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martedì 15 gennaio 2008

da Adnkronos Cronaca

Radio Vaticana: "Alla Sapienza iniziative di tono censorio"
L'emittente pontificia interviene nelle polemiche nate dalla visita di Benedetto XVI all'ateneo romano, confermata per il 17 gennaio prossimo.
E replica in modo ironico al messaggio indirizzato nei giorni scorsi al rettore Guarini da 67 scienziati che giudicano "incongruo" l'intervento del Pontefice: un "tollerante appello"

Al microfono, il genetista Bruno Dalla Piccola: "Un'uscita vergognosa"
Papa, Radio Vaticana: "Alla Sapienza iniziative di tono censorio"
L'emittente pontificia interviene nelle polemiche nate dalla visita di Benedetto XVI all'ateneo romano, confermata per il 17 gennaio prossimo.
Il rettore: "Sarà ricevuto come altri leader religiosi''

Città del Vaticano, 14 gen. (Ign) -
"La comunità universitaria attende con interesse l'incontro con Benedetto XVI, tuttavia non manca qualche contestazione e iniziative di tono censorio".
Questa, la risposta di 'Radio Vaticana' alla lettera indirizzata nei giorni scorsi al rettore dell'Università La Sapienza di Roma, Renato Guarini, da 67 scienziati che giudicano "incongruo" l'intervento del Papa all'ateneo romano confermato per giovedì 17 gennaio, al termine della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico.

L'emittente pontificia, che definisce ironicamente la richiesta degli scienziati di annullare la visita un "tollerante appello", ricorda che che l'Università La Sapienza "proprio da un Papa è stata fondata, Bonifacio VIII nel 1303".

Intervistato da 'Radio Vaticana', il genetista Bruno Dalla Piccola, docente di genetica medica proprio alla Sapienza, giudica la lettera anti-Ratzinger "un'uscita vergognosa che sicuramente non fa onore a un'università grande, importante come la Sapienza".
Dalla Piccola ricorda che la sua università "alcuni anni fa ha ospitato dei Raeliani che volevano fare la clonazione dell'uomo" e "in altri tempi è stata aperta a politici di ogni tipo o addirittura a degli attori".
"Non si vergognano coloro che hanno firmato - si chiede il genetista - di voler impedire di parlare a una persona che gode di rispetto a livello mondiale?".

A giudizio di Dalla Piccola, "qualcuno ha paura di sentire quello che il Papa vuole dire" e contro di lui c'è "una pregiudiziale".

Pronta anche la replica del rettore Guarini, destinatario della lettera dei 67 scienziati: "Benedetto XVI - afferma - sarà accolto come messaggero di pace e di giustizia e uomo di pensiero. Allo stesso modo, la nostra università ha più volte accolto rappresentanti di altre confessioni religiose e li ha riconosciuti come interlocutori in un franco dialogo sulla convergenza di alcuni valori umani e civili".
"Rispetto le opinioni di tutti coloro che le esprimono con correttezza - aggiunge ancora il rettore -. Voglio tuttavia sottolineare che tali prese di posizione in dissenso rispetto agli eventi previsti per la giornata del 17 gennaio prescindono completamente dal fatto che l'inaugurazione e la visita del Papa saranno due momenti separati (e il programma non è cambiato in corso d'opera) e soprattutto non considerano il contesto nel quale si colloca la presenza di Benedetto XVI all'Universita'".
"La cerimonia di inaugurazione quest'anno - spiega Guarini - è dedicata all'impegno contro la pena di morte. (*tra cui il papa &. anche l'aborto) Intendiamo infatti proporre un appello alla comunità scientifica internazionale a sostegno della moratoria e per la progressiva abolizione della pena capitale dagli ordinamenti nazionali in tutto il mondo".
"Benedetto XVI ha scelto di offrire in questa occasione una propria riflessione alla comunità universitaria. In ogni caso - precisa il rettore - il Pontefice giungerà dopo la conclusione della cerimonia di inaugurazione, che si svolgerà invece secondo la tradizione, con una lectio magistralis del nostro collega Mario Caravale, con l'intervento di uno studente e di un rappresentante del personale tecnico-amministrativo e con un contributo del Sindaco Veltroni e del Ministro Mussi".
E conclude: "Da laico, sono assolutamente consapevole che la nostra comunità universitaria è formata di credenti e di non credenti e lo affermerò anche in occasione della giornata del 17 gennaio".

I firmatari della lettera a Guarini, tra cui alcuni docenti di fisica come Giorgio Parisi e Carlo Cosmelli, avevano sottolineato di condividere la critica del docente di Istituzioni di fisica teorica e di Teorie quantistiche, Marcello Cini, alle affermazioni del Pontefice sul processo a Galileo Galilei.

"Magnifico Rettore - si legge nella missiva - con queste poche righe desideriamo portarLa a conoscenza del fatto che condividiamo appieno la lettera di critica che il collega Marcello Cini le ha indirizzato sulla stampa a proposito della sconcertante iniziativa che prevedeva l'intervento di papa Benedetto XVI all'Inaugurazione dell'Anno Accademico alla Sapienza.
Nulla da aggiungere agli argomenti di Cini - precisavano i firmatari - salvo un particolare.
Il 15 marzo 1990, ancora cardinale, in un discorso nella citta di Parma, Joseph Ratzinger ha ripreso un'affermazione di Feyerabend: "'All'epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto'".

"Sono parole che, in quanto scienziati fedeli alla ragione e in quanto docenti che dedicano la loro vita all'avanzamento e alla diffusione delle conoscenze, ci offendono e ci umiliano.
In nome della laicità della scienza e della cultura e nel rispetto di questo nostro Ateneo aperto a docenti e studenti di ogni credo e di ogni ideologia - concludevano - auspichiamo che l'incongruo evento possa ancora essere annullato".

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