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Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

domenica 14 ottobre 2007

LA PROSSIMA VOLTA E' TROPPO TARDI!!!! spunti di riflessione

ricevo e inoltro questa mail.

per chi non lo sapesse il nonsoloreggae è un coordinamento nato per
contrastare e far cancellare i concerti di gruppi musicali
lesbomotransfobici in tour per l'italia.



LA PROSSIMA VOLTA E' TROPPO TARDI!!!! spunti di riflessione



La scorsa "stagione politica" romana e' stata attraversata da uno
strano e travolgente fenomeno. Si e' ricominciato a discutere e a lottare,
in modo forte e coinvolgente, contro sessismo, omofobia e lesbofobia
(termini apparsi persino nei documenti politici delle strutture romane).

Quest'anno si era visto uno spiraglio di discussione collettiva in cui
poter chiarire finalmente che la discriminazione contro donne, gay,
lesbiche e trans è oppressione; che antisessismo e antiomofobia non
sono aspetti particolari, da delegare ai soggetti direttamente coinvolti;
che
non basta far proprie certe parole d'ordine, bisogna prendersi la
responsabilità di trasformarle in pratiche politiche e scelte collettive.

L'Italia, e Roma in particolare, sono state attraversate da personaggi
che fanno dell'omofobia e del sessismo la loro bandiera.
Abbiamo detto NO! con forza, tutte e tutti insieme, e abbiamo creato un
percorso che ha coinvolto soggetti politici eterogenei.

E' stata una grande vittoria e abbiamo sperato che questa ricchezza non
venisse ignorata perchè e' stata un primo passo di apertura ad
una riflessione importante e concreta.

Si era discusso molto di come sessismo, omofobia e fascismo avessero
elementi in comune e di come fossero generati da una cultura che
ripudiamo.

Poi i concerti fniscono, l'entusiasmo cala e che cosa succede?
In almeno due grosse iniziative antifasciste romane (una che si è
svolta quest'estate e un'altra ancora in preparazione, a sostegno di una
palestra popolare antifascista) si invitano sound e gruppi musicali che
contestano questi percorsi e ci riportano sempre più indietro.

A questo punto ci chiediamo, senza neanche troppo stupore: E TUTTO
QUELLO CHE CI ERAVAMO DETTI/E (e avevamo fatto) PRIMA?

E il fatto che queste iniziative, nonostante le critiche e la dubbia
comunicatività, si siano svolte comunque, o vengano mantenute in
calendario, che cosa significa?

Qual è la difficoltà?

Perché non si può annullare una serata dai contenuti decisamente
imbarazzanti e contrari al senso dell'iniziativa stessa?

Perché la lotta contro il sessismo è sempre sacrificabile in nome di
qualcos'altro?

Perché non si riesce a mettere finalmente un punto?

Non vogliamo dare risposte, ma continuare a porre domande.
Scegliere da che parte stare e' necessario.
Scegliere che alcuni contenuti non attraversino più i luoghi liberati
e'una condizione irrinunciabile.

Creare contesti e relazioni altre che abbiano al centro la complicità e
il rispetto, e non il potere e la
sopraffazione, dovrebbe essere la nostra prima preoccupazione.

Dire invece che "la prossima volta non succederà di nuovo", vuol dire
rimandare e trovare sempre qualcosa di piu' importante
di cui occuparsi.

Probabilmente e' ora di guardarsi e capire cosa è stato prodotto
culturalmente, negli ultimi anni, negli spazi sociali
occupati.

Cosa si è comunicato? e a chi?

Delegare alle "specialiste" e agli "specialisti" non produce cultura
rivoluzionaria.

Iniziamo a domandarci una volta per tutte se i luoghi che ci ostiniamo
a chiamare liberati lo siano veramente. Perché è così facile passare
sopra
a un percorso collettivo? E perché invece è così difficile mantenere
una coerenza, rifiutandosi di dare voce a chi non fa altro che alimentare
sessismo e omofobia?

SCEGLIERE ADESSO SIGNIFICHEREBBE PRENDERSI LA RESPONSABILITA' DI
OPPORSI AL DILAGARE DI UNA CULTURA MACHISTA E DI
SOPRAFFAZIONE, CHE NON CI APPARTIENE.

LA PROSSIMA VOLTA E' TROPPO TARDI!

antisessiste e antisessisti (fu boicottatrici/tori della musica omofoba
e sessista)

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