Massimo Consoli è stato un grandissimo, anzi, IL grandissimo. Capace di
comprendere le persone e le epoche, arguto nell'argomentare ma al tempo
stesso intelligente e curioso. Umile quando serviva, e molto efficace
nell'azione politica e di rivendicazione. Come quando andava dal questore,
per denunciare gli omicidi irrisolti.
Aveva una fortissima attenzione per chi soffriva, e per chi in generale era
"tagliato fuori". I ragazzi di strada, per esempio, che sapeva comprendere a
descrivere con una maestria senza pari.
I ricordi personali, gli incontri che ognuno di noi porta nel cuore (il mio
primo incontro fu al World Pride del 2000, e ricordo ancora la soggezzione
che mi incuteva il "grande" Massimo Consoli, un personaggio) in questo
momento devono essere un valore che porteremo sempre dentro di noi, per
rispettare la grandezza di Massimo e per rendergli omaggio.
Perchè le sue battaglie, siano anche d'ora in poi, quelle di tutti noi.
Alla famiglia, un caldo abbraccio.
Luca Valeriani
Milano
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