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mercoledì 16 gennaio 2008

INFORMAZIONE

da Notizie Radicali del 15 gennaio
segnalo

di Valter Vecellio

dal libro,
“Post giornalismo, notizie sulla fine delle notizie”:

di Furio Colombo
(Editori Riuniti, pagg.142, dieci euro)


…l’intreccio di interessi che si sono radicati in tutte le forme di editoria di agenzia e di diffusione delle notizie ha dato vita a una serie di poteri che si confrontano, a volte si sfidano, ma hanno in comune la necessità di controllare il campo, in modo da mantenere con fermezza il controllo dell’opinione pubblica.
Infatti nessuno che nasca e viva fuori dal sistema editoriale delle notizie regolamentate è dato di far nascere una notizia o di guidare un evento attraverso la scena della notizia.

L’esempio italiano più straordinario è Marco Pannella, che può anche morire nei suoi scioperi della fame e della sete e può anche darsi obiettivi straordinari, come la moratoria della pena di morte nel mondo, ma non “fa notizia”. Non deve. Nel senso che, a parte modesti spot, non entrerà nel flusso delle notizie perché è un estraneo e un disturbatore rispetto al mondo che genera le notizie
(pagg.68-69)
"Di che cosa avrà voluto parlare Leoluca Orlando quando, durante le elezioni comunali di Palermo, ha detto di aver trovato migliaia di schede fotocopiate? Deaglio è trattato come un disturbatore e Leoluca Orlando come un meschino che non sa perdere.
Così come vengono spinti via gli ultimi radicali che insistono nel dire che sono loro stati sottratti ingiustamente otto seggi al senato. Hanno ragione? Hanno torto? Il fatto è che nessuno si è preso il disturbo di decidere oppure di comunicarlo agli interessati. Ma chi di noi, nelle folte schiere della stampa parlamentare, si sognerebbe di insistere con una sola fastidiosa domanda in proposito?
. (
pag. 62)

Nelle ultime pagine del suo libro Colombo lancia un ultimo appello, ai politici:
Via dal video per iniziare un’epoca profondamente diversa, civile, rispettosa, ansiosa di comunicare ai cittadini la fine dell’invasione del loro tempo. Ma c’è anche un vantaggio molto importante per i protagonisti della politica: la fine della complicità con i conduttori TV, che usano i politici come animali da circo. Porterà subito un po’ più di rispetto al difficile lavoro della politica”.

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