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lunedì 17 settembre 2007

a proposito di preti pedofili...

da Radicali.it 15 sett 07
Prete pedofilo, scandalo a Ratisbona
• da Il Messaggero del 14 settembre 2007, pag. 21
di Walter Rahue

Cosa sapeva il vescovo? Perché non ha infor­mato i cittadini di Riekofen che nella loro parrocchia lavo­rava un parroco già condan­nato in precedenza per reati di pedofilia? Perché ha snobbato per­fino una di­rettiva dell' episcopato te­desco per­mettendo ad un prete con un simile pas­sato di torna­re ad esercitare la sua missione pastorale a contatto con bambini ed ado­lescenti?

Domande che al più tardi dal 31 agosto stanno letteral­mente sconvolgendo la catto­licissima diocesi di Ratisbo­na, l'antica città bavarese pa­tria adottiva di Papa Benedet­to XVI (per lunghi anni fu professore di Dogmatica all'Università) e di suo fratello Georg.

Cosa è accaduto?
Lo scor­so 31 agosto la polizia tedesca arresta il prete della parroc­chia di San Giovanni di Riekofen, un borgo di 800 anime non lontano da Rati­sbona, con l'accusa di abuso sessuale su di "almeno" un ragazzo minorenne. Le vio­lenze di Peter K. (39 anni), questo il nome dell'arrestato, si sarebbero protratte per di­versi mesi, forse anni, e sono venute a galla solo dopo che il padre di un altro giovane abu­sato sessualmente dallo stes­so prete nel lontano 1999 a Viechtach (altro borgo bava­rese) ha deciso di mettere in guardia le famiglie di Rieko­fen inviando loro una lettera.

Nel 2000 Peter K. era già stato condannato ad una pe­na di un anno con la condizio­nale e ad una multa di allora 5.000 marchi per molestie ses­suali nei confronti di un suo alunno di catechismo.
Tre anni più tardi il vescovo di Ratisbona Gerhard Ludwig Mueller decide ugualmen­te di mandare nella piccola parrocchia di Riekofen il pre­te condannato per pedofilia e «guarito» nel frattempo, al­meno secondo un attestato psichiatrico, dalle sue inclinazioni pedofile. Nessuno però informa le famiglie del picco­lo centro bavarese dei trascor­si penali del prete e nessuno all'interno della diocesi di Ra­tisbona si prende la briga ne­gli anni che seguono di tener­lo almeno sotto sorveglianza: Peter K., così raccontano oggi gli abitanti esterefatti di Riekofen, voleva in effetti confessare solo i maschietti della sua parrocchia, con loro organizzava gite e feste, scam­pagnate e pie nic. La perpe­tua proposta­gli dalla dio­cesi non l'ha accettata e ha preferito vivere da so­lo in parroc­chia.

Uno scan­dalo bello e buono, sostengono in Bavie­ra, dove, sindaco di Riekofen in testa, chiedono spiegazioni al vescovo che per anni, dico­no, avrebbe coperto il prete pedofilo e senza ancora chie­dere pienamente perdono ai suoi fedeli ammettendo gli errori e le omissioni nella sua diocesi. Col suo comporta­mento il vescovo non solo ha violato gli stessi regolamenti della chiesa tedesca, ma ha anche impedito che la verità venisse prima a galla e che genitori, parenti o insegnanti di Riekofen si accorgessero in tempo del rischio di molestie sessuali nei confronti dei loro bambini.

Il caso è particolarmente imbarazzante perché getta nuovi sospetti sulla Chiesa, su di una diocesi così cara e vicina all'attuale Pontefice, e su di un vescovo che ha appe­na finito di scrivere un libro sulla teologia di Papa Bene­detto.

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