Vivere per la proposta di legge Eutanasia Legale

Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

giovedì 4 ottobre 2007

aggiornamenti da la strega maligna

1. Grazie
2. Sindrome di Varsavia
3. I TRANS NON SONO MALATI DI MENTE !
4. Ventuno favole per il Madagascar/4
5. Rivolta Fiscale o Evasione Fiscale?
6. Esteri: IRAN
7. Bambini e Psicofarmaci?
8. Un Dio a cui guardare (Gionata)
9. Morire di Diossina ad Acerra!

1 GRAZIE
Prima di diventare cattivo un'altra volta vorrei ringraziare tutti quelli che leggono il mio blog (www.manliok.blogspot.com) e che sono venuti alla manifestazione di domenica contro l'omo-trans-fobia perché lentamente, anche grazie alle puntine che ogni tanto metto sotto qualche sedere, anche a Napoli stanno parlando apertamente di questa "cosa" che sono i gay, le coppie lesbiche, le trans , i locali gay, l'autoironia del farci chiamare ricchioni ecc...

La manifestazione a me è piaciuta tantissimo ed anche se ci hanno nascosto un pochino e non c'era la folla del V.day, le persone presenti, soprattutto di Arcilesbica erano tutte molto motivate. La sera stessa a piazza Bellini (nostro luogo d'incontro rituale in città) c'erano dieci volte tante gli omosessuali presenti nel pomeriggio, ma nessuno tanto libero da dire alla mamma o al proprio datore di lavoro di essere gay o lesbica. Per noi è ancora una fatica enorme essere davvero liberi e dichiararci pubblicamente ed infatti ho io stesso malamente offeso spesso persone che si nascondono e che per questo motivo riducono la capacità del movimento di rivendicare i propri diritti e permettono anche involontariamente che altri ne facciano le spese davvero sulla propria pelle.

Il diritto e la forma di liberazione che pretendo in fondo sono la stessa cosa: DICHIARARCI GAY LESBICHE e vivere come GAY LESBICHE E TRANS LIBERAMENTE senza nessuna differenza rispetto a quelli che si dichiarano (o che pretendono che nessuno si dichiari...) ETERO... Anche la corte costituzionale mi da ragione : Milano - «Nella società attuale non è né culturalmente né giuridicamente giustificato alcuno stigma in relazione all'omosessualità o all'essere omosessuale». Ciò che va tutelato, dunque, è solo la «libertà di un individuo di fare pubblica dichiarazione della propria omosessualità (outing) o meno, e non la segretezza dell'omosessualità, che costituirebbe, invece, uno stigma aggiuntivo». Che ha assolto il giornalista che aveva affermato che l'ex.marito della figlia di Berlusconi l'ha lasciata per un uomo.

Alla manifestazione ha partecipato anche Rosa Russo Iervolino, tanto vituperata e forse a ragione su altri campi, ma che in questo caso ha letteralmente mandato a quel paese la Lonardo senza nemmeno citarla. Il nostro sindaco ha rivendicato il diritto, sulla base della costituzione italiana e dei valori delle 4 giornate di Napoli, di essere città libera non a parole ma nei fatti e quindi partecipando di persona alla manifestazione di gay trans e lesbiche contro omotransuofobia.
La cazziai io di persona durante la sua campagna elettorale e le feci una di quelle prediche (tanto che oggi per errore il Mattino attribuisce alla mia foto un gesto plateale di consegna di Preservativo al sindaco, che sinceramente non smentirò ulteriormente perché lo trovo comunque ben fatto...) invece lei con grande signorilità mi promise addirittura che ci avrebbe incontrato.

All'epoca sembrava un'eresia e da un anno a questa parte il clima è stato tesissimo nel nostro Paese eppure lentamente questo percorso di avvicinamento c'è stato ed è un segnale forte che la componente cristiana del futuro Partito Democratico, come vedete, sta effettivamente abbracciando anche la croce di noi cittadini con diverso orientamento sessuale o trans clamorosamente proprio tramite uno dei suoi esponenti più evidenti. Nonostante le pesanti gaffes sulle liste delle primarie in Campania è evidente un cambiamento profondo nel Partito Democratico che si spera venga alla luce in modo definitivo in quanto tale a partire dal 14 Ottobre. E’ anche per questo motivo che io andrò fino a Formia apposta per votare per questo nuovo PARTITO DEMOCRATICO, poi però si vedrà dove vuole arrivare, dipenderà da chi lo vota alle primarie!

Mi viene invece spesso criticato di essere divenuto isterico e monotono nella condanna della chiesa cattolica, a cui non ho in effetti alcuna intenzione di appartenere, ma, non avendo trovato tra i miei lettori nessuno capace di scrivere bene per arricchire il mio Diario in modo opportuno, devo ringraziare Giovanni Carbone per avermi fatto scoprire il portale http://www.gionata.org/ , che, facendo riferimento ad un personaggio coinvolto in una storia omo dell’Antico Testamento (comune quindi a tutte le religioni monoteiste del pianeta), crea uno spazio di cultura notevole dove Cristiani di tutti i tipi si confrontano serenamente sul loro essere Omosessuali e Credenti. Ruberò da questo sito ogni tanto qualche cosa di pio per moderare il mio ateismo.

Io sono solo un cantore arrabbiato e spesso anche i ragazzi, o meglio i direttivi, delle associazioni Lgbt a Napoli si offendono... ma poi ci veniamo incontro in piazza in ogni manifestazione, sempre più liberi e numerosi, come io scrivo ormai da anni, e mi toccherà di fare al solito da pin-up solo per qualche tempo, finché saremo tanti anche a Napoli (senza contare il sostegno degli etero) da non essere l'unico disposto a farsi fotografare con un cartello GAY addosso...

UN sentito GRAZIE agli organizzatori di questo evento e di quello di due settimane fa: adesso si lavori quest'anno affinché al prossimo PRIDE cittadino e nazionale TUTTI QUANTI gay lesbiche e trans legati alle varie associazioni o ai locali pubblici e tuttii nostri amici etero marcino INSIEME e senza DIVISIONI patetiche !!!

La strega maligna
Manliok

2 LA SINDROME DI VARSAVIA

Varsavia dopo le già citate 4 giornate di Napoli ci ricorda la storia dell'eroica ribellione nel ghetto omonimo di quei pochi ebrei tra i reclusi che furono osteggiati nel loro lavoro politico e militare, di liberazione oltre che di emancipazione, proprio dagli stessi ebrei loro consimili e parenti. Questi ebrei polacchi, infatti, all'interno del ghetto si sentivano sicuri e rassicurati dalle forze naziste che li circondavano e li privavano di diritti e di libertà e ne ripetevano la propaganda facendola propria, per osteggiare quei pochi che li volevano davvero liberare. La sindrome di Varsavia è allora anche quella di questi miseri omosessuali napoletani, che per ignoranza, o per vergogna, perché del popolo e quindi clonati davanti alla televisione, o perché della media borghesia e quindi clonati davanti al dio denaro, ripetono facendo la voce alta le stesse miserrime parole di Mussolini Lonardo Binetti parroci Fini Casini Bondi o Buttiglione.

