PETIZIONE A SOSTEGNO DELLA SCELTA DI ELUANA ENGLARO
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"Ringraziamo il sindaco di Udine, Furio Honsell ed il presidente della Regione Renzo Tondo che col loro civile, umano e coraggioso comportamento hanno consento alla famiglia Englaro di rispettare l’ultimo desiderio di Eluana.
Un grazie particolare va ai dirigenti della clinica La Quiete, che hanno sfidato le circolari ministeriali, e all'associazione “Per Eluana” composta dal primario di terapia intensiva dell'ospedale di Udine Amato De Monte e da altri medici e tecnici specializzati che, a titolo volontario e gratuito, attuerà il protocollo di distacco del sondino che tiene in vita Eluana.
Il trasferimento dalla clinica di Lecco ad Udine, e stato caratterizzato da reazioni di intolleranza e da dichiarazioni da parte di politici che non fanno onore ad uno stato che, sulla carta, dovrebbe essere laico, civile e democratico, sulle quali non riteniamo che, ora, sia opportuno soffermarsi e discutere. In questo momento invitiamo tutti, per primi i cattolici che giustamente predicano l’humana pietas, a tacere ed a rispettare il dramma umano della famiglia Englaro.
Al Presidente della Repubblica Napolitano, ricordiamo che quando firma un Decreto Legge, lo fa in nome di tutti i cittadini, anche del grandissimo numero di coloro che non accetterebbero i contenuti del decreto “Blocca Eluana”. La volontà di imporre per legge scelte etiche attinenti la sfera strettamente personale è tipica degli stati teocratici, cosa che l’Italia, per fortuna, ancora non è.
D’altronde, proprio Lui ha affermato più volte la necessità di una legge sul “fine vita” condivisa e che le sentenze della Magistratura vanno attuate.
Confidiamo nel Suo alto senso dello stato perché la sentenza della Corte di Cassazione a favore della scelta di Eluana non venga annullata per Decreto Legge, sarebbe un precedente veramente grave da cui non si sa cosa potrebbe scaturire.
Pensiamo che tutti siamo consci del dolore che attanaglia Beppino e la Moglie, gravemente malata, nell’accompagnare Eluana nel suo ultimo viaggio. Peraltro non siamo certi che il fatto di averla assistita amorevolmente in uno stato di coma vegetativo e fatto battaglie perché la sua volontà fosse rispetta, per più di 17 anni, attenui il i loro sentimenti.
Immaginiamo che, in questo lungo periodo di tempo, siano stati sostenuti dalla volontà di portare a termine la loro coraggiosa battaglia, ma ora che sono arrivati alla fine del dramma, pensiamo e temiamo che possano realizzarlo in tutta la sua tragicità, la perdita definitiva di una figlia tanto amata. Ciò ci spinge a trasmettergli tutto il nostro affetto e rispetto e a fargli sapere che non sono soli.
Roma, 5 febbraio 2009"
Vi prego di aderire in migliaia. La vostra adesione ha valore di sottoscrizione dell'appello di cui sopra.
1 commento:
Sono vicina alla famiglia Englaro e rispetto la loro scelta.
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