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giovedì 7 novembre 2024

contro l'antisemitismo organizzato

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lunedì 14 ottobre 2024

TE LO DAVA COSSIGA..L’UNIFIL

Da  L' Opinione

Un bunker di Hezbollah scavato sotto il naso dell'Onu. Le immagini e la mappa.


I militari israeliani hanno scoperto dei sotterranei fortificati e ben armati a pochi metri da una base Unifil nel sud del Libano. Un territorio che la missione delle Nazioni Unite avrebbe dovuto demilitarizzare (da quasi un ventennio).

 Ebbene sì ....

 Grazie al Lodo Moro “gli italiani non si toccano, ma se sono ebrei è già un altro paio di maniche.

E ancora : “Per evitare problemi, l’Italia assumeva una linea di condotta che le permetteva di non essere disturbata o infastidita poiché gli arabi erano in grado di disturbare l’Italia più degli americani, l’Italia si arrese ai primi. Posso dire con certezza che anche oggi esiste una simile politica. L’Italia ha un accordo con Hizbullah per cui le forze UNIFIL chiudono un occhio sul processo di riarmamento, purché non siano compiuti attentati contro gli uomini del suo contingente”.

Era il 3 ottobre del 2008, l’ex capo dello stato rispondeva in maniera candida e disarmante alle domande dell’inviato Menachen Gantz a proposito del Lodo Moro in un’intervista clamorosa uscita in Israele all’epoca con grande scalpore sul quotidiano “Yedioth Aharonoth”, ma da noi passata sotto la consegna del silenzio. 

Unifil esisteva già da due anni ma il suo destino era già segnato: i soldati italiani sono tutelati dal Lodo Moro e dai suoi aggiornamenti. Gli altri soldati Onu non godranno in seguito delle stesse garanzie.

D’altronde come si poteva evitare con 15 mila caschi blu che le milizie sciite finanziate e comandate da Teheran (più di 50 mila guerriglieri armati sino ai denti) facessero in loco il bello e il cattivo tempo? Meglio rivolgere loro quello che gli americani chiamano “blind eye”. E magari diventare un po’ più occhiuti contro Israele. Proprio come accade oggi.

E questo spiegherebbe già tutto quello che sta  capitando oggi con il senno di prima più che con quello di poi. Al momento inesistente.


L’Onu è sacro anche se tutti sanno che è dominato dagli stati canaglia e dalle dittature. Alcune delle quali, l’Iran e in passato la Libia, hanno avuto l’onore di dirigere la Commissione per i diritti umani e persino quella per le pari opportunità.

E anche se tutti sanno  che a fronte delle più di 200 condanne contro lo stato ebraico mai una volta  - o pochissime – si sono avute simili delicatezze per Corea del Nord, Cuba, Vietnam, Iran, Libia, Sudan e così via, l’opinione pubblica mondiale si indigna solo contro Israele. E’ stata educata così, dall’ex Unione sovietica, sin dai  tempi della guerra fredda. E’ il dogma del terzo-mondismo militante, quello delle lotte (armate) di liberazione.

Così adesso tutti strepitano se avvengono incidenti o provocazioni da parte dell’Idf contro questi soldati – eroi ipotetici a 7 mila euro al mese - che  giocano alle belle statuine a sud del fiume Litani. Facendo finta di non accorgersi che a poche decine di metri i proxy degli ayatollah stipano i propri razzi da sparare contro Samaria e Galilea.

Qualcuno nel nostro governo sta cadendo nella trappola di prendersela contro Nethanyahu.

Ma se Cossiga potesse ancora parlare come fece con Gantz nel 2008 – e noi dobbiamo la memoria di questa intervista sepolta nel dimenticatoio all’opera del segretario del Partito radicale Maurizio Turco, presidente della Fondazione Marco Pannella, che domenica scorsa alle 17 nella propria conversazione pomeridiana ci ha rievocato il tutto -  che direbbe ai vertici della Farnesina e del ministero della Difesa?

Probabilmente una sola frase: “ve la do io l’Unifil e la sua pseudo missione di pace”.
Missione che probabilmente farà la fine descritta a suo tempo da Oriana Fallaci nelle ultime cinquanta pagine del  libro “Inshallah”,  che si riferiva alla sua antesignana, sempre cogitata dall’Onu all’epoca della prima guerra di Israele in Libano.

