedienti al loro capo, che un giorno sì e un altro giorno pure ricordava sulla grande piazza del "Ano" come le povere bestiole si dovevano comportare. Non si esponeva a contraddittori, lui d'altronde aveva la verità in tasca e solo lui sapeva elargire i buoni consigli che gli venivano direttamente trasmessi via internet da un pianeta superiore.

Le bestiole, essendo naturalmente pansessuali esattamente come i cani e gli umani, facevano di tutto per nascondere le proprie innate peccaminose tendenze e per farsi perdonare portavano molti regali, croccantini e denari al grande Ano, che grazie al suo sconfinato ed arrogante potere, in parlamento fece votare per mezzo dei suoi fedeli politici molte leggi contronatura, calpestando con i suoi stivali neri i più elementari diritti civili.

La sua organizzazione capillare aveva mietuto nei secoli milioni di vittime e guastato la vita a miliardi con le sue immorali regole ed imposizioni.

Ma vicino ad "Ano" si trovava una grande "sqUola" dove venivano istruite le bestiole giovani più intelligenti nelle diverse scienze e la Scienza, questo si sa, è sempre stata una spina nel fianco dei grandi capi Ano. In questa "sqUola" gli enti+ insegnavano agli enti- per far diventare anche loro enti+, e molti enti+ e- , avendo studiato tanto, non sopportavano più il grande capo Ano che interpretando a suo modo un libro antico e antiquato si era reso veramente antipatico anche perché non teneva conto della vera legge della natura. Infatti, la natura intesa scientificamente non gli avrebbe permesso più di esercitare tutta quell'influenza sulla massa sempre più informata delle bestiole. Non avrebbe più potuto affermare che è innaturale quando una bestiola si intrattiene sessualmente con un'altra bestiola, cosa che valeva anche per i bestioli. Tentava di imporre l'antiscientifica teoria della creazione, una balla talmente grande che soltanto i creduloni potevano crederci ancora. Voleva altresì imporre l'origine "anona" a tutto il pianeta, disconoscendo tutte le altre origini anche quelle molto più antiche.

Tutti i politici dovevano essere concordi con lui (anche per non fargli pagare la Impostori Causa Imposte), esigeva una società basata su certi paranoici principi irrinunciabili, faceva una continua pubblicità su tutti i massmedia attuando una forte censura sotterranea ed esponeva il suo anofisso dappertutto, anche dove non doveva stare.

Molti suoi ani peccavano gravemente ed allegramente ed abusavano a mente serena delle piccole bestioline e dei piccoli bestiolini. Questi ani se lo potevano permettere perché il grande Ano e i suoi gerarchi tenevano rigorosamente segreti questi misfatti (se no che esempio avrebbero dato) e spostavano gli ani pedofili, se scoperti, in altra sede, dove poi, grazie a questa impunità, potevano ricominciare con il loro turpe vizio godendo delle loro piccole vittime traumatizzandole per sempre.

Non c'era dunque da meravigliarsi che gli enti+ e gli enti- cominciarono a protestare contro chi era responsabile di questo grave pluri-favoreggiamento ed altre corruzioni (tra l'altro neanche prese in considerazione dai politici concordi e conniventi).

Nella prossima puntata di questa favoletta, della quale do piena liberatoria per la libera diffusione su tutti i massmedia e nella quale naturalmente non si allude ad alcuna persona, vedremo come va a finire.

Peter Boom.

http://digilander.libero.it/pansexuality

enti- = stud enti, enti+ = doc enti, per chi non l'avesse capito.

1 commento:

AMg ha detto...

(LETTERA AL PRESIDENTE CIAMPI, alla quale non mi è mai arrivata una risposta personale):



Boom Joan Peter

via Forno di sotto 47

01031 - Bagnaia (VT) Bagnaia, 27 aprile 2002

Al Capo dello Stato

Carlo Azeglio Ciampi

Presidenza della Repubblica Italiana

Piazza del Quirinale 41

00187 - ROMA

Caro Presidente Ciampi,

Le ho fatto pervenire ( per mano di persone affidabilissime ), il 25 febbraio u.s., il testo di un mio discorso tenuto il 9 febbraio presso la Protomoteca del Campidoglio davanti ad un pubblico di intellettuali, deputati, etc.

Non avendo ricevuto alcun cenno di risposta da parte Sua in merito alla questione gravissima da me sollevata, chiedo che ufficialmente venga aperta un'inchiesta da parte delle Istituzioni. Una seria indagine da attuare sulle reali condizioni di vita delle persone omo-, bi-, e pan-sessuali, in collaborazione tra Forze dell'Ordine, università, sociologi, psicologi, psichiatri, operatori sociali ed organizzazioni panolebi.