A Varsavia oggi c'è un giardino che ricorda il ghetto raso al suolo, a Napoli siamo solo 500 ad avere avuto la coscienza politica di emanciparci partecipando al vituperato Gaypride nazionale o alle 2 splendide manifestazioni contro l'Omofobia e la Transuofobia. Tutti gli altri, che incontrate per caso tra i vostri amici e parenti o in piazza Bellini a nascondersi dagli sguardi anche dei loro amici, che hanno giri di amici esclusivi, cioè esclusi dalla pubblica società, o che hanno tanta paura da restare la sera chiusi davanti al monitor di un pc, sono quei mostri che si nascondo più o meno facilmente dagli sguardi indiscreti e che in qualche modo, anche se involontariamente stanno aiutando in Italia e nel mondo le truppe corazzate degli omofobi a picchiare, bullizzare o uccidere quelli che invece non si possono nascondere.

Una volta si parlava di MAFIA GAY, molto ben descritta in un film Inglese famosissimo chiamato VICTIM, e certo sono vittime di questa mafia sia i ragazzi picchiati e le ragazze stuprate di cui si legge amaramente a volte nelle cronache (dei trans si perde invece del tutto la traccia...) ma in qualche modo anche gli stessi omosessuali irretiti dall'idea FALSA ED IPOCRITA che nascondersi e non dare nell'occhio sia lo strumento per vivere come gli altri, mentre DICHIARARSI gay pubblicamente sia la causa medesima dell'omofobia.

Qualcuno abusa del criterio di vittima e considera anche questi gay persone da proteggere, quando invece sono proprio loro a giustificare nascondendosi i peggiori carnefici. Non parlo certo dell'adolescente in crisi o di chi inizia appena a capire e ad accettare di essere omosessuale, ma di chi vive questa condizione sociale in questo modo mistificato da anni e cito ancora un film famosissimo Another Country, ambientato sempre in Inghilterra.

A questi miseri gay lesbiche e paradossalmente a volte anche trans, che difendono i nostri persecutori, dedico qui una breve lista dei loro errori, per i quali vomito ogni volta che li ascolto inebetito e ai quali non pretendo di imporre le mie idee, ma tuttavia pretendo che le loro si liberino di quelle degli invasori osceni che ci torturano giorno e notte le coscienze i corpi e le vite.

Sono una persona non sono un gay o una lesbica o perfino un trans... ma un maschio etero vuole essere trattato da maschio, solo un gay dice di essere persona...affermare la propria identità e in questo caso l’omosessualità è terapeutico!
Il gaypride è una carnevalata: è vero non c'è che dire i transessuali e i travestiti ci sono e se vanno bene alla Napoli bene che li paga per prostituirsi o a Sircana per chiedere indicazioni stradali, è bene che marcino con i loro abiti da lavoro!
io sono gay e quindi maschio, o sono lesbica e quindi femmina (per i trans non vi dico dicono di tutto e il contrario di tutto): io pretendo che il proprio modo di definirci maschio o femmina o qualunque altra cosa sia rispettato da ogni eterosessuale in modo rigoroso, ma allo stesso modo pretendo che ogni omosessuale e trans riconosca almeno a sé stesso e nella propria comunità di essere inesorabilmente FROCIO ! Negare che siamo froci è il nostro modo di essere Transuofobici e di accollare solo ad effeminati, virago e Trans la colpa delle persecuzioni che subiamo
I gay sono più ricchi perché non hanno famiglia: come dire che gli ebrei sono più ricchi...mi pare che venga da lì questa sciocchezza! L'errore gravissimo confonde la disponibilità economica di un professionista scapolo perché omosessuale (e stiamo invece chiedendo i vincoli del matrimonio anche per i gay, nonché le adozioni per le famiglie arcobaleno) quando invece lo stipendio medio di un gay rispetto ad un pari della medesima estrazione e ruolo sociale è più basso, il numero di ore lavorate maggiori, non esiste nessuna assistenza adeguata durante la vecchiaia o la malattia e le pensioni integrative e le assicurazioni sono a favore dei parenti eterosessuali...
Non vado in giro a dire a tutti di essere gay o lesbica: in ogni conversazione che si rispetti, anche di tipo strettamente tecnico, volontariamente o meno, dopo 3 massimo 4 minuti a tutti i componenti di un gruppo non troppo numeroso (se no ovviamente ci vuole più tempo perché tutti parlino almeno 3 minuti) qualunque sia il motivo per cui si sono incontrati e di cui stanno discutendo, affermeranno in modo diretto, indiretto, implicito e gestuale, le proprie preferenze eterosessuali. Il discorso è più rapido tra soli maschi o tra sole femmine, mentre è finalizzato a creare un campo per eventuali approcci quando il gruppo è misto.
Questa non è una spiaggia gay ma una spiaggia libera: a Gaeta come nel resto d’Italia sui lunghi tratti di spiaggia libera, spesso molto isolati e quindi ancora non soggetti a speculazione edilizia, la popolazione si distribuisce naturalmente secondo i gusti sessuali o altre caratteristiche che seguono necessariamente la gaussiana come tutti i fenomeni naturali. Nel caso specifico su circa 8oo metri da sinistra si osservano le famigliole con tanti bambini, poi quelle con ragazzi grandi, quindi i giovani gruppi eterosessuali e le coppiette etero. Solo negli ultimi metri a destra all’improvviso scompaiono quasi del tutto le donne e oltre il 90% delle persone è decisamente gay, lesbo o trans. Esiste una fascia intermedia dove ci sono molti giovani che poi si scoprono bisessuali mentre al fondo c’è un gruppetto di nudisti eterosessuali che si confonde con quelli omosessuali e transessuali, (meno di 50 persone su oltre 500 del tratto gay.nudista).
Se chiamo un posto con la sigla gay allora mi sto ghettizzando: sicuramente se qualcuno mi impone di andare in un posto con una sigla tipo chiesa discoteca teatro o cinema non penso di andare in un ghetto, ma se la parola è gay, e indica una cosa che è profondamente disprezzata dalla società ma che è comunque la mia identità allora che faccio? Se vado in giro io vedo scritto eterosessuale dappertutto ma si capisce che sono i miei occhiali a non essere buoni. I negozi di abiti da sposa e bomboniere, le chiese per sposarsi, i negozi premaman, non parlano del sesso eterosessuale, e certo nemmeno le tette delle letterine, i cartelloni pubblicitari o i cinema porno. Per quanto giri però non trovo scritto da nessuna parte la scritta gay a Napoli se non sulla bandiera di ARCIGAY. La gente odia la parola gay perché ci odia e fargliela leggere proprio dove ci siamo noi è l’unico modi di fare capire al mondo che esistiamo, che non ci possono NEGARE o DIMENTICARE, anche se per non essere perseguitati uno può anche dire di essere americano, ed invece è una spia russa…Mettere la bandiera Arcobaleno magari con la scritta Arcigay là dove sono i luoghi di incontri di omosessuali lesbiche e transessuali è un obbligo morale che dobbiamo incoraggiare per non essere più cancellati dalla storia del nostro amato paese.
Sono Teresa non Lesbica: questa è l’unica che a volte passo perché lesbica nella testa della gente è spesso solo un’offesa o peggio una fantasia sessuale di un maschio eterosessuale che desidera due donne, in realtà bisessuali. Però il termine Lella che è più neutrale, oppure gay o omosessuale resta una bandiera della propria dignità che molte donne lesbiche non riescono a dire nemmeno a sé stesse o a me che certo non potrei approfittarne per sedare i miei ben diversi appetiti sessuali. Vergognarsi di essere lesbica è più facile e più doloroso, perché le donne desiderano più degli uomini di avere dei figli e una famiglia (o forse le hanno insegnato che solo quello è il senso della vita di una donna) e accettano matrimoni di copertura con uomini con poche esigenze sessuali lamentando poi dispareunia o frigidità a patto di non dire a sé stesse con semplicità che non è il maschio che le eccita durante le notti d’estate.

