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venerdì 23 agosto 2024

La piattaforma pubblica per firmare online i referendum finalmente c’è!

 Eccola e a disposizione di TUTTI

https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open

Un poco di storia....

Da



"dopo quattro anni di impegno costante ci siamola piattaforma pubblica per le sottoscrizioni digitali di referendum e proposte di legge di iniziativa popolare è attiva!

Anche grazie al sostegno di tanti cittadini in questi anni abbiamo raggiunto questo risultato storico e una fondamentale riforma per mettere le tecnologie digitali al servizio della partecipazione civica.

Questo strumento arriva dopo oltre tre anni dalla legge istitutiva a conferma che in Italia non possiamo dare per scontato il rispetto dello stato di diritto. E infatti non lo faremo.

Per questo insisteremo perché venga esteso l'uso della piattaforma anche per la presentazione di liste e candidati alle elezioni, nonché per iniziative popolari a livello regionale e locale

Entro dicembre, la Corte costituzionale dovrà discutere di un nostro ricorso e ci vogliamo arrivarci ricordando cosa abbiamo fatto e cosa ancora manca per questo nuovo strumento di democrazia digitale.

Per approfondire, trovi qui sotto le tappe che ci hanno portato a questo importante risultato.

Ancora una volta grazie a chi ha dato supporto su questa battaglia che abbiamo vinto insieme."



Dalla condanna ONU alla piattaforma governativa: un lungo percorso a ostacoli


Dal 25 luglio 2024, la piattaforma governativa per la firma dei referendum è una realtà, l’epilogo di un lungo percorso iniziato grazie a una serie di iniziative politiche e giudiziarie avviate nel 2015 che hanno trovato un punto di non ritorno nel 2019 con il caso Staderini-De Lucia v. Italy, quando le Nazioni Unite hanno condannato la Repubblica italiana per violazioni del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, a causa degli ostacoli alla raccolta delle firme sugli strumenti di democrazia diretta. Grazie a quei ricorsi l’ONU ha imposto all’Italia di rimuovere gli “irragionevoli ostacoli” alla raccolta firme introdotti da una legge del 1970.



 

La necessità di rivedere le norme sulla raccolta firme discendente da questa condanna  spinse il Parlamento ad adottare una norma nella legge di bilancio 2020 che prevedeva la realizzazione di una piattaforma per le sottoscrizioni digitali attesa per gennaio 2022.

Da allora, due provvedimenti legislativi hanno disciplinato il funzionamento tecnico della piattaforma: il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 settembre 2022 e il decreto legge del 18 ottobre 2023 che ha trasferito al Ministero della Giustizia la titolarità della piattaforma. Quest’ultimo provvedimento ha allungato ulteriormente i tempi di pubblicazione della piattaforma dopo il lavoro di predisposizione che era stato ultimato dal Governo Draghi grazie al lavoro del Ministro per la transizione digitale Vittorio Colao.

Questo susseguirsi di modifiche di leggi non sarebbe mai diventato centrale se l’Associazione Luca Coscioni non avesse dimostrato nel 2021 che, una volta eliminati gli ostacoli burocratici alla raccolta firme, la democrazia online è non solo possibile ma anche popolare. In assenza della piattaforma pubblica, grazie a un emendamento presentato dal deputato Riccardo Magi a luglio  2021 si è ottenuta la possibilità di raccogliere firme digitali su referendum e iniziative popolari attraverso piattaforme private. 

Grazie a questa congiunzione di disponibilità istituzionali e assunzione di responsabilità politica ed economica, l’Associazione Luca Coscioni in due mesi ha raccolto quasi 1 milione di firme online sui referendum Eutanasia Legale e Cannabis Legale. Firme debitamente accertate e accettate dalla Corte di Cassazione entro i termini di legge.

Le piattaforme private prevedono naturalmente costi per il servizio che offrono, costi che possono essere a carico dei comitati promotori o dei firmatari ma non forniscono il servizio per il richiesto “accoppiamento” tra le firme autenticate e i corrispondenti certificati di iscrizione alle liste elettorali, richiesto a chi coordina la campagna raccolta firme. I costi (quasi 1,50 euro a firma) e l’interazione coi comuni ancora non attrezzati per il rilascio di documenti digitali nelle 24 ore previste dalla legge, possono disincentivare l’utilizzo dello strumento della firma online.

La piattaforma pubblica e gratuita ovvia questi penultimi ostacoli; penultimi perché, come evidenziato dall’ONU nel caso Staderini - De Lucia v. Italy, manca l’obbligo per il servizio pubblico radiotelevisivo di garantire l’informazione durante la raccolta firme e non a cose fatte.

Nell’estate del 2022, Eumans ha lanciato un’iniziativa denominata Referendum e Democrazia con l’intenzione di presentare liste per le elezioni politiche di quell’anno attraverso la sottoscrizione online dei moduli. Dopo una serie di appelli pubblici a Parlamento e Governo, una diffida alla Ministra dell’Interno e un digiuno di dialogo di una dozzina di militanti, piuttosto che lamentarsi di non esser riusciti nell’impresa sono state compilate liste per i collegi uninominali e plurinominali per tutti i collegi di Camera e Senato e per la circoscrizione Europa. In una dozzina di casi sono state raccolte le necessarie sottoscrizioni online - raccolte sulla piattaforma privata, quindi con costi a carico dei promotori o di chi firmava - e le liste sono state presentate di persona in tutte le Corti d’appello. 

A fronte di un silenzio istituzionale a seguito di appelli pubblici e, quindi, del rigetto di tutte le liste, seppur con motivazioni diverse da città a città, sono stati incardinati una decina di ricorsi che hanno portato alla decisione del Tribunale di Civitavecchia di inviare alla Corte Costituzionale la questione presentata da Carlo Gentili, che per la sua malattia non può firmare manualmente. L’udienza è prevista entro la fine del 2024.

Facendone un tema centrale per tutta la cittadinanza e anche per chi, soffrendo di disabilità grave, senza il digitale avrebbe vissuto una discriminazione nell’accesso ai diritti politici, l’Associazione Luca Coscioni ed Eumans si sono impegnate costantemente in questi anni: dopo le oltre 30.000  firme per presentare le liste nell’estate del 2022 sono state raccolte oltre 47mila sottoscrizioni su una lettera-appello di Marco Gentili che chiede al governo di rilasciare in tempi rapidi la piattaforma pubblica ampliandola anche a questioni elettorali. Quando è stato necessario sono stati fatti digiuni di dialogo come quelli di Lorenzo Mineo e Virginia Fiume nel 2021 e 2022. 

La creazione di questo nuovo strumento a favore della partecipazione diretta alle decisioni istituzionali è essa stessa frutto dell’attivazione di tutti gli strumenti previsti dalla nostra Costituzione e dalle organizzazioni internazionali per garantire alla società civile un ruolo nella vita civile e politica del proprio paese. 

In attesa di riuscire a organizzare iniziative efficaci per affrontare anche  l’ultima raccomandazione dell’ONU sull’informazione, adesso andrà monitorato il funzionamento della piattaforma. E quale migliore soluzione di  una nuova campagna referendaria?

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