Le posso confermare che in Italia sono stato oggetto di gravi offese e minacce, che ho subito danni relativi alle mie attività lavorative e anche fisici, insieme ad impedimenti di un sereno svolgersi dei sentimenti di amicizia, affettivi e di amore, come milioni di Italiani.

Attendo quindi una Sua esauriente risposta e sicuro della Sua sensibilità umana e morale nei confronti di tutti i cittadini, Le porgo i miei più cordiali saluti,

Joan Peter Boom.

Allegato testo: "Michelangelo"

AVETE MAI ASSASSINATO MICHELANGELO?

di Peter Boom

Sono 42 anni che faccio il militante gay e onestamente non so più cosa fare per rompere l'orrenda barriera antigay italiana.

Ora, a quasi 66 anni, mi sono veramente stufato e tenterò ancora di richiamare tutti alla propria responsabilità.

A cominciare dal Capo dello Stato Ciampi, che stimo per molte ragioni, ma che ora mi sento costretto a tirare in ballo nella sua qualità di più alto responsabile politico in Italia.

Lui, ultimamente, ha nominato gli ebrei, ma non le altre categorie assassinate durante l'olocausto, altri numerosi esseri umani, che ancora sono scomodi e non mi si dica che è una dimenticanza casuale.

Il Capo dello Stato rappresenta il popolo italiano, ma evidentemente non rappresenta Michelangelo e una bella fetta dei residenti passati, presenti e futuri.

Poi c'è, molto più grave ancora, quel capo che si spaccia per "infallibile tramite" tra un Dio cattivissimo e l'umanità. Asserendo di rappresentare Gesù Cristo, questo capo blatera giudizi dall'alto del suo palazzo imponente indossando sontuose vesti ricamate d'oro.

E poi i preti cacciano via travestiti e femminielli.

Una parte rilevante della popolazione è "panolebi" (pansessuale, omosessuale, lesbico, bisessuale, trans, etc.), gente che viene torturata psicologicamente dal non dire di certi e dalle condanne di altri. Torturati fino alla più nera disperazione, fino al suicidio, soprattutto coloro che vivono in provincia e sono la maggior parte.

A loro è stato insegnato che è meglio nascondere il sesso, l'amicizia, l'affetto, l'amore e a vergognarsi di se stessi.

Alfredo Ormando non è ancora riuscito a farci vergognare tutti di questa società che si vanta di essere civile e cristiana, neanche bruciandosi vivo in piazza San Pietro.

Quando un omosessuale impazzisce, si droga, si dà all'alcool, si lascia ammazzare o si suicida, allora cercano di nascondere la vera causa di tutto questo. L'omosessuale, anche dopo morto, rimane una vergogna, come era una vergogna fino a non molti anni fa avere un figlio andicappato.

Abito a circa 80 chilometri da Roma, città gloriosa per la sua storia, sede della cristianità e ancora sento dire: "Ammazzerei tutti i froci", "Meglio un figlio drogato che un figlio frocio", "Se mio figlio fosse frocio, lo ammazzerei".

Pensate che in queste condizioni una ragazza o un ragazzo possa dire apertamente di essere gay? Rischierebbe troppo. Non si può contare su molti spontanei "coming out" il "dichiararsi" a causa del terrore di venir scherniti, allontanati dalla famiglia, dagli affetti, dagli amici, di perdere il lavoro e di venir in ogno modo ostacolato, condannato, emarginato.

Nelle grandi città i gay possono usufruire di luoghi di incontro, alcuni anche molto pericolosi come dimostrato dall'alto numero degli omicidi. Anche lì moltissimi nascondono ancora la propria naturale inclinazione agli amici, alla famiglia, sul lavoro o a scuola.

Chi è responsabile di tutte queste disgrazie?

Chiedo ufficialmente che venga aperto un'inchiesta da parte delle istituzioni. Una seria indagine da attuare in collaborazione tra Forze dell'Ordine, università, sociologi, psicologi, psichiatri, operatori sociali e organizzazioni panolebi.

Un'arma efficace contro la distruzione continua di moltissime vite è necessaria.

Non crediate che io abbia paura di denunciare per grave inadempienza civile e sociale il Capo dello Stato e per omicidio volontario plurimo attraverso l'uso della parola un Papa anticristiano.

Una denuncia che va fatta in Italia, in Europa, nel mondo.

Da troppo tempo è tempo di cambiare.