3 I TRANS NON SONO MALATI DI MENTE !

Dott.ssa Antonella Lucia Faiella ( in anagrafe della razzista italia : antonio )
Orgogliosamente Donna di Genere Sessuale Transessuale
Rec. Postale : Engineering Studio Research
CP 66, Posta Centrale
74100 Taranto
Rec. Email : antonellalucia@email.it

Ai Sig.ri Rettori delle Università

Oggetto :Lavori e ricerche accademiche che infangano la dignità delle Persone
Transessuali con speciale riguardo alle Donne Transessuali.


Chiarissimi Rettori,

mi rivolgo alle Loro Persone in quanto ritengo che qualsiasi ricerca o lavoro dei Loro dipendenti debba avere comunque il Loro avvallo con tutte le responsabilità che comporta.
Come Donna Transessuale noto spesso e volentieri ( studi di psicologi , sociologi, antropologi, ecc ) che osano scrivere ancora baggianate ingiuriose sulle nostre persone quando Centri Di Eccellenza di Ricerca Medica hanno più volte asserito ufficialmente che siamo persone Intersessuate ( come gli ermafroditi e gli pseudo ermafroditi ) e pertanto persone NORMALISSIME e che per questo dobbiamo essere tolte anche dall'elenco delle malattie mentali del DSM , lo si è fatto per le Persone Omosessuali che hanno tolto una gran fetta di "mangiatoia" a chi si inventava e vendeva pseudo libri, pseudo tesi e pseudo articoli sulla loro "grave malattia" ma ancora non si fa niente per le Persone Transessuali che , già soggette a disforia di genere indotta anche in modo coercitivo da questa Società Razzista Catto - Maschilista devono anche essere soggette a falsa informazione da parte di individui ( quasi tutte donne di genere femminile forse loro in preda ad una crisi di identità ).
False informazioni che poi si vestono dell' Autorità che ad esse conferisce l'appartenenza ad una Istituzione Universitaria e questo è gravissimo ed il brutto è che questi "studi" vengono compiuti in strutture statali il cui budget per le attività di ricerca è dovuto alle elargizioni dovute dallo Stato con le TASSE che pagano anche le Persone Transessuali .
Ho letto tempo fa un libricino su una ricerca fatta da una "ricercatrice" della Università di Perugia mi sembra che è un vero insulto alla nostra dignità , pieno di ironie e affermazioni concettuali almeno a mio avviso oltraggiose delle nostre persone , persone che dolcemente l'avevano anche aiutata nella sua "ricerca" .
Ultimamente mi sono trovata tra le mani un altro obbrobrio "letterario" ed è la ricerca effettuata da una certa Monica Canestrari ( mi sembra dell’ Università di Bologna ) in un libro intitolato " Uomo - Donna " con prefazione di una certa Licia Musciamesi e mi fermo a considerare solo alcune loro asserzioni sulle Nostre Persone presenti nell'introduzione del suo "libro" non entrando proprio nel merito del corpo del testo in quanto è proprio una barzelletta a mio parere comunque altamente offensiva perché noi non siamo né " sindromi " e ne " condizioni" ma persone NORMALISSIME socialmente DONNE ( mtf ) o UOMINI ( ftm ) come socialmente sono Donne le Femmine e Uomini i Maschi !

Mi limito solo ad alcune frasi della introduzione :

