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mercoledì 16 gennaio 2008

AMMESSI I REFERENDUM GUZZETTA SEGNI

Referendum:
Segni, «Godiamoci la giornata»
Guzzetta: «Sensazione straordinaria» .
Cicchitto: «Ora migliorare la bozza Bianco»



Mario Segni, tra i leader del comitato promotore dei tre referendum dichiarati ammissibili dalla Corte Costituzionale, si è detto «emozionato e commosso», per la decisione della Consulta. «Godiamoci la giornata. Si va veloci al referendum», ha aggiunto. «Le valutazioni le faremo nei prossimi giorni, quel che è certo è che ora i politici prenderanno atto che dovranno confrontarsi con il referendum».

«Una sensazione straordinaria» , ha aggiunto il presidente del comitato promotore Giovanni Guzzetta.

CORSERA.IT 16 gennaio
Adesso sì.

di Giovanni Guzzetta da http://referendumel ettorale. ilcannocchiale. it/ 16/01/08

Nella scorsa primavera più di 820mila cittadini hanno chiesto un referendum per difendere il proprio diritto di scegliere chi governa e chi vince le elezioni.
La Corte di Cassazione, prima, e oggi la Corte costituzionale hanno riconosciuto quella domanda perfettamente legittima sul piano costituzionale.

In Parlamento, invece, dopo due anni di immobilismo e inconcludenza si è presa la strada opposta al referendum. Sono state avanzate proposte che vogliono snaturare le elezioni e togliere agli elettori il diritto di decidere chi vince. Proposte che vogliono blindare solo in mano ai partiti tutto il potere di fare e disfare i governi. In Parlamento si vuole tornare indietro, addirittura si vogliono cancellare le riforme dei primi anni '90.

La cosiddetta Bozza Bianco è una proposta inaccettabile. E' la prova lampante di questa intenzione restauratrice. Dell'intenzione di mandare indietro le lancette della Storia.
A questo punto l'alternativa è chiara. Tutti i partiti e i loro leader hanno il dovere di assumersi le proprie responsabilità e venire allo scoperto. O si è dalla parte dei partiti della restaurazione o si è dalla parte dei cittadini e del cambiamento.

Il tempo delle ambiguità è scaduto.

A questo punto, dopo il giudizio della Corte costituzionale, i cittadini vantano la legittima aspettativa di esprimersi attraverso il referendum.
Noi chiediamo di poter votare - e presto - per il referendum perché possano essere non manovre di palazzo, ma gli elettori stessi a scegliere quale debba essere il futuro dell'Italia.
Vogliamo che l'Italia diventi finalmente una democrazia europea, non un'oligarchia da terzo mondo in mano a partiti irresponsabili.
In questi giorni, intorno al referendum sono accadute cose del tutto inedite e per certi versi sconcertanti.

Non era mai accaduto che il presidente della Camera, la terza carica dello Stato, in varie occasioni e, da ultimo, anche in visita ufficiale all'estero, cinque giorni prima del giudizio dell dichiarasse apertamente e senza alcun ritegno che il referendum è nocivo per la democrazia
Non era mai accaduto che nel giudizio di ammissibilità del referendum intervenissero ben quattro partiti per opporsi all'ammissibilità .

Non era mai accaduto che, dopo due anni di totale inconcludenza parlamentare, l'unica, pessima, proposta venisse presentata, guarda caso, proprio alla vigilia del giudizio di ammissibilità della Corte costituzionale
Non era mai accaduto che si tentasse, come accade in queste ore, di calpestare in modo così palese la volontà degli elettori in materia istituzionale.
Noi, in questi giorni, abbiamo taciuto, attendendo rispettosamente il giudizio della Corte. Adesso riprenderemo a far sentire la nostra voce e a chiedere che i cittadini possano esercitare il diritto costituzionale al referendum.
Contro i partiti che vogliono abbarbicarsi al passato noi diciamo: non accetteremo la vostra paura del futuro.
Contro i partiti che vogliono riprendersi tutto il potere, noi diciamo: sono gli elettori che debbono decidere chi vince le elezioni e chi governa.

Lo ripeto. Noi crediamo che cambiare è possibile e non cederemo alla rassegnazione.
Noi crediamo che l'Italia si meriti di più che ritornare al passato e alla palude.
Noi crediamo che l'Italia si meriti una nuova, più efficiente e responsabile, classe dirigente.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Dopo l'impazzimento denotato con l'affrontare l'emergenza rifiuti - sanitaria con poliziotti ed esercito con compiti, apparenti, di nettezza urbana, il regime urla all'unisono che l'intolleranza laicista ha tappato la bocca al Santo Padre, costringendolo a non partecipare, quale Vescovo della sua Città, all'inaugurazione dell'Università statale "La Sapienza", fondata da un suo antico predecessore Bonifacio VIII.

Mai il regime ha svelato in modo così palese il suo volto di intollerante clericalismo. E dire che ci sono tanti che in questi anni si sono affannati a difendere la repubblica laica dai vieti anticlericali!

A mio avviso anche questo episodio rappresenta la consapevolezza, da parte dei poteri costituiti, della crisi di regime. Scelte conservatrici (ordine pubblico e clericalismo vs ribellione della società civile) denotano la consapevolezza cui la sedicente sinistra e la cosiddetta destra di essere ormai al capolinea. A questo punto si augurano - e vorrebbero che si innescasse - una reazione rivoluzionista. La politica del tanto peggio per il tanto meglio è quella perseguita dai conservatori quando ritengono di poter perdere tutto. Per evitare il peggio è indispensabile una forza politica riformatrice che possa dare dignità alla lotta politica proponendo confronti ragionevoli. A portata di mano avremo il referendum elettorale che avrà come posta in gioco il sistema elettorale maggioritario o quello del proporzionale. Se vinceranno i referendari sarà impossibile tornare indietro, se il quorum non fosse raggiunto, o se vinceranno i no, il maggioritario sarà accantonato per molto tempo con tanti saluti alla governabilità ed alla possibilità della nascita di un grande soggetto politico di riformatori.