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Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

giovedì 26 aprile 2007

a redazione NoiDonne

a NOIDONNE redazione <redazione@noidonne.org>,

Sorelle mie, compagne immaginarie...

ma veramente pensate che il sig Ratzinger possa intendere ragione "al femminile", e magari schierarsi dalla parte dei diritti delle donne, quelli che noi donne consideriamo tali, quelli che ci spettano in quanto esseri umani intelligenti ?

Veramente potete credere che l'uomo-dio anche solo potrà semplicemente leggere il vostro appello con "cristiana pietas", quella che lui e i suoi accoliti sbandierano a ogni piè sospinto per meglio ricacciare le donne, e non solo, che osino rivendicare a sé pari diritti dei maschi nell'inferno quotidiano del sessismo cattolico apostolico romano?

Ma non vi sembra che 2000 anni di riduzione alla condizione servile delle donne sottoposte al maschile e maschista, scientificamente programmato e documentato, ci dovrebbero almeno aver insegnato a non avere alcuna fiducia in qualcuno che della repressione della sessualità e della riduzione della donna a femmina del maschio, e fattrice di figli, ha fatto e continua a fare il fondamento del suo potere assoluto e alienante, in nome e per conto di un dio che se esistesse così come ce l'ha raccontato, avrebbe certo impedito tutto ciò ' ?

Il "Sommo Pontefice" non è solo il capo religioso più assolutista del pianeta, è anche il capo di uno stato estero, assoluto, teocratico e nel quale non vige alcuna democrazia, che esercita un enorme potere nel mondo attraverso la credulità della povera gente e una ricchezza incrementata dalle tasse che tutti gli anni noi, italiane, siamo costrette a regalargli, togliendole alle nostre finanze, al bilancio dello stato, ai servizi di cui abbiamo necessità, attraverso il perverso meccanismo dell' ottopermille, e a quelle che altri stati, europei e non solo, con meccanismi analoghi gli regalano altrettanto graziosamente.

Il "Sommo Pontefice" è il capo assoluto di uno stato teocratico, che pretende di imporre la sua legge sopra le leggi degli stati sovrani, che pretende di arrogarsi il diritto ( canonico) di proteggere i preti pedofili espropriando di fatto i giudici italiani (Stato sovrano la Repubblica Italiana) dell'ufficio di giudicare tali crimini secondo la sua Legge.

Smettete di sognare, una buona volta, per favore, per amore.

Ne và della nostra vita, quella vera, reale, quella che tutti i giorni ci vede, volenti o nolenti, coscienti o meno in una trincea sempre più angusta e soffocante, fatta di violenza e di sopraffazione che non abbiamo scelto, perchè non ne abbiamo neanche avuto l'opportunità.

Nella nostra vita reale di donne, quella che la religione del sig. Ratzinger ci ha costruito addosso, tale tipo di sogno può essere più che pericoloso, può essere suicida.

No grazie, non posso, non voglio sottoscrivervela.