Ø " studio psicodiagnostico sul transessualismo" e perché non facciamo uno studio psicodiagnostico sul femminilismo ?! Perché non vengono nel mio studio queste "scienziate" così analizzo il loro "sentirsi donne" in quanto presuppongono di essere femmine per poi analizzare il perché asseriscono di essere femmine ?!
Ø " soggetti geneticamente maschi educati come femmine o geneticamente femmine educati come maschi " queste sono illazioni presuntuose e offensive e la scienza medica ha dimostrato che geneticamente siamo intersessuate ( ne maschi e ne femmine ) perché tale è il nostro sesso cromosomico mentre il nostro sesso gonadico è maschile ( mtf ) o femminile ( ftm ) ma il nostro sesso sociale , che è comportamentale, è sullo stereotipo DONNA ( mtf ) e UOMO ( ftm ) ma sempre perché siamo Donne o Uomini transessuali e non perché " ci sentiamo donne ( o uomini ) perché vogliamo copiare le femmine ( o i maschi ) "
Ø " il disgenetico corretto non sviluppa un aspetto armonico della personalità " ma le egregie "signore" dovrebbero vedere che " armonica personalità ho io " !
Ø " il disgenetico corretto rimane sempre una persona internamente travagliata , disarmonica ……… " posso assicurare ( anche se non mi è dovuto farlo) che io non sono ne travagliata e ne disarmonica e come me tutte le amiche transessuali che conosco e sono tantissime e di tutte le estrazioni sociali e di razza .
Ø " il problema della devianza è nel transessuale ed è molto profondo ………. " la devianza in che senso ? dal Femminile, al Maschile ? ma se non centriamo un tubo con i maschi e le femmine in quanto siamo intersessuate/i ! e poi che significa " è molto profondo " in che senso, in base a che principi di misurazione del nostro essere e della presunzione di poterci giudicare ".
Ø " figli che rifiutati alla madre hanno fatto da madre a se stessi " qui rasentiamo il ridicolo, io ho avuto due genitori stupendi e la mia mamma, buon anima, una mamma coraggio che , quando ho deciso di uscire fuori , non ha avuto grossi problemi nell'iniziare e chiamarmi e a considerarmi una donna ( quel che io sono e non….. sento ).
Ø " hanno bisogno di modificare il proprio corpo per ricostruire la diade madre - bambino immaginaria " qui è la loro immaginazione che imbizzarrisce perché noi utilizziamo le tecniche di estetica e di chirurgia estetica per stare bene con noi e con gli altri come fanno le femmine che non per questo "diventano femmine" come noi non diventiamo transessuali perché lo siamo dalla nascita ( al quinto mese di gravidanza si differenzia la /il transessuale ) . I problemi di peluria li abbiamo tutti perché tutti proveniamo dalle scimmie e dipende dalla più o meno produzione di testosterone ( è banale lo sanno anche i bambini ) però a noi viene chiamata barba mentre la loro la definiscono " baffetti " , " irsutismo" ma vi assicuro che ho conosciuto femmine con una barba dura e folta da fare paura a un’ orco quindi evitiamo simili argomentazioni per dimostrare che vogliamo diventare Donne perché noi lo siamo già in quanto Transessuali mtf .
Ø " messi nell'impossibilità di modificare il corpo essi minacciano il suicidio, così come tentano il suicidio quando il partner li abbandona. Ecco perché la correzione chirurgica rappresenta un suicidio parziale , onde evitare quello totale. Ma una volta operati esse non diventano vere donne ( o veri Uomini ). Questo è ovvio…………." Questa asserzione merita una particolare attenzione; in primis si nota una sospetta soddisfazione dal fatto di essere ( l'autrice ) parte decisionale della vita di una donna transessuale in contrasto pure ai disposti legislativi comunitari ai quali neanche quell' obbrobrio della 164 è adeguata , poi anche le femmine possono tentare il suicidio quando vengono abbandonate non vedo il nesso ! Poi le altre considerazioni sulla operazione chirurgica non sono neanche degne di considerazione ed infine si ritorna allo stato confusionale confondendo l'essere Donna ( o Uomo ) che rappresentano il sesso sociale , una stereotipizzazione di comportamenti ( parlare, gesticolare ecc. ) che prima poteva essere associato al genere sessuale Femminile ( o Maschile ) ma ora finalmente è riconosciuto associato anche al Genere Sessuale Transessuale , ricordando poi all'autrice che degli studi compiti da un gruppo di veri ricercatori , mi pare del Gemelli di Roma e su mandato dell’ allora Ministero della Sanità, hanno UFFICIALMENTE ASSERITO CHE LE TRANSESSUALI MTF SONO MOLTO PIU' DONNE DELLE FEMMINE E CHE I TRANSESSUALI FTM SONO MOLTO PIU' UOMINI DEI MASCHI . Quindi egregie "scienziate " in quello che avete scritto per me non c'è niente di ovvio ma molto di presunzione e preconcetto verso le nostre persone e anche pubblicato abusando della vostra posizione.

L' Istituto di Psicologia ( mi sembra ) della Università di Padova ha dovuto "fare i conti" con una mia email per altre tentate "ricerche" sulle persone transessuali che mi hanno infastidita .

Egregi Rettori Universitari , mi sarebbe gradito che ci fosse più controllo prima di concedere "studi e ricerche" sulle persone transessuali e ritengo che qualche studio e ricerca andrebbe fatta sulla disforia sociale di maschi e di femmine tenendo presente inoltre il rischio per qualche "ricercatrice" di sfociare in asserzioni talmente gravi ed illecite da rischiare anche la querela !

Dott.ssa Antonella Lucia Faiella


PS : mia piccola presentazione ( non esaustiva ma sufficiente ) per rendere conto a simili "scienziate" che prima di sparlare su noi transessuali si devono sciacquare la bocca con l'acido.

Dott.ssa Antonella Lucia Faiella ( Ing.P Eur., MBA, MS, Ph.D )
Ingegnere Civile, Meccanico e Agrario
Dottoressa in Scienze industriali con Master in Direzione Aziendale
Specialista della FITA - Confindustria in Sicurezza Aziendale
Safety e Quality Auditor qualificata dal CEPAS
Membra IQA ( Istituto della Qualità Britannico )
Membra della CHAMBRE ( Camera Europea dei Periti Stragiudiziali )
Docente Sportiva Federale , Attrice , Libera Operatrice Giornalistica
Addetta alla Sicurezza sul Lavoro nella Base Militare Navale di Taranto
( per altro basta battere in mio nome completo sulla barra indirizzi di Google )

4 Ventuno favole per il Madagascar

Magari stasera non avete più voglia di mettere un piede nell’acqua pensando che da solo apparirebbe come succulenta preda per voraci e miopi crucchi, mentre il cielo solo vi appare limpido e stupendo, dimentichi del destino delle stelle e delle veloci aquile che lo solcano da ogni parte. Invece il mondo è fatto appunto dal continuo divorarsi del pesce grande con il pesce piccolo, della foglia da parte della terra, e della terra da parte degli alberi che portano nuove e numerose foglie. Scocca la freccia disumana dall’arco inventato dall’uomo ma la sua vittima non è certo ignara del suo destino: solo sognando di notte l’uomo spera ancora che le favole siano reali e la realtà una favola da cui fuggire via. Oggi nemmeno marciando in mezzo al centro del Madagascar sappiamo però sentirci sicuri che quella freccia volente o nolente colpisca invece proprio noi.

Limpia vola sicura da nemmeno un giorno e solo intorno al nido per paura di salire e scendere nell’aria infinita, visto che per ora sa andare solo in orizzontale. Sono giorni che mangia solo piccoli bruchi morti che sono rimasti nel nido perché gli altri fratelli hanno già imparato a cacciare in picchiata e sua madre stanca della sua follia l’ha lasciata da sola nel nido per darle una lezione di vita. Limpia è convinta che il mondo sia crudele e vuole per forza mangiare solo piccoli bruchi e foglie per farsi passare la fame, anche se poi non le resta tanta forza nemmeno per volare, perché le prede calde che a volte la madre le portava piangevano e urlavano come lei e i suoi fratelli, ed avevano paura, come anche lei quella volta che ha guardato in basso e la mamma le aveva dato la spinta perché cadendo nel vuoto iniziasse a volare. Erano mesi che discuteva con la madre, che pazientemente solo per lei finora aveva continuato a cacciare i bruchi e i vermi mentre il padre le spiegava che il sangue è sangue e non si può rinunciare alla parte più essenziale di quella che è la propria natura.

