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domenica 22 aprile 2007

SOLDI AI PARTITI

C'era una volta, ma era tanto tempo fa, praticamente nel millennio scorso, che gli italiani in gran maggioranza con un referendum richiesero l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti politici....
Ma, tolta la legge, ecco che il Parlamento ne fece una nuova nuova, tutti insieme appassionatamente, senza clamori di media, senza dissensi tra le parti, pardon i partiti...

E fu così che allo stato attuale e già da varie legislature:

I movimenti o partiti possono (quindi non è obbligatorio? ) chiedere il finanziamento adducendo la scusa di un rimborso per le spese elettorali sostenute.

Il finanziamento pubblico è pari ad
1 euro per ogni iscritto alle liste elettorali e
per ogni anno di legislatura
(in tutto 5 euro in 5 anni di legislatura invece di 4 mila lire, come previsto dalla precedente legge sottoposta a referendum nel 2000).

Ne hanno diritto (!) tutti i partiti o movimenti che hanno superato la soglia dell'1% dei consensi.

Per ogni elezione il singolo partito avrà il finanziamento in proporzione alla percentuale dei voti ottenuti invece che in rapporto ai voti effettivamente ottenuti, naturalmente per aggirare gli effetti dell'astensionismo elettorale, e viene elargito ogni anno anche nel caso in cui la legislatura dovesse interrompersi anticipatamente.

Cinque euro
per ciascun iscritto nelle liste elettorali
di Camera e Senato

I partiti del regime si spartiscono una torta da 450 milioni di euro
Per i rimborsi elettorali le fette più grosse all'Ulivo e a Forza Italia, ovviamente, date le percentuali.

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