Alba Montori
11 aprile 2007


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LETTERA APERTA AL SOMMO PONTEFICE BENEDETTO XVI
Alla vigilia dell'8 marzo, giornata universalmente dedicata alle donne, durante l'udienza nella Sala Nervi nel Suo discorso ha omesso qualsiasi riferimento alle condizioni di vita delle donne in Italia e nel mondo. Con disagio osserviamo che non c'è stato un cenno alle sofferenze che le donne patiscono in aggiunta a quelle che già le guerre e la fame impongono a miliardi di persone. A milioni di donne è negato il diritto ad un'esistenza dignitosa, all'istruzione, al lavoro, alla maternità. Sono le violenze subite in quanto donne. Stupri, mutilazioni sessuali, lapidazioni, matrimoni combinati, riduzione in schiavitù e costrizione alla prostituzione sono violenze sessuate che le donne subiscono anche per mano di uomini che dovrebbero essere loro compagni di vita. Spesso tali innominabili violenze sono perpetrate in base a leggi tribali o di clan secondo un relativismo culturale sul quale sarebbe importante Lei si esprimesse. E' proprio nelle mura domestiche, luogo simbolo di tutela e di affetti, che avviene la maggior parte delle violenze sulle donne, come documentato dalle fonti più varie nazionali ed internazionali. Anche in Italia la violenza, che a volte arriva al “femminicidio“, raramente è denunciata perché spesso avviene in famiglia. E' una vera e propria guerra dichiarata alle donne e praticata dagli uomini con la forza fisica o con l'inganno delle tradizioni. Allora perché, Sua Santità, non condanna questi comportamenti e non rivolge un appello specifico agli uomini, esortandoli a rispettare le donne e a riflettere sulle cause di tanta brutalità? Tutti i giorni la Chiesa ripropone richiami sul valore della famiglia e sulla necessità di tutelarla come caposaldo della società. Ci domandiamo perché a questi appelli Lei non aggiunga anche raccomandazioni su che cosa la politica e tutta la struttura sociale debba fare in concreto affinché questo avvenga. La maternità, considerata nel lavoro al pari di una malattia e nella società un fatto privato, è vissuta dalle donne in solitudine e come un dilemma, aggravato dalla precarietà delle condizioni lavorative. Le donne da anni chiedono che la maternità, che ogni bambino che nasce, sia un evento che la società mette al centro delle sue attenzioni, proprio per quella sacralità della vita cui la Chiesa richiama continuamente. La Sua voce, una Sua parola in questa direzione aiuterebbe a far si che la famiglia, non a parole ma in concreto, fosse tutelata, rispettata, valorizzata.

Primi firmatari
Tiziana Bartolini, Isa Ferraguti, Costanza Fanelli, Rosa M. Amorevole, Bruna Baldassarre, Graziella Bertani, Cristina Carpinelli, Alida Castelli, Mirella Caveggia, Rossella Ciani,
Giancarla Codrignani, Elisabetta Colla, Viola Conti, Giuliana Dal Pozzo, Renata Frammartino, Stefania Friggeri, Emanuela Irace, Maristella Lippolis, Anna Lizzi Custodi, Natalia Maramotti,
Raffaella Mauceri, Cristina Melchiorri, Gianna Morselli, Donatella Orioli, Alessandra Pennello, Elena Ribet, Daniela Ricci, Laura Salsi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ecco qui la risposta della Direttora di ND:
noidonneweb ha scritto:
Cara Alba
se sei d'accordo vorrei pubblicare la tua nota nel sito di noidonne
(www.noidonne,org), insieme ad altre che abbiamo ricevuto. Alimentare il dibattito non è male. CHe dici?
In attesa di un tuo riscontro ti saluto molto cordialmente
Tiziana Bartolini

Anonimo ha detto...

Cara Tiziana
certo che sono d'accordo!
Personalmente avrei preferito il dibattito prima e non dopo
l'iniziativa.

La "lettera" in quanto tale è comunque in sé un punto non di
partenza, ma di arrivo, in quanto presuppone un percorso (politico) già attuato e in una direzione già prescelta, che per me è eticamente e pragmaticamente
incondivisibile.

Siete partite da una ipotesi assurda, che è quella di poter
pensare di riuscire a comunicare con qualcuno che non discute, ma ordina, e per conto di dio.
Non meravigliatevi se i risultati lo sono altrettanto.
Ben venga il dibattito post-iniziativa, comunque.
Sono davvero curiosa di sapere come hanno reagito altre donne,
magari mie coetanee...
Anzi, mi sono chiesta se quest' iniziativa non fosse una
provocazione!

Spero tuttavia che serva almeno a qualcuna a riflettere sulle proprie convinzioni, ma per quanto riguarda le gerarchie cattoliche non mi faccio illusioni, sono assolutamente refrattari al libero arbitrio.
E sono già pronti a scatenare una vera guerra contro chi non si omologa alla legge canonica e soprattutto chi denuncia la loro ipocrisia, il loro potere (vedi Bagnasco), la loro amoralità, la loro mancanza di rispetto di chiunque non sia disposto a baciare supinamente la santa pantofola, pardon, la santa "scarpetta rossa".
Resto in attesa, piena di curiosità
alba
..
p.s. posterò la tua risposta e la mia anche sul blog
http://albamontori.blogspot.com
spero non ti dispiaccia, ma serva ad allargare il dibattito.

se volete utilizzarlo ( il blog) è aperto.