Limpia si ricorda ancora quel giorno in cui una vittima pelosa a lei destinata le parlò dolcemente, nonostante avesse tanta paura, come fossero amiche e lei allora istintivamente presa da quel particolare tono di voce la scacciò urtandola col becco finché non cadde via fuori dal nido, forse morendone, forse trovando una via diversa per vivere ancora. Da allora aveva iniziato il suo sciopero della fame ed anche se vedeva tutte le altre prede divorate dai suoi fratelli, che intanto crescevano più forti e più velocemente di lei, continuava a mangiare solo dei rari bruchi di cui la madre disperata continuava a nutrirla. In qualche modo tutto era cominciato per l’impressione di quella vocina e continuava nel suo ricordo e nella speranza di poterla ascoltare ancora. Fu così che avendo ormai perso le forze e mangiato forse l’ultimo bruco cadde velocemente verso il basso, dove c’era un prato e solo all’ultimo momento per istinto diede quei due spasmodici battiti d’ala che le permisero di atterrare anziché schiantarsi contro quel verde suolo.

A terra provò a svegliarsi ed aprendo gli occhi vide decine di vermi e bruchi intorno a sé di cui iniziò a nutrirsi riprendendo così un po’ di forze. Decise allora di non volare più e di restare camminando sui due artigli sopra quel prato ricco di nutrimento a lei gradito e di esplorare magari un poco anche quel bosco che dall’alto del suo nido le era sembrato solo una macchia di colore scuro. SETTE

Dieci giovani fossa, di cui non ne rimase nessuno! Anche nel mondo dei feroci animali che noi stiamo estinguendo, come le tigri i lupi gli orsi e i leoni, ci sono delle prede potenziali: i loro cuccioli e i loro anziani malati. Nessuna aquila pietosa li risparmia e nessun coccodrillo annoiato se li lascia sfuggire perché il ciclo della natura, anche quella che abbiamo cercato di visitare e di rispettare questi giorni in Madagascar, si realizza proprio grazie alla continua metamorfosi della materia organica, ossia di un ciclo di prede e predatori senza fine.
Saltano infatti i nutrienti da un corpo all’altro e solo apparentemente le piante fanno eccezione lasciando in realtà ai batteri il compito di divorare corpi animali e vegetali morti ai loro avidi piedi, affinché il ciclo continui. Mentre ceniamo, anche oggi, carcasse di animali e vegetali, strappati dai loro tronchi vitali, ricordiamoci allora anche di quei poveri piccoli fossa…

Do re mi fa sol la si bemolle diesis e bequadro erano i nomi immaginati dalla giovane fossa che aveva spesso sognato un futuro meraviglioso per tutti i suoi cuccioli. Certo non poteva sapere quanti sarebbero stai i suoi figli, ma anche l’altra volta aveva avuto proprio dieci cuccioli e così la sua fantasia durante i brevi mesi di gravidanza erano volati su queste immagini meravigliose. Calla non sapeva nemmeno cosa significassero quei nomi ma li aveva sentiti cantare da alcuni uccelli, che volavano tra i boschi mentre facevano lezione ai propri figli, e così, avendo sempre sognato di volare e non potendolo fare, sperava che quei nomi potessero portare magicamente fortuna ai suoi piccoli. La maggior parte dei suoi precedenti neonati era ormai grande e quindi era sicura questa volta di sapere prevedere per i suoi piccoli ogni possibile pericolo.

La sfortuna volle che Calla fosse però malata e non sapendo gli animali curare il diabete o gli infarti, né sapendo come evitare di morire per questo o quel accidente, proprio mentre stava finalmente partorendo proprio dieci splendidi cuccioli, morisse addormentandosi nel sonno profondo e volando finalmente in cielo con quegli uccelli canterini che aveva tanto invidiato per tutta la vita. Fu così che vennero al mondo Do re mi fa sol la si bemolle bequadro e diesis, senza sapere nemmeno quali fossero i loro nomi e guardandosi confusi intorno persi tra i liquidi del sacco vitellino e la carcassa della povera Calla di cui non seppero mai nulla. Uno o due cuccioli arrivarono a saggiare un poco del latte ancora caldo da quel corpo, che non avrebbe potuto mai più produrne per loro e forti di un pasto breve richiamarono gli altri con un breve ululato, il primo della loro vita.

Chiamiamo allora bemolle e bequadro i due cuccioli un po’ ribelli un poco sordi, che lasciarono subito dopo la nascita il gruppo senza che nessuna madre amorevole li portasse indietro, per avventurarsi nella misteriosa foresta che li circondava. Caddero subito nel fiume di cui non conoscevano né l’esistenza né il significato e in breve o affogarono o furono ingoiati dai crucchi. Nessuno dei loro fratelli se ne accorse, perché non sapevano certo contare né sapevano chi erano o cosa ci stavano a fare a questo mondo.

Diciamo allora che Do e Re, raggiunti dagli altri grazie al loro urlo da neonati, istintivamente capirono quanto grave fosse la situazione per semplice fame rispetto alla sazietà che avevano provato nell’assaggiare quel povero latte materno, mentre gli altri dello stare a questo mondo con la pancia vuota o piena non capivano affatto la differenza. Sempre l’istinto li colse quando decisero di allontanarsi da quel luogo dove ormai non sembrava esserci altro da scoprire o da mangiare mentre i fratelli e le sorelle neonate vollero seguirli per semplice continuità con il gesto precedente o per un improvvisato spirito di gruppo. Si incamminarono tutti nello scuro della notte e nel folto della foresta seguendo la linea del volto di quella carcassa che era forse un segno del destino, non sapendo che era invece proprio la loro madre. Nemmeno pochi passi poterono allontanarsi che un'aquila passata là per caso, attratta dagli odori sanguigni del corpo di Calla, raccattò a casaccio uno dei cuccioli, che per comodità diremo essere lo sfortunato Sol, rimasto da solo per soli pochi istanti mentre guardava in alto attratto dal suono di uno di quegli uccelli che tanto la madre aveva invidiato nella sua breve vita.

Tutti i restanti cuccioli passarono la notte fino a trovare all’alba un sole spettacolare, caldo e gigantesco ad attenderli proprio di fronte a loro. Pensando fosse un Dio o qualcosa di bellissimo gli corsero incontro con tutte le loro poche forze stancandosi e separandosi di alcuni metri uno dall’altro. La giovane Mi affamata era quasi in testa al gruppo quando decise di fermarsi ad assaggiare delle rosse bacche nelle quale era inciampata. Potè finire la corsa per prima fino al bordo del campo dove girava un’altra ansa del fiume ma ivi svenne tra conati orrendi per i quali morì dopo pochi strazianti minuti. Tutti i suoi fratelli accorsi e le sorelle superstiti emisero insieme un urlo nel vederla in quelle condizioni ma poterono solamente sospingere il corpo dentro l’acqua sperando che il lontano Dio Sole potesse aiutare Mi: videro invece un crucco spalancare le fauci e divorare il corpo esanime della sorella.

