Caro Massimo
mi ricordo le volte che mi hai mostrato con orgoglio le tue carte, quelle
ammassate nei due capannoni in giardino da te... mi stupivo della tua
voracità intellettuale, della tua curiosità , del tuo ostinato desiderio
di raccogliere per dare testimonianza.
Mi ricordo che mi stupivo e che ti chiedevo quante cose avevi fatto nella
vita e tu un po' eri orgoglioso, un po' ti schernivi dicendo che eri un
vecchio...
Mi ricordo i tuoi paramenti verdi, quelli con i quali hai officiato
l'unione di Maya.
Mi ricordo il tuo sorriso, il tuo voler sapere tutto, il tuo interessarti.
Mi ricordo anche le tue mail, con notizie sempre più gravi, ma con una
dignità forte e una precisione che mi colpivano: le tue risposte sono
state molto importanti.
La cosa che mi lasci è una strada nuova che hai aperto, giusta per te e
che hai indicato anche ad altri; una nuova moralità da opporre al banale
male del pregiudizio.
Mi manchi.
Ciao
Giuseppe Lo Presti
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