Dimitri Buffa

venerdì 11 ottobre 2024

INUTILITA’ DELL’UNIFIL E IPOCRISIA DELLA SUA DIFESA


Vi ricordate il fotogramma di Massimo D’Alema a  braccetto con due ministri Hezbollah  a passeggio per Beirut tra le rovine dei bombardamenti israeliani nel post ferragosto del 2006? 

A Roma ne fecero un manifesto sarcastico che aveva sotto la scritta “Dalemmah”. Come a sottolineare la poca opportunità di quella “foto opportunity”. Ebbene oggi questa stessa foto racconta l’inutilità della missione italiana in seno all’Unifil. Doveva essere una forza di interposizione targata Onu per evitare ulteriori conflitti e contemporaneamente avviare il progressivo disarmo di hezbollah e delle altre milizie armate in seno al Libano. 

Che tutto è tranne che uno stato sovrano visto che da quelle latitudini vige la legge della giungla. E del più forte. E del più armato. Magari dall’Iran. E invece..negli anni la missione in Libano si è trasformata in un molto ben retribuito posto di lavoro all’estero per militari in carriera. 

Ma purtroppo anche in una sorta di scudo umano militarizzato per gli stessi hezbollah ai danni di  Israele.  Che non potendo bombardare i siti dove i miliziani sciiti nascondevano armi e scavavano tunnel  per paura dell’incidente in cui potessero scapparci un bel po’ di morti targati Nazioni Unite hanno dovuto tenere botta. Di fatto per venti anni Unifil ha aiutato gli hezbollah ad armarsi ancora di più anziché il contrario.

Ecco, allora, al netto del fatto che l’Idf aveva già avvertito Unifil di andarsene perché ormai a cosa più serviva - se mai era servita a qualcosa  -  e di non ostacolare le azioni mirate contro i terroristi sciiti, e al netto dell’errore di sparare colpi di avvertimento contro le postazioni Onu-Unifil, la polemica seguita a questo incidente va riportata nelle sue esatte dimensioni geo politiche.  E le affrettate dichiarazioni di almeno un paio di ministri di peso in Italia vanno ridimensionate dal fatto che se ci fosse scappato un morto della nostra nazionalità ci sarebbero state prevedibili reazioni inconsulte e strumentali da parte tutte le opposizioni al governo Meloni.  E quindi un logico buttarsi in avanti per non cadere all’indietro

Fermo restando che ‘sta cosa va risolta in maniera razionale. Possibilmente senza correre il rischio di dichiarare guerra a Israele. Nel caso battiamoli a calcio nella Uefa Nations league. Che quello è l’unico campo di attaglia in cui possiamo dire la nostra.

Dimitri Buffa

domenica 6 ottobre 2024

Quando un assassino viene eliminato

https://tg24.sky.it/mondo/2024/10/03/aziz-salha-linciaggio-ramallah

 L'indimenticabile immagine del ragazzo arabo Abdel Aziz Salaha che partecipò il 12 ottobre del 2000 al linciaggio da parte della polizia di Ramallah di due riservisti entrati accidentalmente nella città a nord di Gerusalemme il 23 Tishrei 5571.  
Nella foto  è stato fotografato mentre agitava con orgoglio le mani coperte di sangue ebreo dalla finestra del palazzo della polizia. 
 Dopo che i soldati furono assassinati e i loro organi interni rimossi, i loro corpi mutilati furono gettati alla folla araba giubilante ai piedi dell'edificio a Ramallah.  Poi è iniziato l'abuso di massa dei cadaveri.  
La vista dei disordini e la vista dei corpi mutilati al di là del riconoscimento hanno scioccato la gente.  Ma purtroppo non hanno fatto capire agli israeliani quale sia la vera natura satanica dei terroristi che vivono nel nostro quartiere.  
Ci auguriamo  che le immagini simili dei cittadini di Gaza arrivate dall'attacco del 7 ottobre un anno fa non vengano cancellate dalla memoria della nazione e ci chiariscano il quadro completo.  Lo stesso individuo che agitava le mani insanguinate nella foto fu rilasciato nel terribile accordo di Shalit per la Striscia di Gaza.  
Ora il terrorista è stato eliminato in un attacco dell'aeronautica a Deir al-Balach, nel centro della Striscia di Gaza.  Annientamento secondo la religione e la legge, perché la giustizia veniva dal cielo.  
Buon Anno!

 Cartoni animati di Telegram
 Scrittura: gruppo di fumetti
 Illustrazione: Moshik Gulst, Israele oggi

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