Fa si mise a urlare contro il crucco ma appena toccò l’acqua un altro crucco si mosse verso di lei e solo a fatica Diesis, che forse aveva capito tutto, riuscì a trascinarla via tirandola a morsi per la coda. Da questo momento in poi chiameremo Fa la piccola superstite che ad ogni scoperta e pericolo si avventerà ululando, contro uccelli e innocui ranocchi ma anche contro crucchi, serpi e famelici fossa di altre famiglie, sfuggendo per mesi alla sua sorte grazie a Diesis che se la porterà pazientemente via ogni volta prendendola a morsi per la coda. Fa non sfuggirà però all’infezione causata proprio dai morsi di Diesis, che le aveva sì salvato la vita in tante occasioni, ma ne avrebbe involontariamente causato successivamente la morte. In tutto questo tempo Fa fu però una delle ultime superstiti grazie al suo coraggio e Diesis con lei grazie alla sua prudenza e a quel istinto capace di vedere i pericoli ovunque si trovassero, magari eccedendo di zelo, anche nei confronti di quegli uccelli colorati e canterini che li circondavano sempre.

Do e Re credevano di essere i capi guida del gruppo insomma e quando per prudenza tornarono tutti nel bosco cercarono per gli altri qualcosa da mangiare. Il prudente Diesis che forse aveva assistito alla scena si rifiutò di toccare le bacche e gli altri la seguirono per istinto ma tra i piccoli insetti morti, i bruchi e i funghi non sapeva cosa scegliere. Si invece coraggiosamente accettava tutto quello che Do e Re gli portavano da mangiare e insieme a Do fece una grande indigestione ogni giorno finché per causa sembra di un enorme bruco velenoso o di un fungo maligno morirono di notte tra gli spasimi vicini entrambi, proprio come la piccola Mi qualche giorno prima.

Il dubbio si insinuò nello sparuto gruppo superstite e Re perse d’improvviso la sua sicurezza e il suo appetito. Siccome Fa era evidentemente una sbarazzina e Diesis troppo prudente toccò a La decidere quale direzione prendere e fidandosi degli odori che sentiva nell’aria, che le ricordavano il momento della nascita decise da sola quale direzione prendere, seguita dagli altri senza esitazione. La sorte, sappiamo, non era affatto favorevole ai piccoli fossa che incontrarono grazie all’intenso odore un gruppo di famelici lontani parenti, che ignorando la parentela o semplicemente non avendo nessun Dio al di fuori del proprio stomaco, provarono subito a circondarli. Fa si avventò subito in difesa di Re e La che stavano più avanti, e ancora una volta Diesis, una delle ultime volte, dovette trascinarla via mordendole la coda, mentre gli altri due fratelli venivano sbranati senza sapere nemmeno difendersi dai loro propri simili.

Del destino di Fa sappiamo già tutti e la premessa non è stato un inganno: in questa fiaba sono morti ben dieci piccoli fossa (nove cuccioli e la giovane madre), lasciando superstite Diesis, che a sue spese aveva conosciuti tutti i pericoli del Madagascar e riuscì a sopravvivere alla propria infanzia, almeno fino alla prossima fiaba. OTTO

5 RIVOLTA FISCALE o EVASIONE FISCALE ?
Perché la destra vuole mandar via chi toglie soldi agli evasori?
Ha tolto 10 miliardi agli evasori
La destra vuole cacciare Visco
Roberto Roscani.

In fondo l'unico ad aver detto la verità, con la sua faccia da cherubino stagionato, è Pier Ferdinando Casini: «Visco? Se ne deve andare non per il caso Speciale ma perché sta spremendo i cittadini». Insomma al viceministro - sotto le apparenze di un caso di conflitto di poteri tra autorità politica e corpi separati della macchina pubblica - si vogliono far pagare i buoni risultati raggiunti. Il professore, che la destra si diverte a dipingere come un vampiro, ha portato a casa un risultato eccezionale. Si tratta di una cifra tra i 9 e i dieci miliardi di euro. Eccezionale specialmente se si pensa a cosa aveva trovato nelle stanze delle Finanze 13 mesi fa. Un esempio: prendete l'Iva del 2005: l'imposta lorda, ovvero quella «annunciata» era di 105 miliardi, quella effettivamente versata di 85-86 miliardi. Venti miliardi sparivano tra l'annuncio e l'effettivo pagamento: nelle tasche di chi? Per chi lo vuole abbattere Visco resta l'uomo delle tasse e da noi chi vuol far pagare tutti è l'unico colpevole!

6 ESTERI: IRAN
Diritti Umani APPELLO PER LA LIBERTA' IN IRAN Sottoscrivi l'appello di Arcigay, ArciLesbica e Lamanicatagliata contro la recrudescenza della repressione del regime: vai sul sito www.dirittiumani-iran.org

Almajinejad è andato alla Comolbia university a New York per dire al mondo che nel suo paese gli omosessuali non esistono ripetendo quello che fu un clichè di Mussolini per giustificare contro di noi ogni forma di violenza privata e pubblica fino alla tortura e alla morte nei campi di concentramento... ma per Almajinejad non è mai avvenuta la Shoah e le donne nel suo paese sono trattate benissimo...

7 Bambini e Psicofarmaci ?
http://www.politichesociali.it/petizione_ok.php?

Anche Beppe Grillo ha sostenuto l'attività di www.giulemanidaibambini.org che un giovane assessore napoletano sta portando avanti con l'aiuto di tutta la comunità scientifica. Beppe Grillo (comico): "A milioni di bambini in America, tra i 6 e i 12 anni, ai bambini agitati, danno una pastiglia, il Ritalin: è un derivato dell'amfetamina, se la prendo io cammino sul soffitto, se la dai a un bambino, che ha il metabolismo accellerato, si seda! Adesso hanno iniziato a fare i test nelle scuole per dare la pastiglia. Le domande sono del tipo: TUO FIGLIO SI AGITA SULLA SEDIA? Ma io ho sei figli, si agitano tutti, e mica solo sulle sedie, allora gli devo dare lo psicofarmaco anche a loro! Oppure: perde spesso le cose? Da la risposta prima che l'insegnante abbia finito di fare la domanda? Ma qui allora tutti i bambini in Italia bisogna rinchiuderli in ospedale perchè sono tutti malati di mente! Ma questo è criminale...GIU LE MANI DAI BAMBINI!" dal sito www.giulemanidaibambini.org

