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giovedì 8 novembre 2007

SIPS Nella ricerca si deve invertire la rotta

per la cortesia di Luigi Boschi che ringrazio

LXIX Riunione SIPS
Atti SIPS 2007
Highlights 2007
PARMA:13-14/11-2007
Centenario (1907-2007) della Società Italiana per il Progresso delle Scienze
NELLA RICERCA SI DEVE INVERTIRE LA ROTTA

«Così come Volterra all'inaugurazione del 1907 sosteneva che nel campo della scienza si erano fatti dei passi indietro, così oggi si potrebbe sostenere che in Italia dal 1907 abbiamo continuato a fare dei bei passi indietro. Cosa mi propongo da questo incontro? Invertire la tendenza». Questo il primo proposito illustrato da Carlo Bernardini, presidente onorario SIPS, durante la riunione avvenuta lunedì 5 novembre nella Sala del Consiglio dell'Università degli Studi di Parma tra il Comitato Ordinatore Nazionale e quello Locale in preparazione della LXIX Riunione della Società Italiana per il Progresso Scientifico. Sarà una Riunione particolare: ricorre infatti quest'anno il primo centenario (1907-2007) della sua fondazione e si è ritenuto di ritornare nella città storica in cui la Società fu appunto costituita.

Il Magnifico Rettore prof. Gino Ferretti orgoglioso della iniziativa augurava a tutti un buon lavoro. Obiettivo dell'incontro di lunedì scorso (05/11/2007) è stato quello di puntualizzare i temi e l'organizzazione dell'evento inedito che si svolgerà tra martedì 13 e mercoledì 14 novembre.

«Siamo arrivati a un punto in cui bisognerebbe parlare dei fondamenti scientifici e metodologici da dare alla base di una società scientifica. La complessità picchia alla porta, che canzone può cantare ora la società?» ha chiesto all'assemblea Antonio Moroni, Professore Emerito dell'Università di Parma e socio SIPS.

Una tavola rotonda divenuta ormai necessaria per chiamare tutte le società scientifiche a un appello affinché «si discuta, al di sopra degli ambiti disciplinari, dei problemi comuni ricercando una comunità di intenti» ha dichiarato il segretario generale Carmine Marinucci.

Collaborare è la parola d'ordine, la conoscenza della realtà è un unico problema e unica la politica su cui dovrebbe fondarsi.

«Mettetevi d'accordo, litigate, ma uscite con un'unica faccia. Difettiamo dagli umanisti nello scambio di idee, loro litigano perché hanno dei caratteracci, ma gli scienziati si fanno gli affari loro» ha aggiunto Bernardini.

Unanime la volontà e il bisogno di darsi una mano per produrre una politica del futuro, di un futuro che non è a portata di mano. Già nel 1907 era iniziato il dibattito sulla frammentazione delle scienze e a cento anni di distanza si è verificata una crescita esponenziale delle divisioni.

«Rilanciare lo spirito scientifico –ha dichiarato il Presidente nazionale SIPS Maurizio Luigi Cumo- scuotere un mondo stagnante che da oltre 30 anni non vede cambiamenti.

Dal 1963 al 1968 in Italia si sono costruiti tre reattori nucleari: oggi abbiamo il problema dei rifiuti solidi urbani. C'è insofferenza solo a pensarlo».

I temi in programma per l'incontro della prossima settimana riguarderanno la necessità di informare sui progressi avvenuti, sollevare la questione del reclutamento e formazione dei giovani ricercatori e come questi possano incidere nelle scelte governative. Si studierà come creare una comunicazione scientifica, facendola divenire una notizia per il grande pubblico. Inoltre durante i dibattiti verranno affrontati questioni circa il rapporto tra sistema universitario, enti di ricerca ed imprese: come evitare dispersioni e duplicazioni? Come favorire la ricerca?

Incomunicabilità, dispersione, frammentazione stanno facendo cadere la scienza in un abisso.

Carlo Bernardini: «La scienza contemporanea è divenuta un luogo comune, pieno di pregiudizi e il presente sembra non avere un passato».

Tra gli obiettivi imminenti vi è la volontà di recuperare la storia delle discipline, renderle chiare, puntuali per poi saperle superare e unirsi in comuni intenti.

Occasione importante e significativa di confronto sarà la riunione del 13 sera alle 21,30 nella sala Aurea della Camera di Commercio di via Verdi. Gli studiosi SIPS si incontreranno direttamente con il mondo giovanile (invitati insegnanti delle scuole medie inferiori e superiori e studenti delle ultime tre classi delle scuole superiori), inoltre le istituzioni socioeconomiche e amministrative di Parma.

Il professore Ivo Iori, Preside della Facoltà di Architettura, ha posto come tema da affrontare il rapporto conflittuale tra scienza e tecnologia. «La tecnologia continua ad andare avanti sfruttando le grandi equazioni della storia e il messaggio che ne scaturisce è che vi è una scienza in retroguardia che non ha più da dare e una tecnologia che ha il sopravvento».

Al termine dei due giorni di incontro verrà presentato il Manifesto SIPS sulla Ricerca a sostegno della Carta europea dei ricercatori e del Codice di Condotta per la loro assunzione con il quale si chiederà al Parlamento, al Governo, alle Università e agli Enti di Ricerca la piena attuazione dei principi sottesi nella Carta che erano già stati sottoscritti dai Rettori delle Università italiane e dai Presidenti degli Enti di Ricerca nel 2005.

Ufficio stampa SIPS -

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Innanzitutto non credo che oggi si possa più pensare di separare la scienza dalla tecnologia. Le due direzioni non sono divergenti ma convergenti. Tutta la scienza prima o poi diventa tecnologia. le equazioni di A.Einstein sarebbero finite nel dimenticatoio se non fossero servite a determinare le velocità relativistiche delle particelle nei sincrotroni e nei supersincrotroni. La tecnologia dei supersincrotroni a sua volta si basa sulla teoria o sulle teorie. Tecnologia e teorie scientifiche ovvero scienza pura si completano. Enrico Fermi ha dimostrato che non c'è da vergognarsi se un fisico SPIEGA, INSEGNA FISICA e poi lavora da meccanico per mettere a punto uno strumento. E' necessario fare in modo da non sottovalutare l'aspetto del fare pratico della scienza che consente di avere molto spesso una visione corretta delle stesse finalità della scienza.