Come Psichiatra oltre che Strega Maligna devo aggiungere solo che esiste già una terapia adeguata alla sindrome di agitazione dei bambini: TOGLIERE PER DUE SETTIMANE COMPLETAMENTE TV, PC, Ipod, Xbox, Cellulare ed altre mostruosità elettroniche che ipnotizzano e rincoglioniscono i bambini che poi dopo non sono più capaci di relazionare nemmeno con una sedia. Questo obbliga i genitori, che usano questi mezzi al posto della baby sitter a relazionare con i bambini come persone e ad insegnargli che significa vivere in società, giocare insieme e studiare sul serio! Dopo due settimane è necessario reintrodurre a vita per un massimo di DUE ORE al giorno i mezzi, ma sempre sotto il controllo dei genitori per quanto riguarda i contenuti veicolati dai mezzi elettronici...
Questo vale ovviamente sia per i bambini agitati che per quelli per i quali i mezzi elettronici funzionano proprio come dei sedativi !

A voi la scelta: figli rincoglioniti da mezzi elettronici oppure sedati dal Ritalin??
La strega maligna
Manliok
FIRMIAMO LA PETIZIONE SI O NO?
WWW.POLITICHESOCIALI.IT

8 Un Dio a cui guardare
www.gionata.org

Le due impegnative domande che ci pone la mail di Roberto, che abbiamo girato sia a fra Roberto sia al pastore valdese Gregorio Plescano, scaturiscono dalla condanna che i testi ufficiali della chiesa cattolica fanno dell'omosessualità. Ma siamo proprio sicuri di ciò?
La Chiesa quando affronta il tema dell'omosessualità parte dal concetto di natura, come qualcosa di dato e non scelto e questo viene suffragato dal passo della bibbia quando dice che Dio crea l'uomo e lo crea maschio e femmina. Poi aggiunge che, poichè non è bene che l'uomo sia solo, vuole affiancargli qualcosa che possa corrispondergli e crea la donna. Penso che la Chiesa , quando parla di famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e aperto alla vita, parte da questo disegno di Dio. Penso che nessuno voglia contestarlo. Ma pongo due quesiti. Oggi ancora da più parti si afferma che la persona con comportamento omosessuale "sceglie di essere", quasi come se noi, violentassimo un abito che ci troviamo addosso per poi indossarne un'altro a nostro piacimento, frutto di un nostro capriccio. Se penso alla mia vita, alle mie lotte - come di tanti altri - debbo riscontrare che questo non è assolutamente vero. E allora cosa si intende per natura? E' qualcosa che era nel disegno di Dio all'origine, oppure qualcosa che la realtà della nostra esperienza ci fa riscontrare? A questo proposito anche la Chiesa riconosce che si può agire per condizione. Secondo quesito. Dio vuole affiancare ad Adamo qualcuno che possa corrispondergli come compagnia. Ora la persona omosessuale, non potendo vivere da sola e si realizza in una dualità, quale compagnia gli si adatta realmente? A questo proposito la Chiesa invita a vivere la dimensione omosessuale nella assoluta astinenza, essendo gli atti "intrinsecamente disordinati" Chiedo: si vive una condizione di verginità in forza di una vocazione libera ed accettata o per una condizione non voluta? Grazie Roberto
La risposta....Roberto carissimo, la pace sia con te.Il Catechismo della Chiesa Cattolica (da questo momento CCC) è il riferimento cattolico più “qualificato” e ad esso fanno riferimento tutti gli altri testi successivi del Magistero sul “problema” dell’omosessualità. Fondamentalmente, cercando di rispondere alla tua email articolata in due grandi e toccanti interrogativi, farò riferimento, dunque, oltre che, naturalmente, alla Sacra Scrittura, soprattutto, appunto, al suddetto CCC. Allora comincio col dire che il CCC non fa riferimento alcuno ai testi del Genesi cui tu giustamente ti riferisci e che sarebbe ovvio fossero citati, ma preferisce invece citare tutti i brani notoriamente omofobici, da Sodoma e Gomorra alla teologia paolina tristemente usata per dimostrazioni sull’evidenza delle “gravi depravazioni [1]” attribuibili alla omosessualità. Non cita il Levitico. Ma non mi soffermerò su queste riflessioni di carattere esegetico. Ci saranno altre occasioni. E’ vero, però, che dopo un dubbioso accenno al mistero psicologico dell’omosessualità (la cui genesi è in gran parte inspiegabile)[2], il Catechismo parte in quarta verso un processo di cui il primo atto è “la sentenza di condanna” che si conclude con una stretta finale degna di Perry Mason: gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati e contrari alla legge naturale, precludono all'atto sessuale il dono della vita, non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale e in nessun caso possono essere approvati [3].Roberto carissimo, sarebbe stato assai più logico (e forse più rispettoso per le persone omosessuali) riferirsi proprio all’atto creativo in cui si stabiliscono le “prime coppie” come tu fai giustamente rilevare. E invece no! E ti dirò poi perché. Mi sono volutamente dilungato su questa introduzione al tema perché vorrei dirti con dolore, caro amico, che io non mi trovo in sintonia con quanto postulato dai saggi compilatori del CCC. Innanzitutto perché i brani citati dal “Catechista” non corrispondono a una volontà omofobica dell’Autore sacro e questa non è una mia teoria ma il risultato di una ricerca incrociata di studi esegetici del testo che si possono ormai leggere anche nelle note di ogni Bibbia seria che circola nelle nostre case. Non per niente il Catechista è costretto a partire con le citazioni bibliche per poi passare con abilità alla sacra Tradizione, soggetto di tutta la “sentenza” sopra riportata.
Ma veniamo alle tue due domande. La prima pone l’accento sul fatto che la “condanna” del Magistero sembra partire dal presupposto che l’omosessuale abbia la possibilità di scegliere tra almeno due identità diverse, quella di essere omo e quella di non esserlo. Citi le tue battaglie (che sono le stesse battaglie di ogni omosessuale) e ti chiedi (e ci chiedi) se l’omosessuale è “così” perché questo è il disegno di Dio o per un fatto acquisito, potremmo dire un “incidente di percorso”. Devo risponderti che non so rispondere alla tua domanda e neanche mi interessa molto. Cito solo di sfuggita che alcune letture esegetiche leggono quel maschio e femmina “li” creò, con la possibilità che il testo dica che maschio e femmina “lo” creò, che indicherebbe la somiglianza all’immagine di Dio riferita a una non-sessualità o a una sessualità a sé bastante e quindi rivolta verso creature uguali a lui, omosessuate, dunque. Quello che però conta è che mi sembra assai azzardato parlare di possibilità di “guarigione” che riguardi la identità omosessuale. Almeno a livello scientifico ed empirico. Ma vediamo il testo che tu citi e così forse rispondiamo a tutte le tue domande.Dio crea il mondo con piante e animali e si accosta all’uomo come una meraviglia del creato. Tutto era “buono”. A questo punto Egli stesso (e non Adamo) si rende conto che c’è un problema: l’uomo è una creatura “unica”, non ha altri come lui….più in basso animali e piante…niente a che fare con l’uomo….l’unico rapporto possibile è il dominio dell’uomo sul creato inferiore..e più in alto……Dio stesso…..assolutamente e troppo al di sopra dell’uomo. Adamo è solo! E Dio “opera” immediatamente. Ha scoperto una difficoltà di cui l’uomo potrebbe soffrirne e…parte in quarta. Questo è l’atteggiamento di Dio….non “fare analisi” scientifiche o teologiche ma farsi trascinare dall’amore…..e dà all’uomo non ciò che è moralmente meglio ma ciò che farà felice l’uomo. Questo è l’atteggiamento tipico dell’amore che…..non regala le maglie di lana utili nell’inverno ma…una bella crociera oggi…perché il sorriso brilli sul volto della sua creatura. E, “mettendosi da parte” in una possibilità di dialogo e relazione esclusiva…..dà ad altri la possibilità. E crea la compagna dell’uomo. In questo gesto c’è la traduzione in tutte le lingue del termine “Amore”.Ma c’è di più. C’è la risposta alla tua seconda domanda. Si può vivere la castità perenne non per vocazione ma a causa di quella che tu chiami “condizione non voluta?” La risposta è no! Non si può vivere la castità obbligata da una condizione che non è insita in uno speciale e “liberamente scelto” rapporto tra Dio e l’uomo. Non si può proprio. Il testo biblico ci dice che non si può, ci dice che Dio non vuole che tu viva nella solitudine, perché….”non è bene che l’uomo sia solo” (Gen. 2,18).
Carissimo Roberto, Dio crea per l’uomo “un aiuto che gli fosse simile” (Gen. 2,20), proprio perché si rende conto che non può e non vuole essere l’unica spiaggia dell’uomo, condannandolo alla solitudine eterna. Proprio la creazione della donna a fianco dell’uomo per una relazionalità tra uguali mette fuori campo la possibilità della castità perpetua per la persona omosessuale. Dio decide, facendo una compagna per l’uomo, che Egli stesso non basta all’uomo, è altra cosa. Capisci allora che la “condanna” alla solitudine e alla castità che impone il CCC non ha alcun fondamento biblico, anzi…..si scontra col testo biblico. Col cristianesimo ci saranno poi possibilità nuove sconosciute all’autore del genesi, ma comunque saranno sempre “chiamate” che esigono la completa libertà dell’uomo nella risposta e soprattutto una grazia speciale che accompagna l’uomo (per esempio noi religiosi) a vivere all’interno di un disegno che è “contro-natura” ; perché, Roberto carissimo, Dio stesso, accorgendosi del suo “errore” ripara la condizione dell’uomo stabilendo che la natura dell’uomo è relazionale, oblativa. Forse ti sembrerà assurdo, ma è la mia vita di castità che è contro-natura perché non rispecchia il disegno creativo di Dio (per questo è così difficile). E io rimango come un vaso di creta tra altri vasi di creta mantenuti integri solo dalla grazia e dalla capacità di “rimettersi in marcia” ogni volta che la salita è troppo pesante e la solitudine originaria diventa di nuovo la solitudine dell’uomo. Spero di aver risposto a tutto. Rallegrati, Roberto, l’inferno non spalancherà le sue porte se invecchierai sullo stesso cuscino di un altro uomo innamorato come te dell’amore. Sii felice e guarda a Dio senza piegare la fronte, senza provare vergogna. Dio sa quello di cui hai bisogno e, quando l’inverno prenderà il posto dell’estate e tu forse avrai dimenticato questa lettera…..sarà Lui a rimboccarvi le coperte mentre sognate che amare non è peccato.
La pace e la gioia siano con te.
Fra Roberto


9 Morire di Diossina ad Acerra!

AL SENATO DELLA REPUBBLICA
Interrogazione Relativa alle intossicazioni da diossina ad Acerra e in Campania
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Premesso che:

-ad Acerra negli ultimi 10 anni centinaia di pecore sono morte o sono state abbattute per sicurezza;
-nella zona indicata gli animali erano stati monitorati per un lungo periodo da un ricercatore del CNR, il quale aveva riscontrato nei capi esaminati un livello di diossina 13 volte superiore a quello di legge. Tuttavia, nonostante lo studio pubblico, l’area non è mai stata messa in sicurezza, e al ricercatore sono stati tagliati i fondi e bloccati tutti gli esperimenti;
nello stesso luogo a novembre dovrebbe entrare in funzione l’inceneritore più grande d’Europa;

-Considerato inoltre che:
--in Campania risulterebbero attivi 835 laboratori di analisi (di cui 700 privati), nessuno dei quali sarebbe in grado di rilevare il livello di diossina nel sangue; solamente ad Agnano (NA) vi sarebbe un centro idoneo, ma non in funzione;
--un tossicologo-oncologo si sarebbe sobbarcato le spese per inviare campioni di sangue all’INRCA di Venezia e in Canada. Il risultato delle analisi comproverebbe nei campioni un livello tossicologico superiore a quello riscontrato nelle pecore di Acerra, ben oltre quanto indicato dall’OMS come soglia tollerabile in città industriali (sino a 255 whote per picogrammo di grasso, rispetto al limite indicato di 10);
--la diossina verrebbe assorbita non solo ad Acerra, ma in un’area molto più vasta attraverso l’inquinamento delle falde acquifere e del ciclo alimentare;
--l’intossicazione da diossina non provocherebbe solo tumori, ma anche gravi deficienze endocrine (epatiti, diabete, ecc…).

Si interroga per sapere:
--se i fatti esposti corrispondano al vero;
--per quali ragioni settori tanto importanti della ricerca non trovino incoraggiamento, ma al contrario vengano mutilati;
--per quali motivi l’unico centro idoneo (Agnano) non venga messo in condizione di operare;
.quali procedure e da parte di chi sono state messe in atto per ottemperare ai controlli previsti nelle procedure di V.I.A. per l’attivazione dell’inceneritore;
--se il Governo non ritenga opportuno operare con strumenti propri o coinvolgendo la Regione perché l’area in oggetto venga messa in sicurezza e affinché i laboratori presenti in Campania abbiano la strumentazione necessaria per poter monitorare i livelli tossicologici di diossina, anche attraverso screening a campione sulla popolazione.

Roma, 25/09/07

Sen. Fernando Rossi

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